Tendenze smalti: la palette cromatica dei mesi freddi (feste natalizie comprese)

 

Quali sono le tendenze smalti dell’Autunno Inverno 2023/24 e delle feste natalizie? La palette cromatica è ampia e variegata: predominano colori intensi, profondi, avvolgenti, ispirati all’ Autunno e alla natura autunnale. Natale e Capodanno non fanno eccezione, con l’aggiunta di una serie di tonalità scintillanti. Il rosso trionfa in tutte le sue gradazioni più cupe, ma al primo posto svetta il burgundy; stesso discorso vale per il viola, declinato in nuance come il vinaccia e il prugna. I toni del marrone, un chiaro richiamo alla terra e alle foglie morte, sono gettonatissimi in ogni sfumatura, dal cioccolato al beige senza tralasciare il taupe. Il verde bosco è un’autentica sorpresa: rimanda ai sempreverdi, alla macchia di montagna. Il grigio, un’altra new entry, rievoca la nuda roccia. Non potevano mancare il nero, ormai un basic della palette invernale, e il blu notte, simile a un cielo notturno senza stelle. Alle  cromie decise si alternano nuance di volta in volta tenui o vibranti: ad esempio il rosso, un senza tempo anche nelle sue tonalità più vivaci. Oppure il nude, che riveste l’unghia  di uno strato di colore in stile “vedo-non vedo”. L’oro è già entrato a far parte della quotidianità,  ma affiancato all’argento si prepara a brillare in occasione delle feste. Accanto a loro, risaltano le nuance tipiche del Natale (rosso, verde), ma tutte rigorosamente declinate in versione shimmer. Occhio alla gallery che segue, strutturata in base ai vari raggruppamenti colore.

 

 

I rossi

 

 

I viola

 

 

I marroni

 

 

I verdi

 

 

Il grigio

 

 

Il nero

 

 

Il blu

 

 

Il nude

 

 

L’oro, l’argento, il Natale

 

 

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Castagne e marroni: quali differenze?

 

 

Castagne e marroni sono lo stesso frutto? La risposta è no, ma bisogna conoscerli bene per cogliere loro differenze. Vi ricordo innanzitutto che VALIUM ha già parlato approfonditamente della castagna: potete cliccare qui per rileggere l’articolo. Proseguo poi col dirvi che, nel 1939, venne addirittura emesso un regio decreto per sancire la diversità tra castagne e marroni. Le distinzioni riguardano principalmente l’origine, l’involucro, la forma e le dimensioni, ma anche il gusto. Scopritele tutte leggendo qui di seguito.

L’ORIGINE

La castagna proviene da un albero selvatico, il castagno (Castanea sativa è il suo nome botanico), che cresce spontaneamente nelle aree montane e submontane. I ceti indigenti del Medioevo, impossibilitati a sfamarsi, si cibavano dei suoi frutti ricchi di nutrienti e lo ribattezzarono “albero del pane”. La pianta del marrone, invece, è una pianta coltivata ottenuta tramite incroci e innesti.

L’INVOLUCRO

Il riccio delle castagne, o “cupola”, può racchiudere fino a sette frutti, quello del marrone non ne contiene più di tre.

 

 

IL PERICARPO, OVVERO LA BUCCIA

Il pericarpo della castagna è liscio, duro, di color marrone scuro. I marroni hanno la buccia di una tonalità più chiara, un marrone che vira al rossiccio e presenta delle venature beige.

L’EPISPERMA, OVVERO LA PELLICOLA

E’ la sottile pellicina che avvolge il seme, separando buccia e frutto. Le castagne possiedono un episperma spesso, che aderisce fortemente al frutto e in molti casi penetra nella sua polpa: per questi motivi non è raro che rimuoverlo sia un’operazione complicata. L’ episperma dei marroni è vellutato e compatto, perciò spellarli risulta molto più semplice.

 

 

L’ILO, OVVERO LA BASE DEL FRUTTO

Anche detta Cicatrice Ilare, è la parte più chiara delle castagne e dei marroni, quella posizionata alla loro base. Le dimensioni sono variabili, la superficie esibisce una serie di raggi a forma di stella, residui di peluria e granuli puntiformi. Le castagne hanno un ilo tondeggiante, i marroni vagamente rettangolare.

