Sulle tracce del Principe Maurice: tra Bowie e seduzioni di San Valentino…Aspettando il Carnevale

Il Principe con Morgan e Andy in occasione dello show tributo a Bowie

La sua ultima apparizione su VALIUM risale al Natale scorso, quando ci ha inoltrato i suoi Auguri. Rincontro il Principe Maurice nel cuore dell’ Inverno. I “giorni della merla”, gelidi e nevosi come da tradizione, sono ormai agli sgoccioli. Tra una manciata di ore sarà Febbraio, che potremmo definire il mese del Principe per antonomasia: il suo alter ego casanoviano raggiungerà l’apice del fascino a San Valentino, il Carnevale di Venezia (di cui sarà ancora una volta il Maestro di Cerimonie) lo eleverà a protagonista supremo. Che questa conversazione esordisca con temi “carnascialeschi”, quindi, non è un caso. Maurice, intento nella degustazione di chiacchiere, rievoca lo sfarzoso Carnevale veneziano del XVIII secolo, quando i festeggiamenti duravano mesi e mettersi in maschera era consentito nelle ricorrenze più disparate:   “Vorrei essere nato nel ‘700!”, conclude scherzosamente. Eh già, scherzosamente. Perchè non c’è dubbio che oggi, nel terzo millennio, il Carnevale del Principe sia tutto un susseguirsi di eventi irripetibili incastonati in magiche, sbalorditive atmosfere. Ce lo racconta nel corso di una chiacchierata con cui ci aggiorna sulle news che lo riguardano e parla a ruota libera di ricordi, personaggi, argomenti che ammalieranno – per l’ ennesima volta – tutti i lettori di VALIUM.

Innanzitutto, i più cari e sentiti Auguri di Buon Anno da parte mia e di tutti i tuoi innumerevoli fan. A proposito di Auguri, eravamo rimasti a quelli che ci hai inviato dalla tua Venezia…Cos’è successo, da allora, nella tua rocambolesca esistenza?

Vi aggiorno subito sul mio Capodanno con l’unicorno! Il 31 Dicembre ho fatto uno show bellissimo grazie a una domatrice di cavalli meravigliosa, Silvia Elena Resta: uno dei suoi cavalli era malato, aveva dei problemi ad una zampa. Silvia Elena l’ha curato e adesso è in grado di danzare con lei! Che storia meravigliosa…Questa ragazza stupenda è una principessa che discende da un’antica famiglia russa. La mia performance di Capodanno si è svolta all’ Odissea Fun City di Treviso, è stato uno spettacolo impostato su una fiaba d’amore. E un leitmotiv del mio 2019 sarà proprio la fiaba, che utilizzerò per ribadire il mio messaggio: l’amore per se stessi, per gli altri, per la natura, impreziosito da un tocco magico che lo rende didattico anche per gli adulti. Celebrerò valori importanti come i sogni, l’amore, la libertà e la dignità in maniera un po’ teatrale ma anche leggera, simpatica…Fiabesca, appunto. Il 9 Gennaio scorso, poi, ho preso parte all’ omaggio a David Bowie di Andrea Fumagalli (Andy Fluon) con i “White Dukes” e special guest il vulcanico Morgan (ex Bluvertigo) al Teatro Goldoni di Venezia.

 

Il Capodanno con l’ unicorno del Principe (sullo sfondo), qui insieme a Silvia Elena Resta

Vorrei soffermarmi proprio sul tributo a Bowie, dove ti sei esibito nelle vesti di narratore. Che ci racconti di quell’ esperienza?     

