Fenty Beauty presenta Resting Peach Face, un nuovo set make up in limited edition

 

Per il make up di Halloween si può scegliere di seguire il filone del nero gotico (suggestioni cosmiche comprese) o di sfoggiare variazioni sul tema “arancio”, il colore della zucca-simbolo della notte delle streghe. Fenty Beauty, il brand fondato da Rihanna, ha optato per la seconda alternativa. Prova ne è che ha appena lanciato un set in limited edition totalmente all’ insegna del pesca: lo compone un duo di prodotti iconici e gettonatissimi del marchio, Cheeks Out Freestyle Cream Blush e Gloss Bomb Cream Color Drip Lip Cream, quest’ ultimo in versione mini. Il nome del kit? Resting Peach Face, un gioco di parole che evoca significati molteplici. Da un lato fa pensare a un “viso riposato color pesca”, dall’ altro pare riprodurre una curiosa omofonia, quella di “resting peach” con “rest in peace”: d’altronde, Fenty Beauty non è nuovo a calembour del genere. Sta di fatto che questo singolare nome ha risvegliato il mio interesse nei confronti del nuovo set make up. Mancando pochi giorni ad Halloween, è stato naturale notare fin da subito una denominazione così “in tema”. Non potevo non parlavene in occasione della settimana che VALIUM dedica al 31 Ottobre! Ovviamente, Resting Peach Face possiede ben altri punti di forza; e ho intenzione di scoprirli insieme a voi.

 

 

Luminosità, colore e texture cremose, ma leggerissime, sono i cardini del duo make up. Il color pesca, una gradazione pastello dell’ arancio, è una nuance universale che risalta qualsiasi tipo di carnagione. In più, si armonizza perfettamente con le cromie autunnali catturandone la luce e le sfumature più soavi. E’ arrivato il momento di conoscere i due prodotti che Resting Peach Face comprende: un blush e un gloss.

CHEEKS OUT FREESTYLE CREAM BLUSH

Questo fard impalpabile, un cult di Fenty Beauty reinterpretato in una tonalità esclusiva (Peach Face), viene proposto a grandezza naturale. Il suo finish modulabile si fonde immediatamente con la pelle e fa sì che il prodotto aderisca per ore ed ore, anche grazie alla formula resistente all’ acqua e al sudore. Può essere applicato sugli zigomi o sulle palpebre superiori, sfumandolo fin sotto l’arco sopraccigliare. Steso in più strati si tramuta in un arancio vibrante. 

 

 

GLOSS BOMB CREAM COLOR DRIP LIP CREAM

Gloss Bomb, l’ iconico gloss del brand di Rihanna, si tinge di pesca ed entra a far parte del set in edizione mini. La sua shade è stata battezzata Peach Pout: un colore intenso, molto pigmentato e modulabile, che esalta le labbra con un velo compatto e privo di riflessi. La lucentezza che emana è notevole come le proprietà nutrienti del prodotto, ricco di vitamina A. Sebbene la sua texture sia cremosa e “piena”, Gloss Bomb Cream Color Drip Lip Cream non risulta affatto appiccicoso; il profumo di pesca e vaniglia che lo arricchisce, inoltre, lo rende oltremodo invitante. 

 

 

 

Bronzing Collection: NARS lancia un make up duo che è un preludio d’Estate

 

Al Solstizio d’Estate manca poco più di un mese, ma le nuove collezioni make up replicano già la luminosità del sole e le sfumature intense, scintillanti ed avvolgenti che caratterizzano la stagione calda. D’altronde, non va negato che certe sere di Maggio siano un assaggio d’ Estate vero e proprio: i tramonti lunghi, dai colori incredibili, e gli stormi di uccelli migratori che ritornano con il bel tempo sono solo alcuni degli indizi che annunciano l’imminenza del 21 Giugno. NARS non poteva rimanere immune a questi segnali e lancia una make up collection, la Bronzing Collection, che inneggia all’ Estate e alla sua vivacità inebriante. La collezione è composta da una serie di prodotti ad effetto “pelle baciata dal sole”, alcuni dei quali in limited edition, e sono sicura che vi conquisterà subito grazie al fascino che sprigiona in dosi massicce.

