Splash, lo smalto di Cirque Colors che aiuta gli oceani

 

Tre giorni fa parlavamo dello stato di salute dei mari e degli oceani e oggi, per una felicissima coincidenza, mi sono imbattuta in Splash: uno smalto che del pianeta blu ha catturato il colore a mò di omaggio. Eh già, perchè Splash è uno dei più strenui sostenitori del benessere delle acque e si impegna attivamente in questa causa. Ma chi ha lanciato Splash, e in che modo questo prodotto contribuisce a sostenere le distese acquatiche del globo?  Ve lo spiego subito. Splash è uno smalto nuovo di zecca di Cirque Colors, brand statunitense con base a New York che produce nail polish nei più strabilianti colori. Uno dei punti di forza del marchio è la visione rigorosamente vegana, cruelty free ed eco-consapevole: il risultato sono prodotti al 100 per cento affidabili dal punto di vista della qualità e degli ingredienti, privi di qualsiasi elemento tossico. Cirque Colors abbraccia i valori della diversità e dell’ inclusività proponendo collezioni per tutti i gusti e per ogni tipo di incarnato. Esplorando le capsule che di volta in volta immette sul mercato, si rimane sbalorditi davanti alla sua vastissima gamma di nuance, finish e motivi ispiratori. In più, gli smalti della linea Do Good vengono creati apposta per sensibilizzare gli acquirenti su problematiche di grande rilevanza sociale. In collaborazione con svariate charity e organizzazioni non profit, Cirque Colors – per fare solo qualche esempio – prende parte a lotte a favore dei diritti civili, promuove la salute ambientale e l’ occupazione in paesi afflitti da una povertà estrema, si impegna a garantire un tetto a cani e gatti abbandonati. Cirque Colors si batte, inoltre, contro qualsiasi tipo di discriminazione (in base all’ etnia, al genere e a innumerevoli ulteriori fattori). Ogni prodotto Do Good contribuisce al raggiungimento di questi obiettivi: il ricavato dalle vendite on line viene devoluto alle associazioni che cooperano con Cirque Colors. Le partnership che il brand instaura con le charity sollecitano una nuova consapevolezza, contrastano le disparità e il malessere sociali per promuovere una presa di coscienza sui più svariati temi.

 

 

Splash, ad esempio, è nato con l’ intento di contribuire alla salvaguardia degli oceani. E’ uno smalto di un azzurro intenso, acquatico, tempestato di scaglie iridescenti. La formula in gel favorisce una scorrevole stesura sull’ unghia e una lunga tenuta. Splash sfoggia un finish opaco e vanta una formula al 100 per cento non tossica, vegana e cruelty free. Per un risultato ottimale, la boccetta va agitata prima di applicare due o tre strati di smalto; successivamente potrete stendere un top coat come Looking Glass Top Coat di Cirque Colors. E adesso, qualche cenno sull’ aspetto “benefico” del prodotto: il 100 per cento dei proventi dalla vendita on line di Splash è destinato alla Coral Restoration Foundation, la più importante organizzazione mondiale di restauro della barriera corallina. Oltre che del suo ripristino, la fondazione si occupa della ricerca sui coralli e del monitoraggio degli stessi, testando in tempo reale il loro stato di salute. L’obiettivo della Coral Restoration Foundation è quello, inoltre, di sensibilizzare la popolazione sulle importanti funzioni svolte dagli oceani e sull’ urgenza di intervenire in loro aiuto. Per saperne di più, cliccate qui.

 

 

Un ulteriore input per contribuire al benessere del pianeta blu, quindi, potrebbe essere proprio l’acquisto di Splash nel sito di Cirque Colors. Avrete così la possibilità di sfoggiare delle unghie in una shade oceano mozzafiato e, al tempo stesso, di supportare la salute della barriera corallina, un organismo fondamentale ai fini di mantenere la biodiversità.