LA FORMA

La castagna, costretta a convivere con molti altri esemplari all’interno del riccio, esibisce una caratteristica parte piatta, come schiacciata. Il marrone ha una forma più tonda, non di rado paragonata a un cuore: ciò è particolarmente evidente nei marron glacés.

 

 

LE DIMENSIONI

La castagna, racchiusa nel riccio in numerosi esemplari, si presenta più piccola rispetto al marrone. Quest’ultimo è facilmente distinguibile per le sue grandi dimensioni.

IL SAPORE

Quello dei marroni è più dolce, più “croccante” e profumato. Ciò non toglie che anche la castagna abbia un gusto gradevole, tuttavia risulta meno intenso. Entrambe ricche di proprietà nutrizionali, queste due eccellenze italiane sono molto utilizzate in cucina. Ma mentre le castagne si degustano principalmente arrosto, per insaporire piatti tradizionali come le zuppe e gli arrosti o sotto forma di farine per prodotti da forno, i marroni proliferano in pasticceria: con essi si preparano i marron glacés, per fare un esempio, e moltissimi altri dolci. Anche la cucina tipica si avvale di frequente dei marroni e delle castagne, basti pensare a ricette quali il castagnaccio, le frittelle e la polenta. Le due tipologie del frutto trovano inoltre un vasto impiego nella preparazione di creme e deliziose marmellate.

 

 

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Novembre Accessori Parade

Fendi

Torna la parata degli accessori più cool tratti dalle collezioni Autunno Inverno 2023/24. Siamo ormai a Novembre inoltrato: il freddo repentino, le piogge e il vento sferzante ci accompagnano verso l’Inverno lungo un sentiero sempre più breve. E’ tempo di cuissardes, di ankle boots da combattimento, di plaid-mantelle da avvolgere attorno al corpo…Le tonalità sono perlopiù neutre, ma non mancano vividi accenti di colore. I gioielli si fanno maxi per non “perdersi” tra le sciarpe, i colli dei cappotti o delle eco pellicce. Del passamontagna abbiamo già parlato (rileggi qui l’articolo). Tra i copricapi, lo affiancano cappelli e calotte inedite che velano finanche gli occhi. La battaglia modaiola contro i primi freddi presegue imperterrita, spesso incurante delle temperature ogni giorno più gelide: un ultimo giro di valzer prima di raggiungere i bagliori e lo scintillio del Natale.

 

Max Mara

Eudon Choi

Etro

Ermanno Scervino

Vivienne Westwood

Roberto Cavalli

Zimmermann

Jil Sander

Vivienne Tam

Gucci

Marco Rambaldi

Vaquera

Isabel Marant

Alberta Ferretti

 

Il vino novello, un piacere tutto autunnale

 

Novembre, tempo di vino novello: in Italia è disponibile dal 30 Ottobre, e potrà essere commercializzato fino al 31 Dicembre. Molti festeggiano la sua immissione sul mercato a San Martino, in parte perchè così voleva la tradizione e in parte perchè, prima del decreto del Ministero delle Politiche Agricole del 2012, veniva venduto a partire dal 6 Novembre. Oggi tale data è stata anticipata, permettendoci di assaporare il suo aroma fruttato e il suo gusto fresco, vagamente frizzante, già dall’ inizio del mese. E’ un tipico vino aromatico il vino novello, il cui nome sembra sottolinearne la provenienza dalla vendemmia dello stesso anno in cui viene degustato. Affinchè possa essere definito “vino novello”, tuttavia, il Ministero delle Politiche Agricole ha stabilito una normativa ad hoc: deve possedere una gradazione alcolica che si attesta a un minimo di 11 gradi, contenere almeno un 40% di uve vinificate per macerazione carbonica e un 60% tramite processi di vinificazione tradizionali, e un massimo di zuccheri riduttori che ammonta a 10 grammi per litro. E’ stato fissato un limite anche per il procedimento di vinificazione, che non può oltrepassare i 10 giorni. Il vino novello, inoltre, va consumato “giovane”: ottenuto con livelli tannici bassissimi, è un “pronto da bere” da degustare per non oltre sei mesi dal suo imbottigliamento. Dopo questo periodo è soggetto a un deterioramento graduale, ma irreversibile, poichè si tratta di un tipo di vino che non possiede i requisiti affinchè possa “invecchiare bene”. La denominazione di vino novello riguarda, infine, solo i vini DOP (Denominazione di Origine Protetta) o IGP (Identificazione Geografica Protetta) sia fermi che frizzanti. Potrete trovare tutte queste informazioni sull’etichetta.