 

 

Ho scelto per voi il fantastico duo di punta della linea: la palette occhi Summer Solstice Eyeshadow Palette e l’ highlighter Summer Solstice Cheek Duo. Sono racchiusi entrambi in un packaging dal coperchio dorato, su cui è inciso un tripudio di linee che ricorda dei raggi solari stilizzati. Scoprire i due prodotti è calarsi in una serata afosa, intrisa di bagliori che la foschia vela appena e che, proprio per questo, rende altamente seducenti. La palette cromatica della Summer Solstice Eyeshadow Palette combina il luccichio del mare al calar del sole con gli incantevoli colori del tramonto, della sabbia e della natura in piena Estate. Le nove shade della palette, calde e profondamente sensuali, spaziano dal rosa al bronzo passando per i toni dorati. La loro intensità si deve alla formula Pigment Power Suspension, che abbina una serie di pigmenti puri ad un sistema di leganti liquidi: il risultato? Un colore sontuoso, duraturo e decisamente ammaliante ottenuto con una sola stesura di ombretto. Ecco le tonalità che compongono la Summer Solstice Eyeshadow Palette: Delirium (un rosa metal), Dune (un terracotta matte), Morongo (un oro rosa iper brillante),  Seven Heaven (un color sabbia matte), Oro Grande (un rame super lucido), Seduced (un rosa pastello metal), Sunstorm (un rame oro iper brillante), Thar (un terra d’ombra metal) e Indian Wells (un rosso rubino metal).

 

 

Summer Solstice Cheek Duo è luminosità solare allo stato puro. Include un abbronzante e un highlighter che possono essere utilizzati separatamente o in coppia: la Bronzing Powder, in una gradazione di marrone tenue intriso di riflessi oro, regala uno straordinario look abbronzato grazie a un mix di terra finissima e polveri ricche di bagliori dorati; il finish caldo e setoso accentua l’ effetto naturale. L’ Highlighting Powder è completamente incentrata su una nuance di oro giallo e si avvale della tecnologia Seamless Glow per donare luce assoluta al viso. Polveri microsferiche semi-trasparenti si uniscono alle perle originando una texture setosa che si amalgama perfettamente all’ incarnato e riflette i raggi solari. La pelle appare levigata, radiosa, esaltata da una luminosità che valorizza i lineamenti del volto grazie a un gioco di bagliori “rubati” all’ astro infuocato.

 

Da sinistra a destra: Summer Solstice Cheek Duo e Summer Solstice Eyeshadow Palette

 

 

 

 

Elogio del crossover: un nuovo incontro con Raffaello Bellavista

 

La seconda ondata di Covid-19 non ferma Raffaello Bellavista. E se ci priva (per il momento) delle esibizioni dal vivo che aveva in programma, non scalfisce nè la sua progettualità né la sua inventiva. Tant’è che, dopo un’estate artisticamente rovente, Raffaello è già al lavoro su una miriade di nuove iniziative: come di consueto fa le cose in grande, in linea con l’ obiettivo –  che ormai si prefigge da tempo – di valorizzare il “crossover” abbattendo i confini tra i generi musicali. Nel frattempo, dopo i concerti che nei mesi scorsi lo hanno visto protagonista in location quali la Tenuta Mara (sui colli riminesi), il Grand Hotel di Rimini, il Kursaal del Kurhaus di Merano e la Sala Corelli del Teatro Dante Alighieri di Ravenna, il suo nome è sempre più presente sul web. In attesa della pubblicazione della pagina che Wikipedia si accinge a dedicargli, Raffaello Bellavista figura tra i prestigiosi artisti inseriti nei siti di Google, Spotify, YouTube, Deezer e Amazon Music: un traguardo di tutto rispetto che contribuisce a rafforzare la sua popolarità e, al tempo stesso, a diffondere la sua produzione musicale. In una recente intervista (rileggila qui) abbiamo conosciuto Serena Gentilini, la cantante, stilista e modella alla quale è legato da un rapporto sentimentale oltre che artistico. Il duo a cui Raffaello e Serena hanno dato vita, un sodalizio che ha riunito i due più giovani – oltre che talentuosi – esponenti del genere classico e crossover, ha in vista progetti importanti che consolideranno ulteriormente l’ intesa della coppia. Raffaello vi parlerà a ruota libera di tutto questo, e di molto altro ancora, nella conversazione che segue: un pot-pourri di riflessioni, resoconti e programmi per il futuro che spaziano a 360 gradi dalla sua attività artistica alle considerazioni sul ruolo della musica durante i lockdown che si susseguono con sempre maggior frequenza.

