Tra Terra, Sabbia e Mare

 

Sabato 7 giugno, temperatura massima 31 gradi. E’ tempo di togliere le scarpe, di affondare i piedi nella sabbia e immergerli nel mare in cerca di frescura. Tutti gesti che ci emancipano dalle costrizioni quotidiane e ci permettono di assaporare l’indipendenza estiva. Il contatto con elementi come la Terra e l’Acqua è rigenerante, e ripristina energia tramite l’assorbimento della carica elettrica presente in natura: vengono riattivate l’armonia e l’“elettricità” interiore che ci è necessaria a vivere in piena consapevolezza a contatto con il creato. Ho pensato di celebrare questo istante con una photostory, la prima dell’estate.

 

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Giugno e i suoi proverbi

 

A Giugno, l’estate esplode: per la natura, è un periodo di cruciale importanza. Gli alberi si riempiono di frutti, l’erba è alta e rigogliosa, nei campi di grano si inizia la mietitura. Il Solstizio d’Estate ci regala luce a piene mani, è il giorno più lungo dell’anno. Ma anche la notte è impregnata di una profonda magia: la scia della Via Lattea risplende nell’oscurità, luminosissima nel punto in cui si incrociano Sadr (l’astro 33.000 volte più brillante del Sole) e la stella doppia Albireo, entrambe collocate nella Costellazione del Cigno. Dopo il crepuscolo, il Triangolo Estivo è perfettamente distinguibile; Deneb, Altair e Vega diffondono nel cielo il loro fulgore. E se Giugno viene chiamato il mese del Sole, la notte di San Giovanni, con i suoi rituali e le sue leggende, è considerata la più incantata dell’anno. Un simile contesto non poteva che ispirare molteplici proverbi. Il tema predominante è la natura, che a Giugno diventa sovrana; subito dopo viene il meteo, determinante per la buona riuscita di tutte le attività agricole. Scopriamo insieme i proverbi più noti dedicati al mese del Solstizio d’Estate.

 

 

Giugno, la falce in pugno

 

 

Giugno ventoso, porta il grano sull’aia

 

 

Giugno ciliegie a pugno

 

 

Se marzo non marzeggia, giugno non festeggia

 

 

Acqua di giugno rovina il mugnaio

 

 

La notte di San Giovanni, ogni erba nasconde inganni

 

 

In giugno, in bene o in male, c’è sempre un temporale

 

 

Di giugno levati il cuticugno

 

 

Se piove ai santi Paolo e Piero piove per un anno intero

 

 

Per san Paolino c’è il grano e manca il vino

 

 

Per San Barnaba, l’uva viene e il fiore va

 

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La colazione di oggi: il gusto inconfondibile della pineberry, la fragola bianca che sa di ananas

 

Vi avevo promesso che ne avremmo parlato, e ogni promessa è debito; oggi accenderemo i riflettori sulle fragole bianche, anche dette fragole-ananas. Il perchè di questo nome è molto semplice: provate ad assaggiarle e vi accorgerete che il loro sapore si avvicina molto più a quello dell’ananas rispetto che a quello di una fragaria vesca, la fragola di bosco. Dalle fragole differiscono anche per il colore, che appunto è bianco e costellato di semi rossi. La classica pigmentazione rossa, infatti, viene conferita al frutto dalla proteina chiamata fragaria allergene A1; di questa proteina, la fragola-ananas è del tutto priva. Gli anglosassoni chiamano la fragola bianca pineberry, un incrocio tra pineapple (ovvero ananas) e strawberry (fragola in inglese), e ne adorano il gusto esotico. Sulla provenienza del frutto aleggia un certo mistero. Quel che è certo, è che fosse conosciuto già nel 1700 presso una ristretta cerchia di nobili europei. Più di recente, negli ultimi anni del 1900, alcuni ricercatori scoprirono maggiori dettagli sulla sua origine: tramite una serie di manoscritti di Antoine Nicolas Duchesne, un noto botanico francese, appresero infatti che costui aveva ricevuto in dono delle fragole bianche da un gruppo di agricoltori olandesi.