 

 

Bere vino a poca distanza dall’ ultima vendemmia è una tradizione remotissima che accomunava i Greci e i Romani: in Grecia, il vino novello veniva consumato in abbondanza durante le feste dedicate a Dioniso; nell’antica Roma, invece, si preferiva degustarlo in Autunno. Un po’ come avviene in Francia con il vin bourru, tanto per intenderci. Dire “vino novello”, però, non significa dire “vino nuovo”: il suo segno distintivo è la tecnica di vinificazione a macerazione carbonica a cui viene sottoposto il 40% dell’uva. Ma in cosa consiste esattamente questa tecnica? In sintesi, si inseriscono dei grappoli d’uva interi in un serbatoio saturo di anidride carbonica fino ad azzerare completamente l’ossigeno. I grappoli rimangono nel serbatoio per qualche ora o qualche giorno, a una temperatura di 25°; nel frattempo, la mancanza di ossigeno dà il via a un processo di fermentazione alcolica intracellulare. Gli zuccheri si tramutano in etanolo prima che l’uva venga pigiata al termine della macerazione. Il vino che si ottiene, il vino novello, possiede un dolcissimo sentore fruttato frammisto all’aroma del mosto.

 

 

Non è raro che il suo gusto rievochi quello di frutti quali la fragola, il mirtillo, il lampone o la ciliegia, perfettamente armonizzati con vaghi accenti floreali. La gradazione alcolica relativamente bassa rende possibile assaporare più di un calice di questo vino dal caratteristico color rubino. Degustarlo è un’esperienza sensoriale unica, impreziosita dal breve lasso di tempo in cui ci è consentito sperimentarla. La freschezza del vino novello fa sì che si sposi con molteplici cibi autunnali: il top viene raggiunto con il classico tagliere di salumi e formaggi, ma anche le castagne (specie a San Martino) rappresentano un abbinamento ideale. Zucche, funghi, legumi e formaggi di stagione come il pecorino compongono un connubio all’ insegna della delizia con il vino novello, per non parlare degli stuzzichini a base di pesce. Se al salato preferite il dolce, sarà perfetto accompagnare un dessert al cioccolato fondente alle note fruttate di questo vino.

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Countdown to Halloween: inizia la maratona di VALIUM

 

“Il vento si appollaiava tra gli alberi, poi spazzava i marciapiedi con gli artigli sottili di un gatto. Tom Skelton rabbrividì. Tutti sapevano che il vento, quella sera, era un vento insolito; anche l’oscurità era insolita perchè era Halloween, la vigilia di Ognissanti. Tutto pareva tagliato in un morbido velluto nero, dorato, arancione. Il fumo si arricciolava fuori da mille camini, come i pennacchi di un corteo funebre. Dalle cucine esalava il profumo delle zucche; quelle svuotate della polpa e quelle che cuocevano dentro il forno. Il chiasso dietro le porte chiuse delle case crebbe in maniera impossibile, mentre ombre di ragazzi si stagliavano dalle finestre. Ragazzi semisvestiti, con la faccia truccata; qua un gobbo, là un piccolo gigante. Si frugava nelle soffitte, si forzavano chiavistelli, si buttavano all’aria vecchi bauli alla ricerca dei costumi. Tom Skelton si mascherò da scheletro. Sghignazzò soddisfatto ammirando la colonna vertebrale, le costole, le rotule che spiccavano candide sulla stoffa nera. Che fortuna il mio nome! pensava. Tom Skelton. Fantastico per Halloween! Tutti ti chamano Scheletro per canzonarti! Quindi come mi travesto? Da scheletro. “

Ray Bradbury, da “L’albero di Halloween”

 

