La colazione di oggi: il cheesecake, a qualcuno piace freddo

 

Le fragole sono, senza dubbio, uno dei frutti più golosi della Primavera. Per rievocare le loro proprietà e i loro benefici cliccate qui. Se invece volete saperne di più sul cheescake alle fragole, continuate a leggere: oggi scopriremo questo delizioso dolce che sembra creato apposta per la stagione calda. Non va tuttavia tralasciato che la succosissima “Fragaria vesca” (questo il suo nome botanico) possiede una versatilità tale da venire utilizzata per preparare, o per guarnire, innumerevoli alimenti. Con le fragole si realizzano sciroppi, marmellate, frullati, gelati, yogurt…inoltre, arricchiscono dessert a dir poco deliziosi. Qualche esempio? Il tiramisù, il soufflé, la crema, la bavarese…per non parlare poi di torte e di dolcetti di ogni genere. Tornando al cheesecake, essendo un dolce freddo è estremamente veloce da preparare. Dall’ aspetto inconfondibile, è composto da due strati: una base di pasta frolla o pan di Spagna sormontata da circa 4 cm di panna e crema di formaggio aromatizzati. La base si ottiene grazie ad una serie di biscotti sbriciolati e amalgamati con il burro, oppure intinti nel liquore o nel caffè; lo strato superiore si avvale, invece, di formaggi estremamente soffici e soprattutto spalmabili, tipo il mascarpone e la ricotta. Per realizzare il topping non c’è che l’ imbarazzo della scelta: via libera alla marmellata, alla salsa di frutta (nel nostro caso, di fragole), alla crema di cioccolato, ai canditi e via dicendo.

 

 

Il cheesecake ha origini molto antiche. Il poeta e filologo greco Callimaco rinvenne riferimenti al dolce in un testo dell’ età ellenistica, il “Plakountopoiikón sýngramma” di Egimio, che eleva la preparazione delle torte al formaggio ad una vera e propria arte. In “De agri cultura”, Marco Porcio Catone descrisse diversi dolci simili al cheesecake nel 160 a. C.. Il Savillum è quello che lo ricorda di più: tra i suoi ingredienti, non a caso, spiccavano la farina, il formaggio, il miele e i semi di papavero. Esistono poi testimonianze relative a un dolce che, nel 776 a.C., in Grecia veniva offerto agli atleti dei Giochi Olimpici; il dessert, preparato combinando il miele con il formaggio pecorino, era noto anche nella Roma antica. A Roma, all’ epoca, si soleva servire inoltre un dolce a forma di pagnotta che conteneva miele, farina e ricotta. Dalle leccornie sopracitate derivano i moderni cheesecake italici, caratterizzati da ingredienti quali la ricotta (o in alternativa il mascarpone), l’ estratto di vaniglia e lo zucchero.

 

 

Come ben saprete, il cheesecake è diffuso in svariati paesi del mondo. E non sempre si tratta di un dolce crudo: negli Stati Uniti, per esempio, la variante cotta è predominante. I cheesecake cotti prodotti a Chicago, in particolare, esibiscono un sontuoso mix di pasta frolla, formaggio cremoso, zucchero e burro. Il cheesecake alla fragola, invece, è tipico soprattutto dell’ Irlanda e del Regno Unito, dove i topping a base di frutti di bosco e di “Fragaria vesca” spopolano letteralmente. 

 

Le Frasi

 

” Vedere un mondo in un granello di sabbia
E un paradiso in un fiore selvatico,
Tenere l’infinito nel palmo della mano,
E l’eternitá in un’ora. “

(William Blake)

Il Focus

 

