Azzurro, il colore di Luglio

 

Non scordiamoli mai – disse – i buoni insegnamenti, quelli dell’arte greca. Sempre l’azzurro di fianco al quotidiano.
(Ghiannis Ritsos)

 

L’azzurro è il colore del mese di Luglio: si ricollega al cielo sgombro di nuvole, al mare e alle distese d’acqua, come i laghi, dove cerchiamo refrigerio dal caldo estivo. Ma l’azzurro è anche associato simbolicamente alla serenità, alla pace, al relax, tutte condizioni che ben si accordano con la bella stagione. Anticamente, il colore che rappresenta Luglio era legato al divino e alla trascendenza; con il passare dei secoli, tuttavia, è diventato un emblema di potere e di prestigio aristocratico: non è un caso che le porcellane cinesi, tinte di un azzurro quasi metafisico, fossero realizzate in onore delle dinastie dell’Impero Celeste, ovvero degli imperatori del “Mandato del Cielo”. Gli egiziani, invece, consideravano l’azzurro una tonalità curativa che aveva la capacità di proteggere l’uomo. In tempi più recenti, l’azzurro ha assunto un significato più prettamente connesso con la sfera spirituale. E’ il colore della meditazione, dell’intuizione, della conoscenza interiore, ma anche dell’empatia e della capacità di instaurare una sintonia immediata con gli altri. Sono accezioni che riconducono il significato dell’azzurro a quelle originarie: è come se, abbracciando una concezione ciclica del tempo, il simbolismo di questo colore ritrovi la sua purezza ancestrale.

 

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L’oro, il colore di Giugno

 

L’oro è il sole che illumina il mondo.”

(Thomas Carlyle)

L’oro è il colore di Giugno, e non si può dire che non sia un colore azzeccato: simbolo del Sole, riflette la luce abbagliante di questo mese. Da sempre è associato alla luminosità dei raggi solari e alla loro potenza, al loro calore, al loro essere emblemi di vita. Nel corso dei secoli, l’oro ha simboleggiato la ricchezza, il potere, la fede, la giustizia, ma anche il divino e la spiritualità. Lo splendore e la tonalità avvolgente che lo contraddistinguono hanno fatto sì che diventasse la rappresentazione della gioia, del valore e dell’abbondanza. L’oro è travolgente, energico, privo di sfumature: grazie a queste sue caratteristiche è stato equiparato a valori come la purezza e la lealtà. Oggi celebreremo il colore del mese di Giugno con immagini che ne esprimono la preziosità, sia allegorica che concreta.

 

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Rosa, il colore di Maggio

 

Il rosa è il colore di Maggio. Il mese della piena rinascita della natura, dunque, viene associato al colore femminile per eccellenza. E non importa se quello con il femminile è un collegamento nato soltanto dopo la Seconda Grande Guerra: prima di allora, infatti, il rosa era il colore dei maschietti, poichè il connubio di rosso e bianco che lo compone simboleggiavano la forza (il rosso) e la purezza (il bianco) del “sesso forte”. L’azzurro veniva invece ricollegato alle bambine, in quanto era la tonalità del manto della Vergine Maria. Creato per la prima volta nel 1600, il rosa è unanimemente considerato l’emblema della dolcezza, del fascino, del romanticismo. Il suo nome si ispirerebbe alla rosa, il fiore di Maggio, in particolare alla rosa rubiginosa. E’ un colore “gentile”, poetico e avvolgente che di Maggio descrive, oltre ai fiori, gli splendidi tramonti. In Giappone rimane una tonalità maschile, mentre in Cina è stato conosciuto soltanto grazie all’inizio degli scambi marittimi con i paesi occidentali, e viene tuttora reputato un colore “forestiero”. Non è un caso che il nome del rosa, in cinese, significhi proprio questo: “colore straniero”.

 

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Beige

 

Il beige è atmosfera. E’ avorio, è crema, è pietra, è pane tostato, è cappuccino. E’ magia.
(Albert Hadley)

Il beige, pura eleganza. Un colore discreto, tradizionalmente sobrio, eppure intriso di avvolgente luminosità. E’ raffinato, mai banale, misterioso quanto basta. Perchè nella definizione “neutro” ingloba le più disparate sfaccettature. Che sono tante quante le sue nuance.

 

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Lilla, il colore di Aprile

 