Cominciamo con alcune considerazioni sul periodo attuale. Siamo di nuovo in lockdown: concerti, mostre, spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche sono banditi. Mai come ora, tuttavia, pur penalizzata da una simile condizione, l’arte riesce a rimarcare il suo ruolo, a ribadire la sua importanza, e noi ne riscopriamo il valore. Cosa pensi di questa situazione?

Sicuramente questa situazione ci ha messo di fronte a uno scenario che nessuno poteva immaginare, privandoci del piacere principale della vita e mettendoci in una condizione molto penosa. Tuttavia appare chiaro come l’arte, pur essendo uno degli aspetti più importanti dell’uomo e fonte di ispirazione e motivazione della vita, oggi, a mio avviso, ricopre un ruolo più marginale. So che sono parole pesanti, ma me ne assumo la responsabilità. Infatti a mio parere il sistema teatri, e più in generale dell’arte, non è stato in grado in questi anni di fare quadrato, di fare di tante voci un coro intonato.Sono prevalsi gli individualismi, le rivalità, e ci siamo ritrovati a non avere più molto potere e capacità di essere ascoltati. Lo dimostrano tra l’altro le scelte prese in questo periodo di chiusure. Questo perché l’arte, in particolare quella colta, ha smesso di parlare all’uomo ed è inevitabilmente diventata autoreferenziale grazie anche alla formazione troppo indottrinante e totalmente antiquata. Dopo questo preambolo molto confidenziale, penso tuttavia che questa fase storica debba essere un motore di primaria importanza per la ripartenza. Se osserviamo i periodi più bui della storia, è stata sempre l’arte a riportare l’uomo sulla via dell’umanesimo e della rinascita. Personalmente ne faccio una missione di vita e quando si ritornerà nei teatri, mai come prima d’ora l’artista dovrà parlare con il cuore e non fare performance corrette ma senza cuore. Le mie, quanto meno, avranno dentro di loro il segno di quello che è successo a causa di questa pandemia.

Esiste, a tuo parere, una ricetta per riportare la musica tra il pubblico sebbene sia impossibile organizzare dei live? Quali sono le tue opinioni sulle performance virtuali?

Personalmente, sulle performance virtuali allo stato attuale sono molto critico. Nel primo lockdown, assieme alla cantante Serena Gentilini, avevo realizzato dei live in streaming su importanti piattaforme come Lepida TV – la rete televisiva dell’Emilia-Romagna – al fine di raccogliere fondi per la lotta al Coronavirus. L’esperienza è sicuramente stata positiva, con un record di oltre 20. 000 ascolti e diversi fondi raccolti. Il punto è che era un periodo diverso da questo. Penso che fare concerti streaming allo stato attuale sia un palliativo di poco senso adatto a chi ha paura di scomparire in questo periodo buio. Credo invece molto di più nell’arricchimento della produzione discografica e nella sua distribuzione. Infatti lavorando proprio su questo si fa un lavoro di grande ricerca, di arricchimento e si mantiene vivo il rapporto con il proprio pubblico, che nel mio caso sta diventando sempre più internazionale aprendomi nuove vie e possibilità. Mentre il rischio delle performance virtuali è che si perda la dimensione del teatro, dell’ Auditorium, creando e alimentando un mondo finto. Non sarà mai la stessa cosa; proprio per questo, personalmente, ho preferito investire molto di più nella mia discografia e in quella di Serena Gentilini, facendo un lavoro importante di produzione di brani distribuiti sulle principali piattaforme. Dopo pochi mesi, oltre 40.000 streaming di ascolto sono un risultato che mi gratifica!

 

Raffaello in un recente ritratto fotografico

Veniamo a te e alla tua carriera. Nell’ ultima intervista che hai rilasciato a VALIUM, ci avevi accennato a un concerto-simposio estivo nella Sala della Musica dell’esclusiva Tenuta Mara, sui colli del riminese. Un evento a cui hanno partecipato, peraltro, anche Alessandro Cecchi Paone e Serena Gentilini, tua compagna oltre che partner artistica. Raccontaci com’è andata.