Questo brano, tratto dal romanzo “L’albero di Halloween” di Ray Bradbury, inaugura la maratona che VALIUM dedica ogni anno alla vigilia di Ognissanti. Ci aspetta una settimana (o poco più) all’ insegna di un countdown perfettamente in linea con il 31 Ottobre e i suoi temi: eventi, moda, food, tradizioni, lifestyle, leggende e molto, molto altro ancora. Il tutto, va da sé, in salsa rigorosamente halloweeniana. Omaggeremo Samhain, l’antico Capodanno Celtico, che i mutamenti socio-epocali hanno tramutato in Halloween, la festa più attesa dell’ Autunno – una stagione, peraltro, ribattezzata “spooky season” dagli americani proprio in virtù dell’influenza che Halloween esercita su questo periodo dell’anno. Nelle città a stelle e strisce, zucche intagliate e decorazioni in stile horror stazionano davanti alle case già da inizio Ottobre. Noi dedicheremo a Samhain solo otto giorni, ma sono più che sufficienti per immergerci appieno nella sua atmosfera. Stay tuned e…segui il sentiero di mattoni arancioni!

 

Autumn Colors parte 2: gli accessori

Eenk

Qualche giorno fa ci siamo occupati dei look nelle cromie autunnali (rileggi qui l’articolo). Oggi, invece, il focus sarà centrato sugli accessori. Ad accomunarli, anche in questo caso, è la palette del foliage: vinaccia, marrone, giallo, rosso, burgundy, oro, beige e verde bosco abbondano, nei complementi di abbigliamento delle collezioni Autunno Inverno 2023/24. L’atmosfera di stagione viene esaltata a dovere da borse, scarpe, guanti, cappelli, gioielli e sciarpe che sottolineano il suo mood. Indossarli è quasi tassativo, oltre che un piacere. Per coniugare lo stile con alte dosi di creatività e un’ispirazione che omaggia i cicli della natura.

 

Emporio Armani

Andreadamo

Alberta Ferretti

Blumarine

Iceberg

Behen

Dilara Findikoglu

Dundas

Etro

Sacai

Ann Demeulemeester

Off-White

Max Mara

Habey Club

Rokh

Lanvin

Saint Laurent

Bibhu Mohapatra

Chloé

 

Ode al bosco e ai suoi animali

 

“Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.”

(Henry David Thoreau)

 

Il bosco, in Autunno, è un’autentica meraviglia. Dello spettacolo del foliage abbiamo già parlato molte volte, è straordinario di per sé. Gli animali costituiscono un’altra magica attrazione della foresta: nel suo fitto vivono scoiattoli, cervi, daini, cerbiatti, cinghiali, porcospini, volpi, lupi, lepri, orsi…e l’ elenco è ancora lungo. Molti di essi si preparano per il letargo, chi parziale, chi totale, ma intanto animano il bosco con la loro presenza. Non ricordo più chi disse che gli animali mantengono intatta la purezza e l’innocenza (che alcuni siano dei predatori non c’entra, fa parte delle caratteristiche intrinseche della loro specie), perchè non sono stati cacciati dal Paradiso terrestre. E’ una frase che fa pensare, che si creda in Dio o meno. Perchè la natura, e quindi il bosco con i suoi alberi, i suoi ruscelli, i suoi stagni, i suoi sterpi, e non ultimo i suoi animali, è capace di stupirci e di emozionarci ogni volta, di farci apprendere immancabilmente qualcosa sulla sua perfezione. La nuova photostory di VALIUM è dedicata alla fauna del bosco immortalata nel periodo più incantevole dell’anno.

 

 

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Autumn Colors

Luisa Spagnoli

Marrone, rosso, borgogna, arancio, vinaccia, giallo, verde, oro…il bosco, in Autunno, sfoggia un’ incantevole palette cromatica. I suoi colori sono quelli del foliage, il più affascinante tra i fenomeni autunnali. Anche la moda si lascia ispirare dalla natura in via di assopimento: le collezioni Autunno Inverno 2023/24 ne sono un pregnante esempio. Sebbene questa stagione, a sorpresa, abbia decretato il trionfo di un trend pastello, le nuance vibranti e profonde del bosco autunnale la fanno da padrone in svariate forme (anche in versione fluo). Ecco alcune proposte tratte dalle sfilate dedicate ai mesi freddi.