A fine anno, Andy mi ha chiesto di partecipare come presentatore/narratore ad un tributo a Bowie che lui e Morgan avrebbero messo in scena nel più antico teatro di Venezia, il Teatro Goldoni, e io ho acconsentito. Quindi, dopo le feste natalizie, ci siamo ritrovati a Monza – dove hanno il quartier generale sia Andy che Morgan – e durante una bellissima riunione abbiamo concordato la regia dello show. Quella sera ho avuto la certezza della stima che anche Morgan – una persona di livello culturale e musicale eccelso – ha nei miei confronti. Mi ha detto, “Sai che vorrei fare? Mi piacerebbe uscire prima dello spettacolo, a sipario chiuso, proporre un breve excursus sulla carriera artistica di David Bowie e poi presentarti.” Cioè: io che dovevo essere un accompagnatore discreto e nascosto, alla fine sono stato presentato da Morgan! Questa cosa mi ha gratificato incredibilmente…La mia scelta è stata quindi non più quella di raccontare David Bowie, perché  l’avrebbe fatto Morgan più che bene, ma di parlare a nome di Bowie citando frasi sue. All’inizio di ognuna delle tre fasi dello spettacolo ho interpretato a modo mio una frase di David Bowie cambiando look ogni volta. Più che di una narrazione, si è trattato quasi di un’evocazione: da narratore sono diventato espressione dello spirito di David! Il successo è stato strepitoso, già sold out molto tempo prima della data. Lo spettacolo è andato stupendamente bene e per me è stato molto importante per presentarmi in questa città che amo e mi ama in un ruolo diverso da quello ormai conclamato di Maestro di Cerimonie del Carnevale. ho ricevuto molte congratulazioni… Oltre ad essere un palcoscenico divertente, utile, emozionante, questo show ha sdoganato la mia figura al di là della consueta (e sempre meravigliosa) esperienza carnascialesca, per cui sono molto soddisfatto.

 

La riunione di Andy, Morgan e il Principe in quel di Monza

Il tributo a David Bowie al Teatro Goldoni di Venezia

Abbiamo parlato spesso di Lindsay Kemp, meno di David Bowie. Che cosa pensi di lui e del suo legame con Kemp?

Ho avuto l’onore e il piacere di ospitare David Bowie a casa mia, a Venezia, quando la mia love story con Grace Jones era in corso. E’ stata Grace il mio passaporto, il trait d’union tra me e lui. Nei dieci giorni in cui David è stato mio ospite ho potuto apprezzare la sua grazia, la sua tranquillità al di fuori del palcoscenico. Pur essendo un grande businessman di se stesso, nel privato era una figura delicata, semplice e generosa dal punto di vista umano. Generosa di afflato, di simpatia…Ecco, di lui io ho questa immagine. E poi c’è il suo alter ego, il Bowie rockstar: un mostro da palcoscenico che mi ha insegnato e mi ha aperto la strada – a me come a tanti altri – per poter essere libero di sentirmi quello che voglio essere, di esprimermi artisticamente come desidero. Ammiro questa grande forza che ha saputo dare a tutti attraverso il suo percorso artistico. A casa mia è venuto nel febbraio del ’91 insieme a Iman, allora erano fidanzati…Dopo il soggiorno veneziano, Bowie le chiese di sposarlo. Io e Grace, evidentemente, abbiamo fatto un po’ da Cupidi! L’ultima volta che l’ho visto è stato sempre a Venezia: era lì per le riprese di uno spot di Louis Vuitton con una versione al clavicembalo di “I’d rather be high” in sottofondo. Lo spot, tra l’altro, era girato in un palazzo dove frequentemente faccio feste. E’ stato come il chiudersi di un cerchio, da Venezia e su Venezia, del mio incontro con Bowie. Una chicca: quando l’ho ospitato eravamo in pieno Carnevale, e io – vestito in abiti settecenteschi con tanto di parrucca e cipria sul viso – intrattenevo i miei ospiti cantando i duetti dell’opera. Siccome avevo la voce in falsetto, interpretavo sia il protagonista maschile che quello femminile. Tutto questo divertiva moltissimo Bowie, che mi ha fatto una miriade di complimenti! E’ un ricordo davvero splendido…Della sua relazione con Lindsay Kemp l’ho saputo dallo stesso Kemp. E’ stato molto bello perché David era già abbastanza famoso, però aveva l’esigenza di arricchirsi artisticamente ed imparare come gestirsi anche dal punto dell’immagine, teatrale diciamo. E’ nato quindi questo spettacolo, “Pierrot in Turquoise”, dove Lindsay era il protagonista ma il coprotagonista era proprio David.