Dopo il primo lockdown è stato il primo importante appuntamento al quale ho preso parte. É stato un evento di grande successo, con un sold out totale e la massiccia partecipazione di un pubblico internazionale. Il simposio si è aperto con un magistrale intervento del celebre divulgatore scientifico Alessandro Cecchi Paone sul rapporto uomo-natura e sulla figura di Dante Alighieri. Dalle parole poi si è passati alla musica ed ho interpretato celebri composizioni per pianoforte, ed altre in qualità di baritono, tutte legate in maniera diretta oppure indiretta alla figura del sommo poeta. La parte finale, invece, ha visto esibirsi la cantante, stilista e modella Serena Gentilini, che si è presentata con abiti di alta moda da lei realizzati con le pregiatissime stoffe della Golden Group,  azienda di primo piano dell’imprenditore visionario Lucio Marangoni. Serena ha interpretato brani celebri rielaborati in chiave crossover come “Libertango“, “Billie Jean”… riscuotendo un enorme successo e stupore per le abilità che unisce. Questo evento mi ha dato un notevole slancio. Dopo diversi mesi di distanza dalla platea è stato un grande ritorno che ha dato senso a tutto il lavoro svolto sul piano artistico assieme a Serena Gentilini durante il lockdown.

 

 

In queste foto e nella foto di copertina, Raffaello insieme a Serena Gentilini durante l’ evento “Contagiati dalla paura” al Kursaal di Merano

I primi di Settembre, invece, hai aperto il Convegno Nazionale della Federpol cantando, in una versione per baritono, l’Inno di Mameli. Mi riallaccio a questo evento per esplorare il tema del sentimento patriottico: come lo vivi e in che modo pensi all’ Italia, sia da un punto di vista storico che relativamente all’oggi?

In ordine cronologico la mia partecipazione al Convegno Nazionale della Federpol è stato la seconda manifestazione di grande importanza alla quale ho preso parte dopo il lockdown. Il convegno ha visto la partecipazione di esponenti di primo piano del mondo politico e delle istituzioni e si è svolto al Grand Hotel di Rimini, in particolare nel magnifico Auditorium del centro congressi. A me è stata affidata l’apertura ed è stata una grande soddisfazione poter interpretare l’Inno di Mameli nella versione per baritono, rappresentando così il mondo culturale al quale appartengo e scaldando gli animi prima dell’inizio dei lavori. Personalmente, all’Italia guardo con un sentimento che oscilla tra l’amore, la nostalgia e a volte l’odio. Siamo il paese dell’arte e del buon vivere, ma ce lo dimentichiamo troppo spesso. Invece la ricerca del bello e dell’ arte dovrebbe essere la vocazione primaria del nostro paese, e – anche peccando forse di presunzione – dovremmo porci come meta e punto di riferimento mondiale per l’arte. Ma ciò non avviene. Sta di fatto che io porto avanti la volontà di perseverare in questi fini. Concludo affermando che per me nascere in Italia è stato un valore aggiunto importante, perché ho potuto respirare e sentire l’energia che c’era nei luoghi dove sono sorti elementi fondamentali per la musica: la notazione musicale con Guido d’Arezzo, l’opera con la Camerata dei Bardi a Firenze e il pianoforte con Bartolomeo Cristofori, sempre a Firenze. Tuttavia è rimasta una parte del contenitore, ovvero la bellezza e l’arte di varie città italiane, ma si è perso il senso e quindi ci ritroviamo in un paradosso vivente che è quello di aver dato i natali a cose incredibili ma di aver sepolto tutto ciò con scelte poco lungimiranti e via dicendo. Magari, in uno speciale di VALIUM scenderemo di più nei particolari.

 

Raffaello apre i lavori del 63mo Congresso Nazionale della Federpol cantando l’Inno di Mameli

Il Grand Hotel di Rimini, location dell’ evento

Per rimanere in argomento: Dante Alighieri è una delle pietre miliari della letteratura italiana. Recentemente, in occasione del VII centenario della sua morte, lo hai omaggiato con un concerto al Teatro Alighieri di Ravenna in cui ti sei esibito nella doppia veste di pianista classico e cantante lirico. Potresti dirci qualcosa di più?