Un look che si addice alla magia dei tramonti primaverili: le paillettes catturano i bagliori iridescenti del calar del sole, li riflettono emanando un alone di luce irresistibile. Questo post è il sequel della photostory pubblicata ieri su VALIUM, “Tramonti di Primavera”. Le giornate si allungano e il rito dell’ happy hour si svolge rigorosamente all’aperto, torna il gusto di agghindarsi per onorare l’ effervescenza della nuova stagione. Non è un caso che Philosophy di Lorenzo Serafini, nella sua collezione Primavera Estate 2022, inserisca svariati look “paillettati”. Tra le tante proposte, mi ha colpito il capo che vedete qui sopra: dei pantaloni oversize completamente ricoperti di lustrini. Il colore? Un verde brillante, tempestato da decori floreali molto simili a una stampa maculata. L’orlo è rasoterra, la vita alta, la svasatura parte dall’ inizio della gamba. La tonalità, luminosa e intensa, conferisce al capo un’ eccentricità raffinata. Per creare un look perfetto, Philosophy abbina i pantaloni a una camicia di satin increspato color cipria e a un’ampia giacca doppiopetto nera. Ma sono gli accessori a fare la differenza: un choker in camoscio impreziosito da un fiore con tre frange e un cappello con veletta. Il romanticismo si fonde con la seduttività, la femminilità si ammanta di mistero. Sullo sfondo di un tramonto di Primavera, risalta un look che rivaleggia per fascino, magnetismo e sfavillio con quell’ incantevole scenario.  

 

Tramonti di Primavera

 

” ll tramonto si diffonde tra le nuvole isolate, separate in tutto il cielo. Riflessi di ogni colore, riflessi tranquilli, riempiono le varietà dell’aria in alto, fluttuano assenti nelle grandi pene dell’altitudine.”
(Fernando Pessoa)

 

Esistono tramonti e tramonti. Quelli primaverili, però, sono speciali: innanzitutto, perchè coincidono con l’ allungarsi delle giornate. E poi, perchè sprigionano colori magici e una luminosità incredibile. L’ indaco, il rosa, il violetto, l’ arancio e l’ azzurro polvere si mescolano tra loro in cromatismi acquarellati, mentre i raggi solari lambiscono il paesaggio prima di essere inghiottiti dall’ orizzonte. L’ aumento delle ore di luce ci invita a trascorrere molto più tempo all’aria aperta: gli aperitivi e le cene si fanno in dehor, si va a correre nel parco o si porta a spasso il cane nei momenti che precedono il calar del buio. Ai tramonti tardivi si accompagna una miriade di sensazioni. La percezione di sconfinati orizzonti cosmici e di una rinnovata armonia con la natura predomina, esaltata dal suggestivo gioco di luci e ombre del sole che cala. Nella photostory di oggi, una serie di scatti cattura quegli istanti spettacolari: sono attimi intrisi di incanto, rigorosamente immortalati “into the wild”, da cui scaturisce un tripudio di potenti emozioni.

 

 

Foto via Unsplash, Pexels e Pixabay

Il pesce d’oro

 

“Esco correndo in cerca del mio regalo. (…) Con l’acquario sulle ginocchia, rimango per un bel po’ a contemplare il pesce dorato. (…) Abbraccio il mio acquario stringendolo contro il petto come se fosse la mia stessa vita, la mia felicità futura, la promessa di un destino radioso. Qualcosa mi dice, ascoltando questo rumore poetico, clandestino e armonioso, che non sono solo e che niente di male deve succedermi in questa vita…Circondando lo stagno, mi si avvicina un ragazzino ben vestito. Si ferma davanti a me e dice, guardando l’acquario: “Questo pesce è tuo?” “Sì” “L’hai rubato dallo stagno.” “Me lo ha regalato il padrone di casa. E’ il pesce d’oro.” ”Non c’è nessun pesce d’oro, scemo.” La sua aria di sufficienza mi innervosisce. Osservo il suo naso all’insù e impertinente, le sue labbra ben disegnate, e gli sputo tra i piedi: “Vattene, ragazzo” “E’ giapponese – mi dice – e non sai una cosa.” “Che cosa.” “Questi pesci si lasciano prendere con la mano”. “Nessun pesce si lascia prendere con la mano” “E invece sì. Te lo dimostrerò. Guarda” Continuo a stringere con entrambe le mani l’acquario contro il mio petto. Il bambino spocchioso introduce la mano nell’acquario, afferra il pesce senza difficoltà e lo tira fuori dall’acqua, aprendo il palmo per dimostrarmelo. Allora, improvvisamente, mentre dà colpi di coda, il pesce fa un salto e, tracciando sopra le nostre teste un arco molto ampio, festivo e luminoso, si immerge nello stagno di acque morte e sparisce. Smuovo l’acqua con la mano, in un tentativo disperato di accarezzare la sua scia misteriosa. E’ inutile, non lo rivedrò mai più. Paralizzato dalla rabbia, pieno di desolazione, rimango lì immaginando il pesce d’oro che nuota nel fondo buio dello stagno, tra licheni putrefatti e alghe ondulate. E così vedo ancora, nonostante il tempo trascorso, me e il pesce: io inclinato sullo stagno come se stessi per berci dentro, e il pesce mentre rimuove il fango del fondo, scivolando in silenzio sopra un muschio immarcescibile e perdendosi nell’ ombra, per sempre.”