 

Il Principe con Andy, Morgan e i White Dukes

Con Bowie hai condiviso gli insegnamenti di un Maestro come Lindsay Kemp. C’ è ancora posto per i mentori, nell’ era digital?

Purtroppo sembrerebbe di no… pare che esistano soltanto questi fenomeni da Instagram che hanno milioni di followers e quindi per la società odierna sono potenti: in realtà non ci sono basi. Non ci sono le qualità per essere dei veri mentori, ci sono solo apparenze, esibizionismi, provocazioni fine a se stesse. Le nuove generazioni, sotto questo punto di vista, sono piuttosto sfortunate. Perché se non riconosci o non hai dei buoni Maestri, come puoi poi crescere e crearti una strada per essere te stesso? I social hanno anche lati positivi, però sono diventati quasi uno strumento di ricatto mentale nei confronti dei giovani. Lanciano messaggi impliciti – “se non sei cosi non sei nessuno, devi uniformarti”…- e in pochi hanno il coraggio di uscire dal coro. Per costoro deve essere piuttosto frustrante dover cercare mentori nel passato… perché oggi come oggi non ce n’è. C’è un vuoto –anzi, un “sottovuoto”-  spinto, mentale e culturale, che fa paura! Bisognerebbe riuscire a ribellarsi un po’ a questo sistema. La figura del mentore è stata sostituita da quella dell’influencer, e questo ti dà un’idea di quanto questa società sia allo sbaraglio: dovremmo recuperare gli strumenti antichi per trasmettere valori, come ad esempio l’arte, la filosofia, persino il racconto delle fiabe o, in età più adulta, la rieducazione al vero  piacere dei sensi. Non è che io vedo uno spaghetto allo scoglio fotografato su Instagram e mi vien voglia di mangiarlo perché chi ha postato quella foto ha 100.000 followers! Io voglio lo spaghetto in tavola e voglio annusarlo, gustarlo fino a leccarmi le dita, alla Alberto Sordi!!! Ahahahah! Bisogna recuperare la fisicità dei rapporti. Speriamo che ci sia una bella reazione e che da questa crisi (che non è una brutta parola, perché la sua etimologia deriva da “crescita”) vengano fuori nuovi personaggi di spessore che possano fungere da mentori. Io, nel mio piccolo, cerco di esserlo con umiltà, veicolando i valori di libertà, dignità e amore. Il supporto dei social sarebbe importante per diffonderlo, ma io voglio che chi mi segue lo faccia davvero per amore. Avere tanti followers è un mero status symbol!

Parliamo di cinema: come procede il progetto “Ca’ Moon”?

“Ca’ moon” c’è! Però ci sono anche alcuni inceppi burocratici, ma dobbiamo fare le cose per bene. Siccome andremo a girare scene in preziose location del Veneto, come ad esempio le ville, tutto l’iter di richieste e di permessi ha ritardato il nostro primo ciak. Dovremo cominciare intorno all’ inizio di Marzo. “Ca’ moon” è una commedia che farà sorridere, che farà pensare, ma che intende anche valorizzare il territorio con la sua storia e con le sue eccellenze.

 

Il Principe all’ AERA Club and Place di Fabriano (photo courtesy of AERA Club)

Esattamente un anno fa (o giù di lì) ti sei esibito in un noto club della mia città, Fabriano. Come ricordi quella spettacolare serata?

La ricordo con molta simpatia perché fu un successo, e fu tra l’altro una delle rare serate in cui io e i Datura siamo ufficialmente usciti con il marchio ReMemo, la trasmissione che su m2o dedichiamo alla musica techno degli anni ‘90. La serata a Fabriano fu stupenda, estremamente divertente. Tra l’altro, l’avrai notato perché c’eri anche tu, c’era gente di svariate fasce di età. Ed è qualcosa di molto bello perché vuol dire che la techno, un po’ sottovalutata all’ epoca, è in grado di riunire le persone così come succede con il rock, la musica classica ed altri generi. Quella sera abbiamo avuto la conferma della valenza emotiva della techno rappresentata degnamente dai Datura e interpretata a livello teatrale da me, con la solita passione. Ho un bellissimo ricordo del locale, l’Aera Club and Place, e la cosa che mi fece ancora più piacere è che fu ordinata anche la proiezione del mio docufilm: Principe Maurice # Tribute. un bel momento autonarrativo, di grande soddisfazione personale, che mi piacerebbe ripetere!