 

 

 

 

Mari e oceani: 7 input per contribuire al loro benessere

 

Dire “mare” e dire “vacanze”, spesso è un tutt’uno: le sconfinate distese acquatiche fanno da sfondo alla maggior parte delle nostre estati. Il mare ci rilassa, ci permette di praticare numerosi sport e di effettuare lunghe traversate in barca. Lo amiamo perchè incarna l’idea stessa di “infinito”. Ma il mare è lì anche quando l’estate finisce, quando non lo vediamo, e una volta esaurita l’euforia vacanziera si fa pressante riflettere sul suo stato di salute. Plastica, rifiuti, inquinamento, perdita della biodiversità e una pesca selvaggia sono i mali principali che lo affliggono, per non parlare dei cambiamenti climatici. Eppure, il mare è sempre stato un alleato dell’ uomo. Tramite la pesca gli ha assicurato il sostentamento e grazie all’aria prodotta dalle piante acquatiche (circa il 70% di quella che respiriamo quotidianamente) ha contribuito alla sua sopravvivenza. Gli oceani, composti dal 97% di tutta l’acqua del globo, assorbono una grande quantità di anidride carbonica: non a caso, vengono considerati i “polmoni” della Terra. Ma visto il modo in cui sono ricambiati, evidentemente per molti è un dettaglio trascurabile. Immondizia – soprattutto in plastica come bottiglie, tappi, sacchetti, oggetti usa e getta – e mozziconi di sigaretta iniziano a proliferare sulle spiagge per poi propagarsi nel mare. L’ emergenza è concreta: l’ argomento è stato affrontato anche in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, l’8 Giugno scorso, che aveva come tema “Oceano: vita e sostentamento”. Sono molte le Organizzazioni Non Governative che si occupano del benessere dei mari, affiancate da associazioni costituitesi con il medesimo scopo. Il movimento globale 30×30, ad esempio, è composto da scienziati e ambientalisti internazionali che lottano per una causa comune: dichiarare “area protetta” il 30% delle acque e delle superfici terrestri. L’ obiettivo dovrebbe essere portato a termine entro il 2030, e ci auguriamo decisamente che vada a buon fine. Un altro problema rilevante è quello delle cosiddette reti fantasma. Depositate nelle profondità dei mari, reti da pesca abilmente occultate e gabbie adibite alla cattura di pesci e di  crostacei provocano la morte di innumerevoli creature acquatiche oltre a danneggiare la barriera corallina.

 

 

Cosa possiamo fare, in prima persona, per impedire che il mare e gli oceani si “ammalino” definitivamente? Innanzitutto, comportarci in modo responsabile. Bastano pochi gesti quotidiani e una reale presa di coscienza: il pianeta blu si può salvare, se ci impegnamo tutti insieme. Qui di seguito, ecco alcuni input.

  • Riciclare consapevolmente le bottiglie di plastica o evitarle in toto, preferendo materiali come il vetro e la carta. Non utilizzare oggetti in plastica, soprattutto quelli monouso: posate, piatti, sacchetti (l’ Italia li ha sostituiti, fortunatamente, con quelli biodegradabili), le già menzionate bottiglie, bicchieri e così via. Oltre ad inquinare le acque, vengono ingeriti dai pesci con conseguenze fatali. Si calcola che più della metà delle tartarughe marine mondiali, purtroppo, sia deceduta a causa dell’ ingestione di plastica.
  • Evitare di gettare i mozziconi di sigaretta non importa dove. Quando finiscono nel mare, il loro filtro può risultare letale se viene a contatto con la fauna ittica.
  • Non accumulare una quantità indiscriminata di rifiuti: moltissimi prodotti vengono eliminati attraverso le acque reflue. Un esempio? Le microplastiche, i pesticidi, i componenti chimici…I pesci e i molluschi che li ingeriscono, se non soccombono, sono vittime di forti intossicazioni che pregiudicano anche noi quando li mangiamo.
  • A proposito di consumo di pesce, è molto importante informarsi se quello che acquistiamo o ci accingiamo a degustare sia stato allevato in modo ecosostenibile. In tal senso, possono essere di aiuto app apposite che ci guidano in una scelta ocean-friendly del pesce che mangiamo.

 

 

  • Sapevate che le crocchette per cani e gatti vengono preparate utilizzando milioni di tonnellate di pesce di piccola taglia? Esattamente lo stesso che costituisce il pasto principale di pesci spada, merluzzi e tonni (per fare solo un esempio). Non è un caso che, di recente, si sia verificato un calo del 90% nel numero di queste specie ittiche.
  • Dal momento che gli oceani assorbono all’ incirca il 30% dell’ anidride carbonica terrestre, una delle conseguenze è una forte acidificazione delle acque. Il connubio con i danni provocati dal cambiamento climatico origina un mix devastante: le temperature degli oceani, aumentando di anno in anno, causano fenomeni come lo scioglimento dei ghiacciai; ma anche la perdita della biodiversità, dovuta a mari sempre più caldi e più acidi. Ciò mette a rischio la barriera corallina e la sopravvivenza  di molte specie. Ridurre l’ emissione di anidride carbonica è tassativo, se vogliamo salvaguardare il pianeta blu: evitiamo di utilizzare la macchina per i tragitti più brevi, preferendo (pandemia di Covid permettendo) i mezzi pubblici o, meglio ancora, una bella pedalata in bici.
  • Impegnarsi con un’ organizzazione per la tutela dei mari può essere uno spunto ulteriore per contribuire al loro benessere. Greenpeace, Sea Sheperd o il WWF sono le più note; potete cercare ulteriori nominativi in rete, informandovi sempre sulla concretezza e l’efficacia degli obiettivi che si prefiggono.