 

Juan Marsé Carbò, da “L’amante bilingue”

 

Una Primavera Estate in stile Cottagecore

Little Women Atelier

Dopo l’articolo dedicato alle Cotswolds, un’occhiata alle tendenze Cottagecore della Primavera Estate 2022 mi sembrava d’obbligo. In questa gallery trovate una selezione di look dei brand che inneggiano a un’estetica sognante e rurale. Talmente sognante da annoverare, tra le loro fila, marchi leader dello sleepwear: è il caso di Campo Collection, le cui camicie da notte sono preziose al punto tale da poter essere indossate anche di giorno o come abiti da sera. Tra i trends di stagione risaltano il pizzo declinato in molteplici versioni, le maniche a sbuffo (lunghe o corte) e una palette di tonalità pastello, soprattutto il rosa, alternate a nuance che si ispirano ai colori della terra. Il capo clou dei mesi caldi? Senza dubbio il crop top, naturalmente rivisitato in puro Cottagecore style.

For Love and Lemons

Lirika Matoshi

Sea New York

Linennaive

For Love and Lemons

Doen

Linennaive

Campo Collection

Little Women Atelier

Ciao Lucia

Loveshackfancy

Daily Sleeper

Loveshackfancy

For Love and Lemons

Loveshackfancy

Doen

L’ irresistibile palette pastello delle Double Strap PE 2022 di A.Bocca

 

E’ un arcobaleno in colori pastello, quello che sfoggiano le iconiche Double Strap di A.Bocca : zabaione, perla, avorio e cielo sono le cromie di cui si tingono in occasione della Primavera Estate 2022. Il mood giocoso si fa fatato, lo stile baby si impregna di un etereo fascino. La palette, tipicamente stagionale, riproduce le nuance dei fiori, del cielo e delle sue nuvole passeggere. Ad esaltarla è un materiale come la vernice, che dona brillantezza al colore ammantandolo di un’ allure naif. Il modello della scarpa rimane inviariato: le Double Strap hanno la punta quadrata, doppio cinturino con fibbie a cuore, un tacco basato alto 2,5 cm. Come si suol dire, “formula che vince non si cambia”. Ed a ragione! La versione in tonalità pastello delle Mary Jane di A.Bocca sembra fatta apposta per addentrarci negli incantati sentieri di un bosco primaverile.

 

Giornata mondiale della Terra 2022

 

” Natura è ciò che vediamo –
La collina – il meriggio –
Lo scoiattolo – l’eclissi – il calabrone –
Ma no – la natura è il cielo –

Natura è ciò che sentiamo –
L’uccellino – il mare –
Il tuono – il grillo –
Ma no – la natura è l’armonia –

Natura è ciò che conosciamo –
Ma non possiamo esprimere –
La nostra saggezza è impotente –
Di fronte alla sua semplicità.”

 

Emily Dickinson, ” Natura è ciò che vediamo”

Il luogo: le Cotswolds, un Paese delle Meraviglie nel cuore dell’ Inghilterra

 

Immaginate un paesaggio campestre da sogno: immense distese di verde, dolci colline, tanti fiori, corsi d’acqua, stagni in cui specchiarsi e pecore al pascolo. Lo scenario è impreziosito da antichi castelli, cottages e borghi altamente pittoreschi. Un sentiero percorre queste lande bucoliche per ben 165 chilometri, attraversandole da capo a piedi. Ma un simile luogo fiabesco esiste davvero? La risposta è sì: si tratta delle Cotswolds, un’ area collinare (la cui superficie raggiunge i 2038 km2) situata nel cuore dell’ Inghilterra. Tanto per darvi un’idea, qui nacque William Shakespeare. Stratford-upon-Avon, la città natale del Bardo, si trova infatti nelle Cotswolds del nord e dista da Londra circa 230 km. Il fiume Avon delimita proprio a Nord l’ incantevole zona paesaggistica, mentre la valle del Tamigi sancisce i suoi confini a Sud; ad Est e ad Ovest delle Cotswolds troviamo invece due splendide città, rispettivamente Oxford e Cheltenham. Le contee più ampiamente incluse nell’ area sono il Gloucestershire, l’ Oxfordshire, il Wiltshire, il Somerset, il Warwickshire e il Worcestershire. Dichiarato Area of Outstanding Natural Beauty (AONB) nel 1966, l’ idilliaco territorio è movimentato dalle colline che gli danno il nome. La più elevata? Cleeve Hill, 330 metri di altezza.