 

Il Principe al Carnevale di Venezia

San Valentino è vicino (c’è anche la rima!). Sarai ancora Casanova in quel di Ancona, dove hai insegnato tecniche di seduzione per due 14 Febbraio di seguito, o hai altro in calendario?

Ho altro in calendario: farò innanzitutto una cena spettacolo dedicata agli innamorati dove sarò solo una voce narrante, molto delicata e dolce. Coccolerò con le più belle canzoni d’amore i fidanzati che il 13 Febbraio parteciperanno a questa cena. La vigilia di San Valentino mi vedrà quindi, dal punto di vista performativo, nei panni di chansonnier d’amour. A San Valentino, invece, sarò Casanova ma a Venezia per un evento intimo ed esclusivo, una sorta di private love lesson… Per il momento è top secret, “salterà fuori” al momento giusto! Il 15 Febbraio, infine, mi esibirò in una serata per i single e cercherò di coinvolgerli: tanti giovani oggi rimangono single perché i social li hanno disabituati ai rapporti veri. La cena spettacolo e questa serata si terranno entrambi nell’”Atelier fashion restaurant”  dell’Odissea Fun City di Spresiano, vicino Treviso. Stiamo incrementando la formula del dinner show a modo mio, avvolgendola di un mood un po’ rétro. Ti dico una sola cosa: alcuni sabati fa ho fatto un concerto di canzoni napoletane tradizionali e antiche: un successone! Per i single darò lezioni di seduzione e organizzeremo anche una gara a tema. Sarà una cosa abbastanza comica, divertente, però tra il serio e il faceto si possono trasmettere nozioni ed emozioni, si devono rieducare le persone a sedursi. I vincitori della “competizione” potranno fare un viaggio insieme: insomma, una ne invento e cento ne fo!

 

Il Principe in piazza San Marco durante il Carnevale

Sempre a Febbraio ha inizio un evento che ti vede solennemente coinvolto, il Carnevale di Venezia. Che puoi anticiparci della tua presenza all’ edizione 2019 della kermesse?

Posso anticiparvi che farò, anche quest’ anno, il Maestro di Cerimonie dell’apertura e della chiusura del Carnevale oltre che della famosa rievocazione delle Marie, le dodici fanciulle che rappresenteranno la dolce bellezza veneziana. E poi, tutte le sere, mi troverete – sempre nei panni di Maestro di Cerimonie – al gala ufficiale che si terrà a Ca’ Vendramin Calergi, la splendida sede del Casinò di Venezia dove visse anche Wagner. Sarà un evento grandioso, che includerà una cena di Gala, uno spettacolo e il Ballo. Come direttore artistico del Carnevale è stato riconfermato Marco Maccapani, una figura più che qualificata, e siamo contentissimi. Il tema sarà invece legato alla Luna, in occasione dei 50 anni dal primo allunaggio. Lo esploreremo proiettandolo verso quel sogno di fine ‘800, un po’ alla Giulio Verne, quando ci si interrogava sul vero aspetto della luna e si fantasticava di poter andare nello spazio… Visto che il mio film “Ca’ Moon” è pure dedicato alla Luna, se riusciremo a montarlo e a presentarlo entro il 2019 per me sarà un anno totalmente “lunatico”!

 

Una preview del costume di Maurice per l’edizione 2019 del Carnevale di Venezia.