 

 

Foto: Francesco Ungaro via Unsplash

 

 

Il focus

 

Agosto è ormai agli sgoccioli. Agli squarci di sole, in questi giorni, si alternano nuvole grigio piombo e temporali. Dal punto di vista del look ci si inizia a coprire, pur senza abbandonare lo stile easy tipicamente estivo. Il caratteristico comfort della vita di spiaggia o delle avventure on the road, celebrate da VALIUM con una gallery inneggiante al viaggio, rimane uno dei must per concludere in bellezza, e all’ insegna della praticità, la stagione calda. Il cotone, a tal scopo, si rivela il tessuto ideale. E’ comodo e fresco, leggero, chic e casual al tempo stesso: la fibra tessile per eccellenza dell’ estate. Kaos, il brand di fast fashion nato nel 1987 a Bologna ad opera di Marco Calzolari, ha dedicato al cotone Kaos Flash, una limited edition che lo vede assoluto protagonista. La collezione è estiva, ma perfetta anche per gli ultimi giorni di sole che ci accompagnano verso Settembre; composta da pochi pezzi basic rivisitati in chiave sfiziosa, Kaos Flash ha registrato il tutto esaurito nel Kaos Store on line. Il look che ho scelto, fortemente d’ impatto nella sua essenzialità apparente, include una blusa e un paio di pantaloni. A renderli intriganti sono i dettagli: la blusa, color rosa confetto, sfoggia mezze maniche a campana; e se vista di fronte sembra castigatissima, perchè ha un colletto da educanda ed è super abbottonata, si apre a sorpresa sul retro lasciando la schiena completamente scoperta. La impreziosisce un nastro legato a fiocco proprio sul dorso nudo. Il contrasto dà vita a uno stile molto femminile, ma ricco di una sensualità inaspettata e mai scontata. I pantaloni, tinti di beige, sono intrisi di suggestioni anni ’80: hanno la vita alta, alcune pinces e la linea ad anfora rifinita da un risvolto. Come dare un’ aria “wild & easy” a questo outfit? La risposta è semplice: abbinandolo a dei sandali infradito, rasoterra e dal sapore vagamente hippie. Il gioco è fatto.

 

 

 

Il Tapeo di ROD Almayate

 

Per chi non sapesse cos’è il tapeo, basta dire che è uno dei riti più tipici della Spagna. Se conoscete le “tapas”, siete già a buon punto: “ir de tapeo” significa semplicemente “andare a degustare tapas”, farsi un giro di tapas all’ ora dell’ aperitivo. Come potete immaginare, è un rituale gustosissimo. In italiano potremmo tradurre “tapas” con “stuzzichini”, ma in realtà sono qualcosa di più: di solito si assaggiano insieme a un buon vino, un delizioso preludio a quella che poi sarà la cena. Tra le tapas più celebri troviamo quelle a base di tortillas, olive, formaggi locali, calamari impanati, crocchette di prosciutto, acciughe, gamberetti…e, ancora, uova sode, fette di pane spalmate con sfiziosi ingredienti, il tradizionale “chorizo”. Durante l’ estate, in particolare, il tapeo (che si svolge tassativamente all’ aperto, nelle “terrazas”) segna l’ inizio della movida. Non è un caso che ROD Almayate, il brand di gioielli Made in Italy più cool della Spagna, abbia dedicato a questa vivace consuetudine un’ intera collezione. Roberto Ferlito (designer e direttore creativo) e Diego Diaz Marin (fashion photographer e direttore artistico) sono ospiti di VALIUM sin dai loro esordi. Dopo il trasferimento in Andalusia, Schield Jewels  – il marchio fondato a Firenze dal duo – è diventato Rod Almayate e continua la sua scoppiettante avventura: l’ estro vulcanico di Ferlito e l’ estetica surreale e irriverente di Diaz Marin compongono un connubio che accentua la sua esplosività giorno dopo giorno. La collezione di gioielli Tapeo ce lo dimostra appieno, combinando il mood ironico di cui è intrisa ogni creazione del brand con una cifra stilistica unica e inconfondibile. Gamberetti, stuzzicadenti, olive, sardine, mozziconi di sigaretta e linguette delle lattine diventano di volta in volta ciondoli, anelli e orecchini: tutti  rigorosamente in palladio e ottone placcato oro impreziositi da elementi Swarovski.

