Giallo, il colore di Marzo

 

Personalmente non associo il mese di Marzo al giallo, ma dai più viene considerato il suo colore ufficiale. Sicuramente per la luminosità, la vivacità che rievoca il ritorno della luce, perchè emana energia e vitalità. Secondo la psicologia del colore, il giallo simboleggia l’aprirsi alla vita e il dissolvimento di ogni tensione. Questa tonalità viene da sempre connessa alle emozioni positive e alla positività. Nel caso del mese di Marzo, il riferimento al sole è ovvio; ma non dimentichiamo che anche la mimosa, il fiore della Festa della Donna, sfoggia un giallo brillante. Il giallo è un colore che non passa inosservato. Tecnicamente viene annoverato tra i colori primari sottrattivi accanto al magenta e al ciano, e sommato al blu (il suo colore complementare) dà origine a un bianco abbagliante. In natura è molto presente: oltre alla mimosa, fiori come il narciso, il girasole, il narciso e il tarassaco esibiscono petali di un giallo intenso. I frutti gialli sono numerosissimi: basti pensare alla banana, al limone, alla papaya, alla carambola, all’ananas e alle susine gialle, solo per citarne alcuni. Il legame tra Marzo e il giallo si ispira alla potenza della rinascita, all’inizio di un nuovo ciclo generalmente vissuto con ottimismo e speranza. Non va trascurato, tuttavia, che il giallo viene anche associato a connotazioni negative: l’abito che indossa Giuda Iscariota è giallo; la teoria umorale di Ippocrate di Coo, che attribuisce il benessere fisico a una perfetta armonia tra i quattro fluidi corporei, collega il giallo alla bile e quindi alla collera, alla rabbia e all’invidia.

 

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Viola, il colore di Febbraio

 

Omaggio al viola, colore del mese di Febbraio. Questa nuova rubrica, al suo debutto, celebrerà le tonalità simbolo dei dodici mesi dell’anno. Cominciamo con il secondo, associato a una pietra preziosa come l’ametista: il quarzo viola di cui è composta ha fatto sì che sia una delle più utilizzate in gioielleria dal 2379 a.C. Il mese di Febbraio, dunque, può vantare un colore e una gemma che sfoggiano la stessa nuance. Il viola, ottenuto dalla mescolanza del blu e del rosso, viene da sempre connesso al potere, al prestigio, ma anche al mistero, al divino e al misticismo; in periodi penitenziali come la Quaresima e l’Avvento, è il colore dei paramenti liturgici utilizzati dalla Chiesa Cattolica. Nel Medioevo, quando in chiesa predominava il viola non c’erano dubbi: iniziavano i giorni di penitenza. Sulle città e sui villaggi calava il silenzio, ogni spettacolo era probito. I teatranti dovevano interrompere la loro attività e prepararsi ad affrontare un lungo periodo di ristrettezze. Vi siete mai chiesti perchè per la “gente di teatro” il viola porta sfortuna? Per capirne il motivo, bisogna risalire a quei tempi. Ma il viola è anche associato alla sontuosità dei re, che indossavano abiti tinti di questo colore, e poi alla sapienza, all’apertura al cambiamento spirituale. Nella Bibbia il Sommo Sacerdote veste di viola, e non dimentichiamo che il rosso e il blu simbolizzano Cristo e la sua natura divina.

 

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