L’ultimo concerto da me tenuto pochissimi giorni prima della chiusura è stato nella magnifica Sala Corelli del Teatro Alighieri di Ravenna, all’interno della prestigiosa cornice della stagione curata dall’ Associazione Angelo Mariani e sponsorizzata, per quanto riguarda il mio concerto, dal celebre Circolo Ravennate e dei Forestieri a Ravenna. Un concerto unico nel suo genere, perché mai prima d’ora un artista aveva unito il mondo del pianismo classico e quello del canto lirico nello stesso concerto. Nella prima parte ho interpretato composizioni per pianoforte solo e nella seconda, con il celebre pianista Enrico Zucca – maestro di alcuni dei più grandi cantanti lirici italiani – ho interpretato arie d’opera. Tutte le composizioni da me scelte sono state brevemente introdotte spiegando che erano state disposte in un ordine ascendente, dall’Inferno al Paradiso, sfruttando le sonorità e caratteristiche di ciascuna composizione, ognuna delle quali conteneva dei riferimenti al Sommo Poeta. Questo concerto è stata una grande soddisfazione, anche perché giungeva finalmente alla meta un progetto al quale avevo iniziato a lavorare proprio durante il lockdown assieme a Serena Gentilini.

 

 

Il concerto al Teatro Alighieri di Ravenna in occasione del VII centenario della morte di Dante

Il 24 Settembre, nella Sala Kursaal del Kurhaus di Merano, hai preso parte all’evento “Contagiati dalla paura” insieme ad importanti ospiti dello spettacolo italiano. La tua ascesa è inarrestabile…

E’ stata una grande manifestazione, voluta dall’imprenditore meratese Riccardo Daziale per raccogliere fondi da dare in beneficienza, e ha portato su uno dei palcoscenici più prestigiosi d’ Europa personaggi di primo piano come Pelazza delle Iene, Pamparana dal TG5, Giacalone da Rtl, il Comandante Alfa, il fondatore dei GIS italiani… la manifestazione, presentata da Loris Comisso, mi ha visto protagonista per la parte musicale. Devo dire che sono rimasto entusiasta per il successo riscosso, in particolare, dal mio arrangiamento di “Enjoy the silence” dei Depeche Mode, frutto di un mio pensiero musicale dove fondo sonorità classiche con altre pop. Inoltre, eventi di questo tipo sposano la mia idea che l’artista oggi deve essere un personaggio pubblico che interagisce con altri esponenti di vari settori per rappresentare, divulgare e portare un beneficio alla società sfruttando il proprio background di conoscenze.

 

Raffaello mentre si esibisce alla Sala Kursaal di Merano

Un altro scatto relativo allo stesso evento

Con Serena Gentilini, che è stata ospite di VALIUM un paio di mesi fa, hai formato un fortunato duo sia artistico che sentimentale. Quali progetti vi vedono all’ opera, attualmente?

Nel 2021 abbiamo in programma un evento esclusivo in un Auditorium interamente ecosostenibile tra Rimini e San Marino assieme ad Alessandro Cecchi Paone e al guru dell’ingegneristica civile strutturale Attilio Marchetti Rossi che tra l’altro, avvalendosi della collaborazione di Renzo Piano, ha costruito il Parco della Musica a Roma. Stiamo poi lavorando con l’imprenditore dell’intrattenimento Tito Pinton ad un evento mondiale, dove sfonderemo barriere sonore con un super nome del mondo musicale… Tutto questo oltre a tante altre novità, che ovviamente saranno comunicate in anteprima su VALIUM.

 

Serena Gentilini e Raffaello Bellavista, il giovane duo più acclamato del genere classico-crossover italiano

Serena, tra l’altro, si occupa della creazione dei vostri abiti di scena e la sua passione per la sartoria l’ha portata ad ideare una vera e propria linea. Che news puoi darci, su questo fronte?

Con Serena, nel breve periodo faremo uno shooting per presentare la sua esclusiva linea di alta moda. Verrà scattato in una serie di location prestigiose, tra cui alcuni resort di una delle catene leader del lusso che si sono interessati a questa produzione artistica. Il rapporto di Serena con la Golden Group è sempre più stretto e a breve finirà di realizzare abiti con tessuti bellissimi forniti dall’imprenditore Lucio Marangoni. In parallelo, stiamo ideando un evento all’estero per mostrare la linea di Serena in un concerto-presentazione.