 

 

I nuovissimi arrivati sono gli orecchini che sembrano mozziconi di sigaretta, attualmente in preorder. Affrettatevi a prenotarli, perchè molti pezzi della collezione sono già sold out! Da quando è stato fondato nel 2019, per ROD Almayate è stato subito boom di gradimento e di richieste: oggi, attrici, celebrities, popstar e teste coronate di tutto il mondo si contendono i gioielli della griffe. Un nome su tutti? Letizia Ortiz, moglie di re Filippo VI di Borbone. La regina consorte di Spagna adora letteralmente le creazioni di ROD Almayate.

 

Tapeo Cigarettes Earrings

Earrings Tapeo Olives

Avocado Lovers Couple Pendant

Lata Ring8

Earrings Espeto Sardinas

Earrings Tapeo Gamba

Tapeo Pendant Lata (con cristallo Swarovski disponibile in bianco, verde e rosso)

Tapeo Lata Earrings con cristallo Swarovski

Tapeo Bala e Sardina Pendant

 

 

 

Meduse

 

” Il bambino ama tutto del mare: ama i pesci di grande taglia, i tonni o i pescespada squaliformi, con il loro corpo muscoloso, le pinne dure, la coda forcuta, che i pescatori d’altura lasciano cadere in tonfi sordi dai ponti delle navi sul cemento del molo. Ma ama anche i piccoli cavallucci marini che popolano le acque basse con la loro coda prensile e il muso a forma di trombetta (il bambino li cattura in un secchiello, li osserva a lungo, poi li rimette in libertà), e ama perfino le meduse bluastre che la risacca porta a squagliarsi al sole della riva. Non le tocca, il bambino, le meduse urticanti, ma le ama nella loro gelatinosa inconsistenza, quando, svanendo, ritornano al mare disciolte in una bava di pianto. “

 

Antonio Scurati, da “Il bambino che sognava la fine del mondo”

 

 

 

 

 

 

La colazione di oggi: il crème caramel, un budino che piace in tutto il mondo

 

Nonostante l’ allerta meteo a base di piogge, temporali e forti acquazzoni, l’ estate continua (almeno in teoria). E’ tempo di relax, di regalarci qualche coccola: delizie per il palato che ci gratificano senza intaccare troppo la linea. Una di queste è il budino, il classico crème caramel chiamato anche “latte portoghese” o, in inglese, “caramel custard”. E’ buonissimo e gustoso, chi di noi non l’ ha assaggiato almeno una volta? Il suo punto di forza è quello di essere composto da latte gelificato senza l’ausilio degli amidi, della farina o di gelificanti vegetali vari. I suoi ingredienti principali, oltre al latte, sono le uova e lo zucchero. Per aromatizzare il latte si usano i semi di vaniglia, mentre per ottenere il caramello si fa bollire lo zucchero in un pentolino aggiungendo una buona dose d’acqua. Un altro atout del budino al crème caramel è la scelta degli stampi (in silicone o in alluminio): potete dargli tutte le forme che volete e sbizzarrirvi a selezionarne ogni volta una diversa. Nello stampo vanno versati il caramello e il latte aromatizzato, che avrete amalgamato precedentemente in una ciotola insieme alle uova. Ma lungi da me tramutare questo spazio in una rubrica di ricette. Concludo i cenni sulla preparazione dicendovi che, dopo la cottura a bagnomaria, lo stampo va custodito in frigo per qualche ora e che il budino, così raffreddato, è pronto per essere servito. Allo scopo di renderlo ancora più goloso, spesso al caramello viene aggiunta della panna: vi lascio immaginare la squisitezza extra!

 

 

Dolce, soffice, vellutato ma compatto, il budino al crème caramel è un dessert che ci rimane impresso nella mente sin dalla prima volta che lo gustiamo. Per una variante light, dato che è ricco di colesterolo e saccarosio, si può utilizzare del buon latte di mandorla, oppure scremato, e includere una dose di zucchero meno abbondante; alcuni propongono, invece, di avvalersi dello zucchero di canna. Una porzione di crème caramel di circa 100 g contiene più o meno 59 calorie, e a seguire, nell’ ordine, una buona quantità di carboidrati, proteine, grassi (saturi, monoinsaturi, polinsaturi) e colesterolo. Le fibre sono del tutto assenti. Non è il dolce ideale, insomma, per chiunque sia affetto da ipercolesterolemia e per i diabetici.