 

 

Incuriosito, Duchesne cominciò a condurre svariate ricerche sulle fragole bianche. Ottenne un frutto ibrido tramite l’incrocio di fragole bianche di bosco provenienti dal Cile e di fragole Virginia, succosissime  e dal colore scarlatto, originarie del Mississipi: il risultato fu la creazione delle fragole-ananas o pineberry.

Proprietà e benefici

Ma quali sono le proprietà e i benefici della fragola bianca? Rispetto alla fragola rossa si tratta di una varietà più rara, tuttavia non priva delle benefiche sostanze che contraddistinguono la fragaria vesca. La fragola-ananas contiene acido folico, Vitamina C, sali minerali (tra cui il potassio) e antiossidanti in abbondanza. Un unico neo: essendo ricca di zuccheri, risulta più calorica della fragaria vesca. Nondimeno, ciò favorisce anche un maggior apporto di energia. L’assenza totale della proteina fragaria allergene A1, inoltre, fa sì che la fragola-ananas possa essere consumata anche da chi è allergico alla fragola rossa.

 

 

Come assaporarla

Esattamente allo stesso modo della fragola rossa, tenendo presente che il suo gusto è simile a quello dell’ananas. Via libera dunque ai dolci, alle marmellate, alle macedonie, ai frullati…A colazione può essere gustata insieme allo yogurt e ai cereali, magari nella classica ciotola, per un inizio di giornata super salutare.

Un frutto raro

La fragola-ananas non è di certo un frutto comune. Rischiava addirittura l’estinzione, prima che lo sforzo congiunto di coltivatori di Viareggio, Vorden (nei Paesi Bassi) e dello stato della Virginia impedì che ciò avvenisse. Il prezzo della pineberry, di conseguenza, è piuttosto caro e va detto che è quasi impossibile rintracciarla nei supermercati; la si può, però, acquistare on line o presso gli store specializzati in frutta esotica.

 

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Sneakers e libertà

 

Le sneakers: c’è chi le adora e chi storce il naso al solo sentirle nominare. Eppure, mentre ci avviamo verso l’estate, rappresentano la scarpa ideale. Sono pratiche, comode, un emblema di libertà. Perfette per muoversi all’aria aperta come ci impone la stagione in arrivo.

 

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Sorellanza

 

Ultimamente, anche il cinema ha celebrato la complicità, la solidarietà, l’intesa femminile: basti pensare a film come “Diamanti” di Ferzan Ozpetek o “Fuori” di Mario Martone, presentato al Festival di Cannes. MyVALIUM si aggiunge al coro con una photostory che è un vero e proprio inno alla sorellanza. A fare da sfondo, l’atmosfera spensierata e lo scenario rigoglioso della Primavera che va verso l’Estate.

 

Photo: Meg Aghamyan via Unsplash

 

Luna Crescente o Calante? L’influsso delle fasi lunari in agricoltura

 