 

 

Serena e Raffaello con Alessando Cecchi Paone all’ evento che li ha visti protagonisti, presso la Tenuta Mara, lo scorso Agosto

Il sodalizio pianoforte-marimba che hai sancito con il Maestro Matteo Marabini è stato confermato. Ci sono progetti in vista?

Con Matteo Marabini sta continuando il sodalizio artistico attraverso l’ integrazione di brani rielaborati per pianoforte, marimba e la voce di Serena Gentilini. In ordine cronologico, se non ci saranno complicazioni legate alla situazione sanitaria, faremo un importantissimo concerto a metà Febbraio nel salone di Ca’ Sagredo sul Canal grande per i 1600 anni della nascita di Venezia.

A proposito di progetti, vorrei ritornare sul duo “Raffaello e Serena” per chiederti di farci sapere di più sui prossimi eventi che vi vedranno insieme sul palco.

L’idea è quella di creare qualcosa che prima non esisteva. Stiamo quindi lavorando a progetti molto interessanti come quello che ci sarà nei 2021 a Rimini, e alla collaborazione con grandi musicisti provenienti da altre dimensioni musicali per abbattere le frontiere dei generi ed arrivare a un pubblico totale ed internazionale. Le cose stanno evolvendo a grande velocità. Un artista ha sì il compito di lavorare ed affinare la propria arte in un lavoro di labor limae continuo, però deve anche contestualizzare ed attualizzare la sua produzione.

 

Alessandro Cecchi Paone durante il suo intervento al simposio della Tenuta Mara

La maestosa Sala Kursaal del Kurhaus di Merano

Raffaello Bellavista immortalato insieme a Serena Gentilini nel corso del concerto tenutosi il 18 Ottobre scorso nella Sala Corelli del Teatro Alighieri di Ravenna

 

 

Photo courtesy of Raffaello Bellavista

 

 

 

Gucci Rouge à Lèvres Lunaison: l’incanto lunare dei glitter

 

Manca più di un mese alla Holiday Season, ma le collezioni make up natalizie già proliferano. “Stay tuned” su VALIUM, vi presenterò delle limited edition davvero da sogno! Il loro denominatore comune è lo scintillio: eh già, perchè come vedrete sarà un’ esplosione di riflessi a fare da leitmotiv. Gucci non sfugge alla regola e la applica ad un duo di lipstick portabilissimi sin d’ora, nonostante la “luccicanza”. Potremmo chiamarla proprio così, rievocando lo “shining” Kubrickiano: un bagliore che trascende la realtà, che si associa misteriosamente all’ ultraterreno. Non a caso, infatti, i due Rouge à Lèvres sono stati battezzati Lunaison, “lunazione”, ovvero il periodo che coincide con l’ avvicendamento delle fasi lunari. E della luna possiedono la magia eterea ma al tempo stesso sfolgorante, coniugando un tripudio di glitter iridescenti con due tonalità di forte impatto: il rosso e il turchese. La colorazione, tridimensionale e audace, viene accentuata da una pigmentazione intensa, la texture cremosa si fonde con il finish scintillante originato dai glitter e dalle perle cangianti. Brillantezza e cromatismo sono il binomio che contraddistingue i Rouge à Lèvres Lunaison, ispirati al glamour della Old Hollywood; fantasia, eclettismo e libertà rappresentano i valori che esprimono, i medesimi della Maison Gucci. Le loro nuance, 25 Goldie Red e 710 Fay Turquoise, conquistano anche grazie allo sfavillio che emanano: 25 Goldie Red è un “rosso Gucci“, scelto ad hoc da Alessandro Michele. I suoi emblemi sono il numero 25 e una stella, due leitmotiv nell’ iconografia del brand fiorentino. La preziosità dell’ astuccio, tinto di fucsia ed adornato di incisioni Déco, sbalordisce al pari del rossetto. 710 Fay Turquoise è un turchese “metafisico”, quasi mistico, che i glitter dotano di puro incanto. L’astuccio in cui è racchiuso, dal design identico a quello di Goldie Red, sfoggia un verde luminoso esaltato dal color oro del tubetto. Entrambi i lipstick sono arricchiti da accenti di violetta e da una soave fragranza fruttata.