 

 

Presente in tutto il mondo con svariati nomi e metodi di preparazione, pare che il budino al crème caramel esistesse già all’ epoca della Roma e della Grecia antiche. Pietanze a base di latte addensato mescolato con le uova venivano realizzate, allora, sia in versione dolce che salata, ma molti sono soliti rinvenire in Spagna o in Portogallo – da qui il nome “latte portoghese” – le origini del dessert. A differenza della crème brûlée, il crème caramel ricopre il budino con un velo liquido, mentre la prima ne sfoggia uno strato croccante; questo dettaglio contribuisce a renderlo più morbido e “leggero”. Tra i paesi in cui il crème caramel è diffuso, oltre a quelli europei troviamo gli Stati Uniti, il Giappone, l’ Argentina, l’ Uruguay e gran parte dell’ America Latina, le Filippine: si può ben dire, concludendo, che il budino al crème caramel è una ghiottoneria internazionale.

 

 

 

 

 

 

La Luna Blu, un nuovo spettacolo cosmico nel cielo dell’ estate

 

La settimana “blu” di VALIUM si conclude, per puro caso, con un evento d’eccezione: la Luna Blu del 22 Agosto. Sarà il terzo plenilunio dell’ estate (il quarto avrà luogo il 21 Settembre), un fenomeno assai raro. La successione di pleniluni in un’ unica stagione si verifica, infatti, molto sporadicamente; basti pensare che la prossima Luna Blu è prevista per il 31 Agosto 2023!Tutti con gli occhi puntati verso il cielo quindi, a partire dalle 14.02. I momenti migliori per osservare la Luna Blu saranno comunque le ore serali, quando verrà impreziosita dalla presenza di Saturno e Giove. I due Pianeti Giganti hanno raggiunto proprio in questi giorni l’ apogeo della visibilità, risultando particolarmente imponenti e luminosi. Stanotte sarà possibile ammirare il trio che comporranno con la Luna Blu e contemplarli, nelle ore più buie, mentre culmineranno verso sud. Ma la luna che vedremo sarà blu di nome e di fatto? Sarebbe stato molto suggestivo, però purtroppo non sarà così. Viene definito “Luna Blu” il secondo plenilunio che si verifica nello stesso mese o il terzo dei quattro pleniluni che si susseguono nella stessa stagione. Altri nomi che designano questo tipo di luna sono “Luna del Grano” o “Luna dello Storione”, e il suo segno distintivo è uno sfolgorante splendore: lo spettacolo cosmico che ci regalerà in compagnia di Giove e Saturno è assolutamente imperdibile…tanto più che sarà osservabile a occhio nudo.

 

 

 

 

Skydust 04: Valentino Beauty e il make up occhi color “polvere di cielo”

 

Avete presente la nuance azzurro polvere che il cielo, specie quando c’è foschia, assume durante il crepuscolo? Bene: è uno dei colori di tendenza del make up estivo. Valentino Beauty lo ha inserito, in una versione favolosamente inedita, nella sua prima collezione. Con il nome di Skydust 04 si declina in una delle quattro cromie di Dreamdust, prodotto di punta per il make up occhi, e seduce per il suo scintillio mozzafiato. Dimenticate le tinte sature e iper pigmentate, perchè Dreamdust (in italiano “polvere di sogno”) è sfavillio e lucentezza pura. Si stende sulle palpebre, intorno all’ occhio, e fa vibrare immediatamente lo sguardo grazie a un tripudio di bagliori: la sua texture cremosa è tempestata di glitter dal potente impatto visivo. Va picchiettato con le dita per ottenere un design ben delineato, quasi grafico. Il luccichio onirico che sprigiona fa il resto.

 

 

Dreamdust, destinato a diventare un cult di Valentino Beauty, viene proposto in quattro tonalità. Oltre a Skydust 04 sono presenti Silver Spark 01 (argento), Go for Gold 02 (oro rosa) e Emerald Queen 03 (smeraldo), tutte decisamente “couture” come vuole lo stile Valentino.