L’uomo ha subito la fascinazione della Luna sin da tempi remotissimi. La magia dell’astro che rischiara il cielo notturno ha sempre catturato l’immaginazione umana, contribuendo alla creazione delle leggende e dei miti più disparati. Un ambito in cui la Luna riveste un ruolo da protagonista è l’agricoltura: nella cultura agreste, attività come la semina vengono svolte ormai da secoli in base alle fasi lunari. La Luna, infatti, assume diverse posizioni nel suo moto di rivoluzione attorno alla Terra e ne risultano visibili diverse porzioni. Queste porzioni, non possedendo l’astro una luminosità propria, sono quelle su cui riflette la luce del Sole. Quali sono, dunque, le fasi lunari? La prima fase del ciclo è la Luna Nuova: la Luna, perfettamente allineata tra il Sole e la Terra, è invisibile poichè la porzione che viene illuminata dal Sole non è quella posizionata di fronte alla Terra. La seconda fase è detta Luna Crescente; uno spicchio di Luna comincia a fare capolino e diventa più grande giorno dopo giorno. La terza fase lunare riguarda la Luna Piena; in questa fase riusciamo a vedere la Luna per intero, in quanto la faccia che ci mostra è completamente illuminata dal Sole. La quarta ed ultima fase è quella di Luna Calante, quando la porzione visibile di Luna diminuisce a poco a poco prima di sparire nel cielo notturno. Anticamente, l’uomo ha attribuito alle fasi lunari svariati poteri: ha individuato i periodi più propizi per imbottigliare il vino, pianificare una gravidanza, effettuare la semina e il raccolto, accorciare la propria chioma. Si tratta di credenze popolari o di realtà? Di entrambe le cose. Le fasi lunari, com’è stato appurato, riescono a influenzare l’andamento delle maree e a condizionare l’umidità del terreno grazie alla luce riflessa e all’attrazione gravitazionale che la massa lunare e quella terrestre esercitano reciprocamente. Secondo la tradizione, inoltre, il moto della Luna influirebbe sull’umore umano (da qui il termine “lunatico”) determinando patologie quali la licantropia, ovvero (ma qui entriamo nella leggenda) la metamorfosi temporanea di un uomo in lupo mannaro, uno dei principali argomenti di conversazione durante le cosiddette “veglie” contadine.

 

 

Tornando all’agricoltura, ad ogni fase lunare corrisponde un particolare influsso sul terreno e sulle colture. Non è un caso che esista un calendario lunare che include, annualmente, tutti i periodi migliori per le semine e le coltivazioni. Per seminare, le fasi lunari ideali sono quelle di Luna Crescente e Luna Calante, ma dipende dalla pianta che ci si accinge a coltivare.

 

 

Per piante che crescono sulla superficie del suolo, ad esempio i pomodori, il mais o l’insalata, la Luna Crescente è l’ideale, poichè stimola lo sviluppo dei germogli. Se invece si desidera piantare patate, aglio, carote o cipolle, è preferibile farlo con la Luna Calante: questa fase lunare agisce positivamente sulle piante da bulbo e la  semina sotterrenea. Alla Luna Crescente vengono attribuiti, in genere, enormi poteri. E’ la fase successiva a quella di Luna Nuova, quando la Luna, da completamente invisibile che era, comincia a mostrare uno spicchio che si ingrandisce di giorno in giorno. Ciò è di buon auspicio per la semina di piante che si riveleranno robuste e lussureggianti. La tradizione agreste vuole, invece, che alla Luna Calante corrispondano attività come il raccolto e la potatura.

 

 

Fasi lunari da Maggio ad Agosto 2025: quali i periodi migliori per le semine?

Dal 28 al 31 Maggio saremo in fase di Luna Crescente; fino al 26, di Luna Calante. La Luna Crescente riapparirà dall’ 1 al 10 Giugno e dal 27 al 30 Giugno, mentre dal 12 al 24 Giugno avremo Luna Calante. La fase di Luna Crescente riprenderà dall’1 al 10 Luglio e dal 26 al 31 Luglio. Quella di Luna Calante, dal 12 al 24 Luglio. Ad Agosto, infine, la Luna Crescente ritornerà dall’1 all’8 e dal 24 al 31. La fase calante si verificherà, invece, dal 10 al 22 Agosto.

 

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Fragole

 

Non scordare il sapore della prima fragola,
della pioggia, il profumo degli umidi tigli
a sera.
(Adam Zagajewski)

 

Sono il frutto di Maggio per eccellenza: rosse, succose e invitanti, le fragole ci indicano che l’Estate sta per arrivare. E ci attirano con un profumo che sa di sottobosco, di prati di montagna. Delizia per il gusto e per la vista, mettono di buonumore; ecco perchè dedico loro questa nuova photostory.