Il mio costume ufficiale per il Carnevale è molto particolare, un abito barocco color blu notte con ricami in argento che raffigurano astri stilizzati…Lo abbinerò a una parrucca settecentesca impreziosita da gioielli a forma di luna e astri che esplodono verso l’esterno realizzata dal Maestro Alessio Aldini, un grande amico che lavora nel mondo della moda e del cinema ed è come me appassionatissimo del Carnevale veneziano. Chi è, invece, l’autore del costume? Ti verranno i brividi: è il pluripremiato Pier Luigi Pizzi! Il 24 Febbraio, poi, in calendario c’è un evento bellissimo. La prima domenica di Carnevale, il Volo dell’Angelo, interpretato dalla vincitrice 2018 del concorso delle Marie Erika Chia,  verrà arricchito da una novità: un’altra delle Marie del 2018, Micol Rossi, la ragazza scelta dai lettori de “Il Gazzettino” di Venezia, una ragazza che lotta da tempo contro il morbo di Crohn, sarà il secondo angelo che scenderà dal Campanile. L’aveva espresso come desiderio e abbiamo accolto la proposta di testimoniare il suo coraggio per rimarcare che esistono persone che lottano, e meritano di essere conosciute e viste perché diffondono dei bei messaggi di forza e di speranza. Avremo quindi un doppio Volo dell’Angelo. Non potete mancare!

 

 

Altri scatti tratti dal Carnevale veneziano del Principe

 

Photo courtesy of Maurice Agosti

 

 

 

Sulle tracce del Principe Maurice: ritorno al Cocoricò e magia pre-natalizia

Il Principe al Memorabilia del Numa Club (Bologna)

Al Natale manca qualche settimana, ma per il Principe Maurice l’ aria è già carica di magia. Dal giorno del suo compleanno, il 15 Novembre, è come se i festeggiamenti non fossero mai finiti: colpi di scena, eventi inediti, progetti mozzafiato sono i leitmotiv che lo accompagnano in questo Autunno inoltrato.  Ci ha sorpreso con una news spettacolare, quella del suo ritorno al Cocoricò dopo quattro mesi di crisi, e venerdì scorso è riapparso alla grande insieme a Cirillo, ai Datura e a Ricci Jr in occasione del Memorabilia in programma al Numa Club di Bologna (leggi qui l’ annuncio dell’ evento). Impossibile dimenticare una simile rentrée:   sfoggiando robe-manteaux strepitosi, gonfi come mongolfiere ad ogni alito di vento, il Principe ha dato ancora una volta prova del suo incredibile carisma scenico. I fan che da sempre lo seguono, smaniosi di assistere ad un riavvicinamento tra la Piramide e la sua leggendaria icona, sono stati accontentati. A loro, Maurice ha anticipato il più bel regalo natalizio. E non è finita qui: l’ 8 Dicembre potremo riammirarlo proprio nel tempio riccionese della techno grazie ad un Memorabilia che si terrà in loco! L’ ultimo mese dell’ anno, insomma, sancisce il ruolo mitico del Principe Maurice prima di un 2019 all’ insegna di una grande svolta. Quale? E’ lui stesso a raccontarcelo nella conversazione che segue.

Iniziamo con la notizia clou di questo incontro: la tua “riconciliazione” con il Cocoricò. Più che di un ritorno di fiamma, si può parlare di un amore mai finito. Con quale stato d’animo hai affrontato il Memorabilia al Numa di Bologna?

Effettivamente non si può parlare di ritorno di fiamma in quanto non si era mai spenta… Sono sempre stato e sempre sarò innamorato del Cocoricò e di tutte le sue emanazioni, Memorabilia in testa. C’era stato un malinteso con la gestione che è stato chiarito e appianato quindi nulla ostacolava la ripresa dei rapporti artistici e di lavoro, tanto più che pare foriera di interessanti sviluppi. Molto emozionante poter nuovamente proclamare al pubblico del Numa la fatidica frase: “Ieri, oggi e domani: Memorabilia”. La serata è stata bellissima perché tra di noi si è ricreata quella sintonia che rende speciale il lavorare insieme sotto l’egida del Cocoricò.

 

 

Avremo quindi il piacere, oltre che la grande opportunità, di riammirare il tuo Teatro Notturno nel mitico luogo che l’ha visto nascere. Dell’ evento bolognese mi hanno colpito molto anche i tuoi costumi, decisamente spettacolari. Chi firma le creazioni mozzafiato che sei solito sfoggiare durante le performance?