 

 

Se poi volete lasciarvi contagiare ulteriormente dal fascino dei Rouge à Lèvres Lunaison, non perdetevi lo spot che Colin Dodgson ha realizzato per la Holiday Season di #GucciBeauty: una toeletta su cui è appoggiata una miriade di rossetti, bibelot che si alternano a candele accese, ghiaccioli che pendono dai lampadari mentre la neve infuria nella stanza…L’ atmosfera è fatata, tipicamente invernale. E trascina subito nel regno di un’ incantevole Ice Queen.

 

La ad di Colin Dodgson

 

 

 

Bling Thing Liquid Lipcolour e Dazzle Highlighter: il Natale sfavillante di MAC Cosmetics

 

Arriva il Natale: è ora di brillare! Bagliori e luccichii risplendono come una miriade di stelle abbaglianti, la notte si accende di luminosità. A giocare un ruolo decisivo in tal senso è il make up, che fa man bassa di glitter. MAC Cosmetics, da sempre un portavoce di questo trend, lancia un lipstick battezzato Bling Thing Liquid Lipcolour: un nome, una garanzia. Bling Thing coniuga allo splendido finish metal una texture liquida, ma ultra resistente. Si declina in sette colori audaci, interamente tempestati di glitter, ed assicura una copertura perfetta a zero rischio sbavature. Per esaltare l’ effetto shimmer, niente di meglio che l’ abbinamento con un bestseller MAC come Dazzle Highlighter. L’ iconico illuminante si tinge di oro e di rosa iridescente rivestendo le labbra di un tripudio di riflessi extra. Bling Thing Liquid Lipcolour e Dazzle Highlighter, entrambi in limited edition,  sono esclusivamente acquistabili on line nel sito di MAC Cosmetics. Per conoscere la palette cromatica di questo sfavillante duo, non vi resta che dare un’ occhiata alla gallery qui di seguito.

 

Bling Thing Liquid Lipcolour nelle nuance Like It Like This e Purple for Daze

Commotion Motion e Time to Werk!

Frickin’ Brilliant e Haute Flash

Discobelle

Dazzle Highlighter nelle nuance Dazzlegold e Dazzlepink

 

 

 

Arriva Lancôme Proenza Schouler, la make up collection a tutto colore della nuova stagione

 

Conto alla rovescia per il lancio della nuova, coloratissima make up collection che vede Lancôme e Proenza Schouler uniti in connubio all’ insegna dello stile. La data è fissata al 29 Agosto: sarà allora che la limited edition approderà nelle profumerie europee. Si prevede un vero e proprio boom, ma è scontato. Non è la prima volta, d’altronde, che Jack McCollough e Lazaro Hernandez collaborano con un top brand della cosmesi per iniziative del genere: basti pensare all’ applaudito sodalizio con MAC di quattro anni orsono. Oggi, insieme a Lancôme, hanno pensato ad una collezione dal packaging grafico e cromaticamente scoppiettante in cui il binomio fucsia-arancio si affianca a pennellate di blu Klein. Ispirandosi ad artisti come Ellsworth Kelly e Carmen Herrera, Lancôme Proenza Schouler inneggia a una femminilità decisa, al tempo stesso sofisticata e brillante. A descriverla è una palette declinata nei suggestivi toni del tramonto, che coniuga sapientemente raffinatezza e glam. Il risultato? Un look d’effetto, ricco di venature audaci, che alterna il finish matte al satinato:  scopriamo insieme i prodotti che ci permetteranno di ottenerlo.

 

 

Si comincia con una polvere illuminante per il viso, Cushion Highlighter Chroma, per poi proseguire con una palette occhi – Chroma Eye Palette – che spazia tra tonalità raffinate: il rosa, il burgundy, il beige e tre gradazioni di viola si affiancano al blu, al marrone, al verde bosco e al grigio per un totale di dieci ombretti. Un classico Lancôme, l’iconico lipstick L’ Absolu Rouge, adotta un twist Proenza Schouler declinandosi in quattro vivide nuance: si va dallo scarlatto ad un rosso più aranciato, dal cioccolato al nude. E sono proprio le labbra il focus di questa collezione, che vanta tipologie diversificate di rossetti: i Matte Shaker sono un trio di lipstick liquidi tinti di vibrante corallo, fucsia e viola, mentre i Lip Kajal Duo Chroma erogano colore puro in una shade tra il corallo e il nude.

