
DIOR
Dopo le presentazioni realizzate attraverso la settima arte, Dior torna a sfilare in presenza: il tessuto e la lavorazione degli abiti diventano, quindi, protagonisti principali. La ricerca tessile è una priorità che coinvolge materiali eterogenei oltre che svariati tipi di trame e di ordito. Il ricamo acquista centralità, non tanto in virtù di ornamento quanto di “tattilità”, di una sensorialità che coinvolge tatto e vista a un tempo. La scenografia della sfilata, non a caso, è un’ opera intitolata “Chambre de Soie“, galleria di 40 metri di lunghezza sulle cui pareti l’ artista francese Eva Jospin ha riprodotto una serie di ricami ispirati agli affreschi della Sala dei Ricami di Palazzo Colonna. I look della collezione alternano le forme sobrie dei capispalla in tweed (“spezzato” da inserti a colori) a fluttuanti silhouette, a tunica o svasate, che inneggiano al plissè. Risalta la lavorazione a rete, un elemento decorativo che diventa parte integrante dell’abito. Per quanto riguarda i colori, Maria Grazia Chiuri privilegia il nude, il tortora, il grigio, il nero, il blu notte e l’azzurro polvere.



VIKTOR & ROLF

“The New Royals” di Viktor & Rolf è una collezione regale, ma non in termini di maestosità. Può essere considerata una riflessione sulla dicotomia tra realtà e apparenza, tra umano e istituzionale. Il soggetto principale riguarda i Reali di nuova generazione e l’ evoluzione del concetto di regalità: dietro al protocollo c’è un’umanità che non va trascurata. E che, con il passar del tempo, si fa un tutt’uno con la facciata istituzionale. La gente è sempre più intrigata da questo coté “da comuni mortali” dei Reali, si nutre di news e avvenimenti che lo evidenziano. Il risultato? La fusione tra pubblico e privato si tramuta in una spettacolarità ad uso e consumo della massa. Ecco dunque abiti tempestati di pietre (preziose o false? Propenderei per la seconda ipotesi), perle e ricami king size (è il caso di dirlo!), corone, lunghi mantelli con strascico ed ampie cappe svasate, piume a miriadi che ci illudono di essere pelliccia, fasce onorifiche su cui sono impressi slogan (un trademark di Viktor & Rolf) irriverenti: “Always wear your invisible crown”, “Size Queen”, “Build castles in the air”, “Don’t be a Drag just be a Queen”, tanto per citarne qualcuno. Cromaticamente, “The New Royals” esalta squarci vividi di arancio, rosso, giallo e verde su una palette in cui prevalgono l’argento e il nude.



BALENCIAGA

Modelli e modelle sfilano in silenzio, da Balenciaga. Si odono distintamente il loro tacchettio e il fruscio delle stoffe che lo accompagna. E’ un silenzio che è un omaggio a Cristòbal Balenciaga e che fa da sfondo, al tempo stesso, alla meditazione di Demna Gvsalia. La collezione che scaturisce da queste riflessioni è un connubio mozzafiato di heritage e suggestioni street, eleganza e underground puro. Colpiscono gli smoking dalle ampie spalline squadrate, i coat con strascico in taffetà, i preziosi ricami floreali, le scollature a V “rovesciate” sulla schiena, le silhouette fascianti alternate a quelle svasate o ad anfora, i volumi oversize che ricordano il decostruttivismo Jap degli anni ’80. Ma risalta, soprattutto, l’immensa abilità di Gvsalia nel tramutare classici dello street style come i jeans, le lunghe camicie comode, i parka, in perfetti capi couture. Un enorme cappello nero che cela lo sguardo esalta uno chic potente dal sapore d’antan. La palette cromatica evidenzia il predominio del nero seguito da colori vibranti come il turchese, il verde mela, il bluette, il rosso e il rosa confetto.



GEORGES HOBEIKA

Per l’ immaginario collettivo, l’ Haute Couture è tutto ciò che caratterizza le creazioni di Georges Hobeika: sfarzo, metri e metri di chiffon, strascichi, gonne danzanti, cristalli e ruches a profusione. Hobeika rimane fedele a questo trademark dotandolo di un vibrante imprinting anni ’60; battezza la sua collezione “Mod” e si ispira alla preziosa, gioiosa eleganza dell’ omonimo movimento giovanile nato a Londra. Gli abiti sono iper femminili, la quintessenza dello chic, ma rifuggono dagli orpelli e dall’ opulenza. Cristalli, strass e piume in abbondanza adornano look ricchi di trasparenze e di sofisticatissime lavorazioni, come le ruches “in verticale” che danno vita a ondulature sorprendenti. La raffinatezza di “Mod” è impeccabile, eppure briosa e fresca. La collezione alterna vertiginosi spacchi ad orli maxi e mini e sfoggia un tripudio di ricercati ricami. Inaspettatamente, poi, appare un decoro inedito: le lunghe, fitte frange che spuntano a sorpresa sui polsini e sulle bordature di un abito. I colori chiave della palette? Celeste, giallo, rosso, pesca, rosa, bianco, menta e lavanda affiancati a un argento sfavillante.