 

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Rosa, il colore di Maggio

 

Il rosa è il colore di Maggio. Il mese della piena rinascita della natura, dunque, viene associato al colore femminile per eccellenza. E non importa se quello con il femminile è un collegamento nato soltanto dopo la Seconda Grande Guerra: prima di allora, infatti, il rosa era il colore dei maschietti, poichè il connubio di rosso e bianco che lo compone simboleggiavano la forza (il rosso) e la purezza (il bianco) del “sesso forte”. L’azzurro veniva invece ricollegato alle bambine, in quanto era la tonalità del manto della Vergine Maria. Creato per la prima volta nel 1600, il rosa è unanimemente considerato l’emblema della dolcezza, del fascino, del romanticismo. Il suo nome si ispirerebbe alla rosa, il fiore di Maggio, in particolare alla rosa rubiginosa. E’ un colore “gentile”, poetico e avvolgente che di Maggio descrive, oltre ai fiori, gli splendidi tramonti. In Giappone rimane una tonalità maschile, mentre in Cina è stato conosciuto soltanto grazie all’inizio degli scambi marittimi con i paesi occidentali, e viene tuttora reputato un colore “forestiero”. Non è un caso che il nome del rosa, in cinese, significhi proprio questo: “colore straniero”.

 

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Maggio e i suoi proverbi

 

Maggio (nell’emisfero boreale) è l’ultimo mese della Primavera, ed è quello che si avvicina maggiormente all’Estate. La natura rinasce, “esplode” rigogliosa, l’aria è talmente calda da invitare a trascorrere i primi weekend al mare. Gli uccelli cinguettano giorno e notte, per loro è stagione degli amori; il verde torna ad imperare e le ore di luce sembrano non finire mai. Non è un caso che, presso gli antichi popoli, al Sole venissero dedicati molteplici rituali: per i romani, Maggio era il mese di Apollo (dio del Sole), mentre i Celti celebravano l’arrivo di Maggio con la ricorrenza di Beltane,  ovvero “fuoco luminoso”, quando accendevano un tripudio di fuochi beneaugurali. Ma anche a Madre Natura venivano tributati numerosi festeggiamenti; basti pensare ai Floralia dell’ antica Roma, che inneggiavano alla ritrovata fecondità della terra, o agli eventi che gli Etruschi e i Liguri consacravano ai fiori. A quell’epoca, il fiore di Maggio era il biancospino, emblema della divinità romana Maia. Con l’avvento del Cristianesimo, la Chiesa sostituì al biancospino la rosa, associata alla Vergine Maria. Il cielo notturno, a Maggio, è già estivo: predomina l’Orsa Maggiore, una costellazione conosciuta come Grande Carro, e gli agricoltori effettuano le semine seguendo le fasi lunari. Lo scenario che ci presenta questo mese dell’anno è certamente affascinante, e, come possiamo immaginare, ha ispirato i più disparati proverbi. Scopriamone qualcuno.

 

 

Anche il maggio più lungo, non entra in giugno

 

 

Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore

 

 

Maggio ventoso, anno bondanzioso

 

 

Maggio, per vestirsi pesante ci vuole coraggio

 

 

Maggio per quanto bello, salva un granello di ghiaccio; un po’ per San Pancrazio, un po’ per San Servazio e il resto per San Bonifazio

 

 

Chi pota di maggio e zappa d’agosto, non raccoglie né pane né mosto

 

 

Maggio asciutto, buono per tutto

 

 

Se maggio va fresco va ben la fava e anco il formento

 

 

Di maggio va adagio, di giugno allarga il pugno

 

 

Maggio asciutto e soleggiato, molto grano a buon mercato

 

 

Nel mese di maggio provvedi legna e formaggio

 

 

Se piove i primi di maggio, noci e fichi faranno buon viaggio

 

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