 

 

Dalla scorsa primavera, infatti, Valentino ha lanciato la sua prima linea beauty. Il tema del sogno è una costante, un sogno che prende forma in un caleidoscopio di colori e nasce dalla volontà di esprimere la propria individualità: chiunque può condividere questo obiettivo, non esistono limiti nè condizioni. L’ ode all’ inclusività di cui Pierpaolo Piccioli si fa portavoce coinvolge ora anche il campo del make up, puntando su ambasciatrici del calibro di Lady Gaga e Adut Akech. Tre parole chiave, “Color”, “Cool” e “Couture”, sono i capisaldi della nuova avventura della Maison. Abbattendo ogni stereotipo, Valentino Beauty propone un concetto completamente innovativo di bellezza: distante dall’ omologazione allo scopo di promuovere l’ unicità e le peculiarità personali. Le shade dei prodotti, in questo senso, acquistano un valore che va al di là di quello esclusivamente cromatico. Raccontano momenti, stati d’animo…A proposito di colori, il packaging della linea beauty di Valentino non poteva che sfoggiare un iconico “rosso Valentino“.  Le forme sono nette e lineari, adornate solo dal celebre logo dorato del brand.

 

 

 

Nelle azzurre sere d’estate

 

” Nelle azzurre sere d’estate, me ne andrò per i sentieri, / punzecchiato dalle spighe, a calpestare l’erba tenera: / trasognato, ne sentirò la frescura ai piedi. / Lascerò che il vento bagni la mia testa nuda. “

 

Arthur Rimbaud, “Senzazione”. Da “Poesie”

 

 

 

 

 

Dylan Turquoise: l’ essenza dell’ estate firmata Versace

 

L’ “azzurrità” della settimana post-ferragostiana di VALIUM continua…e assume una nuance di turchese vibrante e cristallina. E’ il colore di Dylan Turquoise, la nuova fragranza firmata Versace, perfettamente in linea con una collezione PE 2021 tutta all’ insegna degli abissi marini. Il flacone del profumo ricorda un’ anfora greca, con tanto di Medusa in 3D applicata lateralmente. Il tappo è dorato come la parte superiore della boccetta, ornata dal logo “Versace” in caratteri decorativi. La linea tondeggiante del contenitore della fragranza si coniuga idealmente con il turchese di cui si tinge: quest’ anfora è stata rinvenuta, forse, nelle profondità del mare…Non è un caso che l’aroma di Dylan Turquoise sia frizzante e fresco, ma intriso di sensualità pura: un trademark indiscusso di Versace. Creato dal Naso Sophie Labbé, il profumo è un’ irresistibile combinazione di sentori agrumati, muschiati e floreali. Le note di testa travolgono con un accordo di essenza di mandarino, di limone primofiore e pepe rosa; il cuore amalgama un’ inebriante assoluta di germogli di ribes nero, petali di gelsomino, fresia e guava, mentre il fondo sprigiona intensità grazie a un mix vibrante di Crearwood, legni e muschi.

 

 

La fragranza è evocativa a 360 gradi: rimanda a scenari di cielo e mare, spiagge bianche, isole lontane, sole sulla pelle e brezza che accarezza il corpo e l’anima. L’ aroma di Dylan Turquoise, infatti, racchiude l’ essenza dell’ estate stessa. A esprimere queste atmosfere sono un corto e una advertising campaign, scattata da Harley Weir, che ne captano mirabilmente il mood. La location è l’ isola privata di Cavallo, situata tra la Sardegna e la Corsica, dove un gruppo di ragazzi e ragazze viene immortalato in riva al mare. I colori sono splendidi, di volta in volta saturi o scintillanti quanto basta per esaltare un twist intriso di lusso e di magia in parti uguali. Le acque cristalline, l’azzurro del cielo e del mare, le rocce che circondano la piccola baia, vengono inondati da una luminosità senza pari. Il sole è ancora alto, dai suoi raggi scaturiscono miriadi di riflessi e di giochi di luce. Fanno da protagoniste due testimonial d’ eccezione: Bella Hadid e Hailey Bieber, entrambe più seducenti che mai. Dylan Turquoise, anche visivamente, si incastra in questa ambientazione alla perfezione. L’oro e il turchese del suo flacone si fondono con le cromie dell’ isola durante la “golden hour”, aggiungendo suggestività a un mix sensorial-olfattivo che trabocca di emozioni.

Dylan Turquoise è disponibile in versione Eau de Toilette nei formati da 30, 50 e 100 ml.

 

 

Hailey Bieber e Bella Hadid negli scatti di Harley Weir per la ad del profumo