 

 

Se avete voglia di immergervi nella natura e il caos metropolitano non fa più per voi, le Cotswolds Hills sono una location ideale. Ad attraversarle in lungo e in largo è il sentiero nazionale The Cotswold Way: 165 km snodati tra un verde sconfinato, fiori variopinti e antichi borghi. I villaggi sono contraddistinti dai cottages, le inconfondibili case in pietre oolitiche (un tipico calcare locale) con i tetti spioventi. Proliferano le chiese gotiche, i vicoletti si intrecciano in veri e propri labirinti che accentuano l’ appeal del luogo. Un tripudio di pub e negozi caratteristici punteggia le strade principali, moltiplicando le occasioni di socialità e i momenti dedicati allo shopping. Tra i borghi da visitare spicca Bourton-on-the-Water, delizioso con i suoi numerosi corsi d’acqua (è stato soprannominato “la Venezia delle Cotswolds”) sormontati da poetici ponti. 

 

 

Tradizionali delle Cotswolds sono anche le case di campagna rustiche, con tetto di paglia, circondate da giardini rigogliosi e ricchi di roseti. A proposito di campagna, sapete da cosa deriva il nome Cotswolds? E’ un mix dei termini “Cotes”“recinto delle greggi”, e “Wolds”, “colline aperte”. Non si può quindi fare a meno di visitare i suggestivi paesaggi che hanno reso la zona una sorta di territorio mitico. La Broadway Tower, a pochi passi dal villaggio di Broadway, è assolutamente imperdibile: da questa costruzione architettonica, edificata su una collina di 312 metri di altezza, è possibile godere di una straordinaria veduta sulle Cotswolds Hills. Considerate che il vostro sguardo spazierà tra ben 16 contee!

 

 

Nelle Cotswolds, ebbene sì, anche le pecore rivendicano una loro particolarità: nel Medioevo divennero note come “i leoni delle Cotswolds”, perchè vantavano velli molto spessi e una costituzione robusta grazie all’ erba – cresciuta sul terreno calcareo – di cui si cibavano. A quell’ epoca, non a caso, il commercio della lana era fiorentissimo. Mercanti di tutta Europa raggiungevano le Cotswolds per acquistare la lana più pregiata, e ciò arricchì notevolmente i villaggi del cuore verde d’ Inghilterra. I borghi locali erano stati addirittura ribattezzati “le città della lana”; la presenza di un gran numero di corsi fluviali e mulini rappresentava un innegabile punto di forza per la zona. Quel florido periodo, purtroppo, nel XVIII secolo giunse al termine: la meccanicizzazione dei mulini dello Yorkshire e l’ importazione della lana, che risultava molto più economica, misero definitivamente fine ai tempi d’oro delle Cotswolds.

 

 

Tra i personaggi celebri a cui le Cotswolds hanno dato i natali figura Winston Churchill. L’ ex Primo Ministro del Regno Unito nacque a Blenheim Palace, un maestoso palazzo in stile Barocco inglese situato nella campagna dell’ Oxfordshire (si trova a Woodstock, per l’esattezza). La residenza di famiglia di Churchill è attorniata da uno smisurato giardino collinare che annovera un fiume, un ponte in pietra e una serie di cascate. All’ interno del parco si erge un solenne monumento celebrativo, la Colonna della Vittoria, che il I duca di Marlborough John Churchill fece edificare in suo onore. Blenheim Palace è un must see assoluto, sontuoso e lussureggiante: non è un caso che sia stato scelto come location di svariate produzioni cinematografiche. Un esempio su tutti? Il film “Spectre” con Daniel Craig, appartenente alla saga di 007.