Lilla è il colore del mese di Aprile. Forse perchè ad Aprile sboccia il fiore da cui nel 1775 ha preso il nome, il Syringa Vulgaris, comunemente chiamato lillà: la sua è una fioritura spettacolare, pannocchie di piccoli fiori che rapiscono sia lo sguardo che l’olfatto. Ma a quale significato si associa il color lilla? Innanzitutto all’amore, o meglio all’innamoramento giovanile: rievoca un corteggiamento d’altri tempi, ricco di piccoli gesti pregni di significato e di struggenti emozioni. Nella Grecia antica, i ragazzi erano soliti regalare fiori di lillà alle giovani che avrebbero voluto prendere in moglie. Il lilla è gentilezza, nostalgia, sensibilità. Non è un caso che venga collegato alla sfera emotiva, al femminile, ai languori adolescenziali. Ad avvalorare questo nesso c’è un’antica leggenda, quella della ninfa Siringa e del dio Pan. Si narra che Pan, il dio greco delle montagne, della vita agreste e della fertilità, si innamorò a prima vista di Siringa, splendida ninfa dell’acqua e figlia di Ladone, il dio dei fiumi. Quando Pan incontrò Siringa in un bosco, cominciò a corteggiarla pesantemente; ma Siringa, che non gradiva le sue attenzioni, per sfuggirgli si tramutò in un arbusto di lillà. Questa leggenda ispirò anche il nome botanico del lillà, Syringa vulgaris. Durante l’età vittoriana, il lilla venne associato al lutto: le vedove indossavano abiti di questo colore e ricevevano in regalo fiori di lillà per commemorare il caro estinto. La simbologia del lilla si ribaltò completamente nel secondo millennio; gli anni ’20, con il fenomeno delle flapper, videro imporsi una nuova figura femminile, più ribelle e padrona di se stessa. Il lilla, a quell’epoca, divenne un colore di gran moda per il make up. Nel periodo del boom economico, invece, la voga del lilla coinvolse l’architettura d’interni, e più recentemente, soprattutto a partire dagli anni ’80, il lilla cominciò a furoreggiare anche nel mondo della moda. Alcuni tendono a confondere il lilla con il lavanda, che però ha un sottotono più freddo; per avere un’idea precisa di questa nuance, è sufficiente sapere che viene ottenuta da un mix di rosso e blu con l’aggiunta di una pennellata di bianco: è proprio grazie al bianco che il lilla assume la sua caratteristica e inconfondibile tonalità pastello.

 

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Smalti di tendenza: cromie incantevoli come dei fiori in boccio

 

Anche per le unghie, la Primavera 2025 prevede il ritorno di una palette in colori pastello: dopo il boom del fluo e delle tonalità più shock ed improbabili, c’è voglia di ristabilire un feeling con la natura e con le fioriture di stagione. Ritroviamo quindi il verde menta, il celeste, il rosa confetto, il pesca, il giallo pallido…cromie mai scontate né banali, semmai incantevoli come dei fiori in boccio.

 

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Giallo, il colore di Marzo

 

Personalmente non associo il mese di Marzo al giallo, ma dai più viene considerato il suo colore ufficiale. Sicuramente per la luminosità, la vivacità che rievoca il ritorno della luce, perchè emana energia e vitalità. Secondo la psicologia del colore, il giallo simboleggia l’aprirsi alla vita e il dissolvimento di ogni tensione. Questa tonalità viene da sempre connessa alle emozioni positive e alla positività. Nel caso del mese di Marzo, il riferimento al sole è ovvio; ma non dimentichiamo che anche la mimosa, il fiore della Festa della Donna, sfoggia un giallo brillante. Il giallo è un colore che non passa inosservato. Tecnicamente viene annoverato tra i colori primari sottrattivi accanto al magenta e al ciano, e sommato al blu (il suo colore complementare) dà origine a un bianco abbagliante. In natura è molto presente: oltre alla mimosa, fiori come il narciso, il girasole, il narciso e il tarassaco esibiscono petali di un giallo intenso. I frutti gialli sono numerosissimi: basti pensare alla banana, al limone, alla papaya, alla carambola, all’ananas e alle susine gialle, solo per citarne alcuni. Il legame tra Marzo e il giallo si ispira alla potenza della rinascita, all’inizio di un nuovo ciclo generalmente vissuto con ottimismo e speranza. Non va trascurato, tuttavia, che il giallo viene anche associato a connotazioni negative: l’abito che indossa Giuda Iscariota è giallo; la teoria umorale di Ippocrate di Coo, che attribuisce il benessere fisico a una perfetta armonia tra i quattro fluidi corporei, collega il giallo alla bile e quindi alla collera, alla rabbia e all’invidia.

 

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Viola, il colore di Febbraio

 

Omaggio al viola, colore del mese di Febbraio. Questa nuova rubrica, al suo debutto, celebrerà le tonalità simbolo dei dodici mesi dell’anno. Cominciamo con il secondo, associato a una pietra preziosa come l’ametista: il quarzo viola di cui è composta ha fatto sì che sia una delle più utilizzate in gioielleria dal 2379 a.C. Il mese di Febbraio, dunque, può vantare un colore e una gemma che sfoggiano la stessa nuance. Il viola, ottenuto dalla mescolanza del blu e del rosso, viene da sempre connesso al potere, al prestigio, ma anche al mistero, al divino e al misticismo; in periodi penitenziali come la Quaresima e l’Avvento, è il colore dei paramenti liturgici utilizzati dalla Chiesa Cattolica. Nel Medioevo, quando in chiesa predominava il viola non c’erano dubbi: iniziavano i giorni di penitenza. Sulle città e sui villaggi calava il silenzio, ogni spettacolo era probito. I teatranti dovevano interrompere la loro attività e prepararsi ad affrontare un lungo periodo di ristrettezze. Vi siete mai chiesti perchè per la “gente di teatro” il viola porta sfortuna? Per capirne il motivo, bisogna risalire a quei tempi. Ma il viola è anche associato alla sontuosità dei re, che indossavano abiti tinti di questo colore, e poi alla sapienza, all’apertura al cambiamento spirituale. Nella Bibbia il Sommo Sacerdote veste di viola, e non dimentichiamo che il rosso e il blu simbolizzano Cristo e la sua natura divina.

 

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