 

 

 

La lunga tenuta e la texture soffice rappresentano ulteriori atout del make up labbra di Lancôme Proenza Schouler. Allo sguardo, invece, la linea dedica gli Hombre Hypnôse Kajal Chroma, due kajal-ombretti utilizzabili sia all’ interno dell’ occhio che per delinearne il contorno. Il duo è disponibile nelle seduttive nuance del verde smeraldo e del marrone: l’ effetto intenso è assicurato. Completano la collezione un paio di pennelli di grandi dimensioni e dalle setole morbide che garantiscono un’ ottimale stesura del make up. Lo smalto Le Vernis è il raffinatissimo “final touch” della linea che fonde i codici estetici di Proenza Schouler con lo stile inconfondibile di Lancôme. Cromie delicate e ultra femminili come il tortora, il beige, il lilla e il fucsia si declinano in quattro lacche per unghie che creano uno stupefacente contrasto cromatico con il resto dei prodotti: potremmo dire, anzi, che è proprio nella doppia anima sgargiante e sofisticata che risiede il fascino di questa limited edition attesissima.

 

 

 

 

Il close-up della settimana

 

Mentre esce la campagna pubblicitaria della Holiday Collection di Burberry, la notizia della dipartita di Christopher Bailey dal brand è ormai di pubblico dominio. Quella tra Burberry e Bailey è stata una “liason” durata ben 17 anni, durante i quali il direttore creativo originario dello Yorkshire ha contribuito alla crescita del marchio in modo tale da renderlo uno dei più osannati a livello internazionale. A monte della decisione di Christopher Bailey, la volontà di dedicarsi a nuovi progetti professionali. Il suo divorzio definitivo dall’ azienda, ad ogni modo, sarà effettivo solo a partire dal 31 Marzo 2018: prima di allora, il designer proseguirà la collaborazione con il brand che concentra in sè la quintessenza dello stile British. “Burberry è stata per me un’ importante fonte di ispirazione e la decisione di lasciarla non è stata facile – ha dichiarato al riguardo – Sono molto contento di dedicarmi a nuovi progetti creativi, ma resto legato a questo marchio e ai suoi futuri successi e farò in modo che il passaggio avvenga senza scosse. Credo che i giorni migliori per Burberry debbano ancora venire.” L’ ingresso di Bailey in azienda risale al 2001. All’ iniziale incarico di direttore creativo si sono succeduti via via, per lui, i ruoli di capo direttore creativo, responsabile dell’ immagine, direttore artistico e CEO del brand: una posizione, quest’ ultima, attualmente ricoperta da Marco Gobbetti. Classe 1971, diplomato al Royal College of Art di Londra, prima di approdare da Burberry lo stilista ha maturato importanti esperienze nel team creativo di Donna Karan e di Gucci. Oltre a rafforzare l’ identità del marchio e a decretarne il pieno successo, Bailey si è dedicato ad importanti iniziative come la creazione della Burberry Foundation, un organismo nato nel 2008 con l’ obiettivo di stimolare i giovani ad investire nel proprio talento, e si è occupato sia della supervisione dell’ headquarters londinese dell’ azienda che della sua succursale USA. Nel corso degli anni, numerosi e prestigiosi riconoscimenti hanno coronato la carriera di Christopher Bailey: spiccano i 5 British Fashion Awards ricevuti come stilista (e stilista per uomo) dell’ anno e l’ onorificenza dell’ Ordine dell’ Impero Britannico di cui la Regina Elisabetta II lo ha insignito. In attesa che scatti l’ ora X del suo congedo, intanto, Burberry lancia una Christmas Collection immortalata negli scatti di Alasdair McLean.

 

 

I look proposti sono un’ ode allo spirito British che al classico trench, rivisitato anche in vernice, alternano un knitwear ispirato a quello tipico dell’ Isola di Fair ed evidenziano pattern tartan e a scacchi nel più squisito Burberry style. La palette messa in risalto dall’ ad è tutta giocata nei toni del beige e di un tradizionale rosso natalizio, ma non manca il grigio piombo di un gessato maschile. Ad indossare i capi è un duo di testimonial d’eccezione: Cara Delevingne e Matt Smith, due veri e propri ambasciatori del “Made in England”, elevano all’ ennesima potenza la Britishness veicolata dal brand e la tramutano in un trademark del tutto inconfondibile.

 

 

Nelle foto: la Holiday Collection Burberry fotografata da Alasdair McLean