 

 

Non c’è bisogno di dire che le Cotswolds rappresentino un fantastico set naturale. Se adorate esplorare le più iconiche location viste al cinema e in TV, cominciate con il visitare Lacock: affacciato sul fiume Avon, è un villaggio che sembra uscito da una fiaba. Nella sua Abbazia duecentesca, un capolavoro dell’ architettura neogotica, sono stati girati diversi film della saga di Harry Potter (“Harry Potter e la pietra filosofale”, “Harry Potter e la camera dei segreti”, “Harry Potter e il principe mezzosangue”) e un vasto numero di pellicole e serie TV (tra cui il lungometraggio “L’ erba del vicino è sempre più verde” con Cary Grant e Deborah Kerr). Anche il borgo di Castle Comb ha fatto da sfondo a svariate produzioni cinematografiche e televisive. E’ stata la location della serie TV “Poirot”, e non stupisce: si tratta di un villaggio singolarissimo, profondamente suggestivo. A Castle Comb sono presenti due pub e una sala da tè in tutto, ma davanti alle case del paese vengono esposti dolci tipici che è possibile acquistare con un’ offerta.

 

 

Il mondo incantato delle Cotswold non è stato mostrato solo sul grande e sul piccolo schermo. La scrittrice e illustratrice Beatrix Potter, ad esempio, lo ha magnificamente descritto nella fiaba “Il sarto di Gloucester”. Ambientato nella città che cita il titolo, il libro è stato ispirato da una casa trasformata oggi in un museo dedicato alla brava autrice. Gloucester è famosa anche per la sua Cattedrale, un’ imponente ex abbazia che ospita le spoglie di Edoardo II di Inghilterra.

 

 

Una visita a un castello non può mancare. Il castello di Sudeley, a Winchcombe (nel Gloucestershire), è impregnato di un’ atmosfera regale che risale ad epoche antichissime. Edificato nel 1441, viene considerato una perla delle Cotswolds. Lo circonda un immenso giardino, il Queens Garden: è un nome scelto non a caso, dato che i suoi verdeggianti spazi ospitarono regine del calibro di Anna Bolena, Catherine Parr (l’ ultima moglie di Enrico VIII, seppellita peraltro nel castello di Sudeley), Lady Jane Grey e Elisabetta I Tudor. Se volete saperne di più sul giardino in stile inglese, dirigetevi a Hidcote Manor Garden.  Di proprietà del National Trust, dista pochi passi da Stratford-upon-Avon ed è famoso per la meraviglia delle sue “stanze giardino”: un intricato labirinto pieno di sorprese. I sentieri lastricati conducono in uno scenario onirico ricco di siepi, piante rare ed esotiche, fiori dai colori incredibili, panorami che lasciano senza fiato. I volatili che animano il giardino appartengono alle più svariate specie, ed è presente anche un’area – chiamata The Wilderness – composta da alberi d’alto fusto che rievocano un bosco selvaggio. Se le Cotswolds vi sembrano un “déjà vu”, c’è un’ unica spiegazione: le avete viste in un sogno magnifico.

 

Pat McGrath x Bridgerton 2: l’omaggio della “Mother of Make Up” alla seconda stagione della serie TV

 

Pat McGrath raddoppia: si ispira alla seconda stagione di “Bridgerton” per lanciare un nuovo omaggio alla serie più romantica di Netflix. Una palette occhi dalle nuance regali, un lipstick satinato, un quad di blush, una cipria scintillante per il viso e il corpo e un kohl-eyeliner color ebano compongono la collezione make up n. 2 (clicca qui per rileggere l’articolo sulla prima) dedicata al programma. Anche stavolta, è un’ eleganza in puro stile Regency a fare da fil rouge. I pack dei prodotti, nei toni del rosa, riproducono il cammeo della linea precedente circondandolo di fiocchi e rose lilla. Sullo sfondo, riappare il consueto pattern matelassé. Fiori, piume, fili di perle e api dorate risaltano in ogni foto di presentazione della collezione, delineando un mood poetico perfettamente in linea con la serie prodotta da Shondaland. Le shade sono eterogenee: combinano il romanticismo con magici scintillii astrali, lo chic di un ballo delle debuttanti con la seduttività più inebriante. Andiamo subito ad esplorare la collezione, una limited edition a dir poco mozzafiato.