Sì e sono estremamente felice di tornare nella Casa Madre, la grande Piramide. Ti ringrazio di darmi l’opportunità, tu che sei appassionata e specialista di moda, costume e society, di rimarcare che i cosiddetti “travestimenti” sono frutto in realtà della professionalità di intere equipe di artisti ed artigiani al servizio della spettacolarità ma anche dei contenuti delle mie performances. Quelli di venerdì erano eseguiti da Placido Balzano del Dok Show il quale ha la particolarità, ispirandosi a collezioni iconiche di Haute Couture, di rendere quei concept ancor più teatrali rimarcando quanto effettivamente la Moda sia Teatro. In questo caso i bellissimi “robe-manteaux”,  che si gonfiavano al minimo soffio di vento in versione nero, rosso e bianco, riprendevano una celeberrima collezione di Alexander McQueen utilizzata anche da Grace Jones (tuttora) on stage. Una eccezionale costumista che in maniera ancor più continuativa collabora con me da 25 anni è Flavia Cavalcanti, brasiliana trapiantata a Milano. Le dico sempre scherzando (ma non troppo) che verrà schiacciata dal peso del suo incredibile curriculum (ahahaha!)… Basta cercarla sul web per capire l’importanza e l’innovazione anche tecnica del suo incredibile lavoro, frutto di ricerca continua e genialità vera e propria. Un altro artigiano/artista che considero un po’ una mia scoperta e che ha più recentemente cominciato a collaborare ai miei costumi è Sascha Sgualdini “FreeFoolery”, lui è anche il mio assistente di scena. Attingo spesso anche da Sartorie Teatrali prestigiose (Nicolao e Atelier Pietro Longhi a Venezia, Francesca Serafini Antico Atelier a Padova, Arrigo e Lo Bosco a Milano, Tirelli a Roma e Cerratelli a Firenze, per esempio), ma sempre contaminando con accessori e acconciature create ad hoc. Credo tu sappia, comunque, che ho una discreta collezione personale con pezzi unici sia antichi che vintage che provenienti da sfilate di alta moda (soprattutto di Miyake, Gaultier, Westwood, Mugler, Margiela..). Effettivamente la Couture e la Culture sono mie grandi passioni approfondite e implementate dalla condivisione con il mio compagno di una vita, stilista e costumista di grandissimo talento e autore dei primi mitici look del Principe MauricePierluigi Voltolina, prematuramente scomparso dieci anni fa.

 

 

Il Principe con Cirillo al Numa Club di Bologna

L’ 8 Dicembre il tuo ritorno al “cocco” sarà effettivo, sancito dal Memorabilia in programma a Riccione…Cos’hai in programma per quella serata speciale? Potresti anticiparci qualche dettaglio in esclusiva?

Una mia caratteristica è quella, quando possibile, di decidere all’ultimo momento ed improvvisare. Diciamo che in questo periodo sono affascinato dalla potenza dei quattro elementi: Aria, Fuoco, Terra, Acqua…più, ovviamente, il quinto: l’Amore! Vedremo….

 

 

Il 15 Novembre scorso è stato il tuo compleanno. Non ti chiedo quanti anni hai compiuto perché il Principe Maurice, in quanto leggenda, è per definizione senza età e immortale, però ti chiedo: qual è il tuo bilancio di vita? Guardandoti indietro, c’è qualcosa che non rifaresti o che faresti in modo diverso?

Ahahah! Non ho difficoltà a fomentare il “mito” dichiarando un’età di circa 3725 anni… Credo di potermi definire una persona “realizzata” non tanto per il successo ottenuto attraverso il mio lavoro, che è anche la mia passione, ma proprio perché posso con cuore sereno ammettere di non avere rimpianti di sorta. Ho avuto l’istinto di anteporre a qualsiasi altra cosa nella vita l’Amore ed è stata la scelta più giusta. Nulla è più importante dell’Amore in ogni sua espressione e per ogni forma di vita. Ciò che predico con convinzione è ciò che ho sempre vissuto sulla mia pelle: Libertà, Dignità e Amore… Ora voglio aggiungere: Condivisione. In un’epoca di sempre più stridenti differenze sociali e di torpore emozionale credo sia importante condividere.