 

AZ Factory

Alberta Ferretti

Txell Miras

Blumarine

Lanvin

Sacai

Anteprima

Ann Demeulemeester

Dries Van Noten

 

Sprofondare nel sogno

 

“Molti anni fa mi resi conto che un libro, un romanzo, è un sogno che chiede di essere scritto nello stesso modo in cui ci s’innamora di qualcuno: il sogno diventa irresistibile, non c’è niente che tu possa fare, e infine cedi e soccombi anche se il tuo istinto ti dice di battertela a gambe perchè potrebbe trattarsi, dopotutto, di un gioco pericoloso – in cui qualcuno probabilmente si farà male. Per alcuni di noi le prime idee e immagini, le emozioni iniziali possono spingere chi scrive a immergersi automaticamente nel mondo del romanzo, nella trama e nell’ immaginario, nei suoi segreti. Altri possono metterci più tempo a sentire con chiarezza questa connessione, anni, perfino decenni, per arrivare a comprendere quanto avevano bisogno di scrivere un certo romanzo, o amare una certa persona, o rivivere quel sogno. L’ ultima volta in cui avevo pensato a questo libro, a questo specifico sogno, e a raccontare questa specifica versione della storia (…) risale a quasi vent’anni fa, quando mi dissi che potevo farcela a rivelare quanto era accaduto a me e ad alcuni miei amici all’inizio del nostro ultimo anno alla Buckley, nel 1981. Eravamo adolescenti, bambini superficialmente sofisticati, che non sapevano davvero nulla di come funzionava il mondo – lo stavamo sperimentando, immagino, ma senza averne cognizione. Almeno fino a quando non accadde qualcosa che ci proiettò in uno stato di esaltata consapevolezza. (…) Ma venne fuori che non era ancora il momento, e dopo aver scritto alcune pagine di appunti sui fatti accaduti in quell’ autunno del 1981, quando credevo di essermi anestetizzato con una mezza bottiglia di Ocho così da andare avanti, lasciando che la tequila mi calmasse il tremore delle mani, fui preda di un attacco d’ansia tanto forte da farmi finire in piena notte al pronto soccorso del Cedars-Sinai. Se vogliamo associare l’atto di scrivere alla relazione amorosa, allora mettiamola così: avevo desiderato di fare l’amore con questo romanzo che infine sembrava volermisi concedere e ne ero molto tentato, ma quando arrivò il momento di consumare la relazione scoprii che non ero in grado di sprofondare nel sogno. “

Bret Easton Ellis, da “Le schegge” (Giulio Einaudi Editore)

 

 

I dolci alla zucca: spunti per deliziare il palato con il frutto ottobrino per eccellenza

 

Che dolci preparare con la zucca? Il frutto ottobrino per eccellenza è ampiamente usato in pasticceria. Ha un sapore dolce e non troppo intenso, in più vanta proprietà innumerevoli: la zucca contiene vitamine, fibre, sali minerali, betacarotene e acidi grassi Omega-3; è un ottimo antiossidante, un efficace antinfiammatorio e – last but not least – un autentico toccasana per l’apparato cardiocircolatorio e gastrointestinale. Ma il vero punto di forza della cucurbita maxima (questo il suo nome botanico) e la sua iconicità. Emblema supremo di Halloween, protagonista delle leggende associate alla festa, ha legato a doppio filo la sua vibrante tonalità arancio al nero gotico della vigilia di Ognissanti. Uno dei suoi pregi, come scrivevo all’ inizio dell’articolo, è la capacità di deliziare il palato: la zucca è l’ingrediente principale di golose torte (compresa la celebre Pumpkin Pie del Giorno del Ringraziamento americano), dolcetti sfiziosi come i muffin, cupcakes e biscotti sofficissimi al loro interno, squisiti rotoli farciti di cioccolato e di ricotta, frittelle, crostate, pancakes, persino panini e uno speciale pain brioche. Potrete facilmente trovare le ricette in rete; intanto, godetevi questa ghiotta carrellata di immagini e scegliete il dolce alla zucca che fa per voi.

 

Il rotolo di zucca

La torta di zucca

Le crepes alla zucca

La tradizionale Pumpkin Pie del Thanksgiving Day

I cupcakes di ispirazione halloweeniana

La crostata con marmellata di zucca

I muffin alla zucca

Le tortine alla zucca

I quadrotti di zucca

I panini alla zucca

Il pain brioche

 

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