 

 

Belle of the Ball è una palette occhi che consta di sei ombretti: a renderli speciali sono le cromie e i finish molteplici. Gli eyeshadow si presentano in polvere cremosa, vantano una texture impalpabile e tonalità intense che consentono di sbizzarrirsi in giochi di colore e virtuosismi multidimensionali. Vi elenco le sei nuance: Refinement, un illuminante nei toni del lilla, va utilizzato per creare dei potenti spot di luce. Regency Rose è un rosa peonia satinato-matte, Diamond’s Desire un oro rosa molto chiaro e lucentissimo, Forbidden Amour un color prugna ultra matte, Daring Dandy un verde acqua intriso di luccichii cosmici e Forever Charmed uno chartreuse che vira all’ oro sprigionando uno sfavillio travolgente. Le nuance sono altamente modulabili, si sfumano con facilità e possono essere usate bagnate o asciutte a seconda dell’ intensità che si desidera ottenere. 

 

 

Blushing Delights è un quartetto di blush, o meglio: un terzetto di blush più un highlighter a forma di cuore. La formula satinata dei prodotti accentua la loro scorrevolezza, favorendo una stesura che “scivola” con estrema facilità sulle guance, sugli zigomi e sulle zone cruciali del viso. I tre blush cotti scolpiscono e mettono in risalto, l’ illuminante crea punti luce ad alto tasso di radiosità. I colori, incredibilmente intensi, vengono esaltati da finish multidimensionali perlescenti. Ecco le nuance nei dettagli: Champagne Venus, l’ illuminante, come dice il nome è una sfolgorante colorazione champagne. Budding Romance è un fucsia avvolgente, Berry Brilliance un rosso lampone e Aphrodisia un seducente mix tra il rosa antico ed il corallo. I blush si avvalgono di una formula rigorosamente talc-free.

 

 

SatinAllure Lipstick conquista a partire dall’ astuccio, in deliziosi colori pastello e con un romantico fiocco dorato. Coprente ma modulabile, dal finish satinato, il rossetto vanta una texture cremosa e leggerissima esaltata da una formula super idratante: grazie a un’ infusione di collagene botanico e olio del frutto della passione riveste le labbra di una patina nutriente, effetto rugiada, che le mantiene soffici e vellutate. Il rossetto viene proposto in sette nuance adatte a tutte le carnagioni: Nude Romantique 2 (un incrocio tra il rosa e il nude), Veiled Rose (un rosa-malva di media intensità), Infatuation (un rosa bacca che vira al viola, molto vivido), Elson 5 (un rosso fiammante), Venusian Peach (un nude che vira al pesca), Négligée (un rosa beige piuttosto chiaro) e Entranced (prugna). A lunga durata, SatinAllure regala labbra impeccabili per ore ed ore.

 

 

Skintillating Diamond Body Shimmer è una sfarzosa cipria illuminante dedicata al viso e al corpo: un tocco di classe in più per una collezione già di per sè regale. Appare come una cipria di tipo vintage, con il contenitore tondeggiante e il classico piumino; applicarla sulla pelle è un’ autentica coccola. La sua formula a base di squalene nutriente, pigmenti e perle microperfezionanti viene impreziosita da un profumo delicato. Body Shimmer si stende con l’ apposito piumino e si fonde immediatamente con l’ epidermide: la copertura è perfetta, uniforme, il finish setoso. Il viso e il corpo si impregnano di bagliori, catturano la luce frazionandola in mille riflessi; lo scintillio è iconico e potente. Volete intensificarlo? Basta stendere più strati di prodotto sulla pelle. Per esaltare ogni tipo di carnagione, Body Shimmer si declina nelle nuance Pale Moon (rosa platino con scintillio perlaceo color argento) e Golden Majesty (oro giallo ultra sfavillante).

 

 

Legendary Wear Velvet Kohl Eyeliner è il prezioso final touch della collezione. A metà tra un kohl e un eyeliner, ostenta un nero corvino intenso e un finish ultramatte. Ha l’aspetto di uno stylo dalla punta morbidissima, perfetta sia per una stesura “grafica” che per l’ effetto smokey eye. La sua massiccia pigmentazione esalta la profondità dello sguardo e sottolinea l’occhio dotandolo di un immenso fascino; il look che ne risulta è decadente, eccentrico e raffinatissimo a un tempo. Sfruttare la versatilità di Velvet Kohl Eyeliner significa realizzare un make up occhi che è una vera opera d’arte. Riguardo alla durata, poi, potete star tranquille: rimane inalterato tutta la notte e anche il giorno dopo! E’ un prodotto ideale anche per chi porta le lenti a contatto, poichè è oftalmologicamente testato.