Come ti poni nei confronti dei ricordi? Preferisci il conforto del passato, il “qui e ora” rassicurante del presente o le sfide del futuro?

Per me la vita e il tempo sono un flusso senza soluzione di continuità e ricordi, presente e aspettative per il futuro si fondono in un’unica grandiosa esperienza emozionale. Non avendo rimpianti il passato è una dolce (a volte melanconica, come per tutti) culla nella quale si conforta il presente e si confronterà il futuro. Un crogiolo di sensazioni ed aspirazioni che si fondono tutte in quel meraviglioso gioiello che è la Vita in sé.

 

La locandina del Memorabilia dell’ 8 Dicembre al Cocoricò di Riccione

Mi giunge voce che ti sei recentemente esibito in un travolgente “dinner show” – una delle tue forme di intrattenimento preferite – all’ Odissea Fun City di Spresiano, vicino Treviso…Confermi?

Certo! E’ un progetto che stiamo condividendo, sponsorizzati dal patron del locale Giannino Venerandi, al ristorante “Atelier” uno degli spazi dell’Odissea Fun City di Spresiano (Treviso). Dico stiamo perché al mio fianco c’è Simone Fucci (Simon the Prince) che è garanzia di eleganza e professionalità per ciò che riguarda il Varietà e il Burlesque venendo da esperienze quale il Salone Margherita di Roma (sede pure del Bagaglino) e di respiro anche internazionale come me. Se ne vedranno e sentiranno delle belle. Ogni sabato ci alterniamo con altre Guest Star per intrattenere il pubblico a cena lì.

 

Il Principe durante il dinner show all’ Odissea Fun City

Facciamo un passo indietro: nella puntata scorsa di “Sulle tracce del Principe Maurice” hai accennato ad un progetto cinematografico ancora top secret. Cosa ci racconti, oggi, dei suoi sviluppi?

Finalmente possiamo in modo intrigante e graduale spiegare la trama, il cast e il work in progress di questo importante progetto. Bisogna andare sulla pagina Facebook Ca’ Moon per addentrarsi in questo magico mistero che riguarda un principe squinternato… Io! Ahahahah!

 

 

 

Ci avviciniamo al Natale. Che troverà sotto l’albero il Principe Maurice, e come concluderà in bellezza il 2018?

Il regalo più bello che mi faccio ogni anno è di passarlo in famiglia, in particolare mia sorella cui tengo particolarmente. Vigilia e pranzo con loro e poi la sera del 25 dicembre una edizione on tour del Memorabilia by Cocoricò all’ANIMA, sala discoteca sempre dell’Odissea Fun City. Una soddisfazione essere riusciti a portare anche lì questo progetto importante per me! Con immenso piacere ho accettato pure l’invito nella splendida casa di Milano della contessa Pinina Garavaglia  – un salotto prezioso per livello intellettuale e mondano – per la sua tradizionale ed esclusivissima festa prenatalizia che quest’anno avrà un titolo per me intrigante: “Rococò Folie”, a cui parteciperò ovviamente in costume a tema. Per ciò che riguarda la fine dell’anno, più che l’inizio, la mia iniziativa più particolare sarà una cena spettacolo l’ultimo sabato del 2018, il 29 dicembre, questa volta a Venezia in collaborazione con l’artista francese Florence Aseult presso il bellissimo Palazzetto Pisani sul Canal Grande.Titolo, SENSO, una notte veneziana. Per saperne di più basta andare sempre su Facebook e seguire gli sviluppi dell’evento dallo stesso titolo… Ma ci sentiremo prima delle Feste per gli auguri, promesso!

 

L’ immagine associatata al party natalizio “Rococò Folie” della contessa Pinina Garavaglia

 

 

La locandina di “Senso”, cena spettacolo in programma a Venezia

 

Photo courtesy of Maurice Agosti