Verso l’Equinozio di Primavera

 

E’ che dietro le cose ci sei tu, Primavera, che incominci a scrivere nell’umidità, con dita di bambina giocherellona, il delirante alfabeto del tempo che ritorna.
(Pablo Neruda)

La Primavera è nell’aria, e ogni cosa si impregna di magia. La luce toglie spazio al buio, rispuntano i colori, un’atmosfera sospesa e onirica avvolge gli scenari in un alone flou che svanirà con i primi tepori, con le prime giornate di pieno sole. La nuova photostory di VALIUM, scatto dopo scatto, vi accompagna in un fatato percorso la cui meta è l’Equinozio di Primavera.

 

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Il ritorno della luce

 

21 Febbraio: le giornate si sono allungate. Manca ancora un mese all’Equinozio di Primavera, ma il sole tramonta ormai intorno alle 17.44. La luce ritorna a poco a poco, spargendo un chiarore cristallino nel paesaggio invernale. Ed è come se tornasse la vita, un potente desiderio di rinascita che accompagna serate in cui il buio cala sempre più tardi. A questi istanti, alle ore di luminosità che ci regala Febbraio, dedico una photostory incentrata sui tramonti che preannunciano l’arrivo della Primavera.

 

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2 Febbraio, Festa della Candelora

 

“Per la santa Candelora, se nevica o se plora, dell’inverno siamo fora; ma se l’è sole o solicello siamo sempre a mezzo inverno”

(Proverbio popolare)

 

Un tripudio di luci, fiammelle di candele che baluginano nella buia sera di Febbraio: è la festa della Candelora, che celebra la Presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme. E come prevede la tradizione, durante la Messa si benedicono le candele simbolo di Cristo, definito da Simeone “luce per illuminare le genti”. In tempi molto antichi la Candelora si festeggiava il 14 Febbraio, la stessa data in cui i romani, durante i Lupercali, organizzavano  lunghe fiaccolate in onore della dea Febris (detta anche Iuno Februata) a scopo purificatorio: le torce accese erano un emblema della luce che squarcia l’oscurità propiziando il fertile risveglio della natura. Quando Papa Gelasio I abolì i Lupercali tra il 492 e il 496, la solennità cristiana della Candelora andò a sostituire quei festeggiamenti pagani. Fu però l’Imperatore Giustiniano I il Grande, nel VI secolo, ad anticipare le celebrazioni al 2 Febbraio. Il concetto di “purificazione” accomuna, tuttavia, entrambe le festività. Se i romani consacravano i loro riti purificatori a Iuno Februata (dal latino “februare” ovvero “purificare”), i cristiani celebravano la Purificazione della Beata Vergine Maria: le leggi ebraiche ritenevano il primogenito maschio offerto a Dio e bisognava riscattarlo con un’offerta; al tempo stesso, la madre veniva considerata impura nei 40 giorni successivi al parto. Maria e Giuseppe, quindi, si recarono al Tempio 40 giorni dopo la nascita di Gesù. Quando Simeone vide il Bambinello, riconobbe subito in lui il Messia venuto a illuminare il mondo e le persone. Gesù è la luce del mondo, e per simbolizzare il suo fulgore ogni anno, il 2 Febbraio, si benedicono le candele prima di distribuirle ai fedeli. Da qui il termine “Candelora”, derivante da “candelorum” che significa, appunto, “benedizione delle candele”; ed è a questo suggestivo oltre che sacro rito che dedico la nuova photostory di VALIUM. Buona Festa della Candelora a tutti.

 

 

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Nel bosco incantato

 

Sempreverdi grondanti di neve, distese candide, specchi d’acqua ricoperti di gelo. Un falò arde inaspettato in una radura, gli animali selvatici si muovono lungo sentieri su cui imprimono le loro impronte…In Inverno, anche il bosco si riempie di rarefatta meraviglia. Chi osa addentrarsi nella sua fitta vegetazione può bearsi della visione di scenari magici e luoghi mozzafiato. Percorrerlo è inoltrarsi in un sogno, abbracciare un’esperienza onirica che il biancore della neve rende ancora più sublime. Buona giornata con la nuova photostory di VALIUM.

 

 

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Sposa d’Inverno

 

Sposarsi in Inverno: un periodo insolito, ma non meno meraviglioso. Il candore dell’abito e degli accessori, perfettamente in linea con quello dei paesaggi imbiancati, permette di sfoggiare look da autentica “regina delle nevi”. La preziosità fa da leitmotiv, l’Inverno non favorisce connubi armonici con il minimalismo. Il bianco si declina in tutte le sue sfumature – neve, ghiaccio, avorio, madreperla, panna – per dar vita a giochi cromatici ton sur ton con l’ambiente circostante. Pizzo, tulle e chiffon sono i tessuti ricorrenti, eterei e impalpabili al punto giusto; il luccichio argentato o perlescente è una costante: un rimando a suggestioni lunari, ai bagliori del ghiaccio, alla neve e ai suoi cristalli. Dedico la nuova photostory di VALIUM alla sposa d’Inverno, una stagione che impregna qualunque cosa di magia.

 

 

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Neve in città

 

Quante lezioni di fede e bellezza perderemmo, se non ci fosse l’inverno nel nostro anno.
(Thomas Wentworth Higginson)

 

In Scandinavia il nuovo anno ha portato un’ondata di gelo senza pari: le temperature sono scese al di sotto dei – 40° centigradi, neve e ghiaccio imperano, il vento soffia forte. E a cominciare proprio da oggi, sembra che il freddo artico raggiungerà anche l’Italia. Niente a che vedere con i rigori del Nord Europa, naturalmente, ma le nevicate non dovrebbero mancare. In sintesi: l’Inverno è davvero arrivato. Chi come me lo ama, però, ne accetta anche i lati più estremi. Coglie la magia della neve, rimane incantato davanti ai riflessi dei cristalli di ghiaccio…adora l’aspetto che assumono le lande, le foreste, le città imbiancate, perchè cambiano completamente volto e sembrano uscite da una fiaba. E’ da questo spunto che nasce la photostory di stamattina: la neve che ammanta i centri abitati. Gli scatti immortalano tutte città europee, per compiere un immaginario viaggio all’interno del nostro continente. Avete mai visitato qualcuno dei luoghi che includo nella gallery? E quale tra i tanti siete in grado di riconoscere? Fatemelo sapere nei commenti.

 

 

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Natale è nell’aria

 

Al 25 Dicembre manca poco più di un mese, ma l’atmosfera natalizia inizia a insinuarsi in tutte le città. Luminarie appena installate, vetrine vestite a festa, decorazioni e proposte regalo fanno già parte dello scenario di questo fine Novembre. Cominciamo a tirar fuori l’albero, gli addobbi, libri di ricette che ci guidino nella preparazione di piatti e dolci tradizionali…Il caminetto prende il posto dei caloriferi, senza dubbio meno suggestivi, le candele baluginano poeticamente al calar del crepuscolo; il freddo porta con sè la pioggia, il nevischio, su certe alture anche la neve. Natale è nell’aria: i suoi bagliori e i suoi profumi ravvivano l’anonimo grigriore novembrino. L’odore di fumo che fuoriesce dai comignoli è già un indizio, il sentore della ritrovata intimità familiare. Godiamoci appieno questo periodo, che ci accompagna verso l’Avvento.VALIUM lo celebra con la nuova photostory, un racconto per immagini intriso di una gioia atavica: quella che, ormai da secoli, fa da preludio alle feste natalizie.

 

 

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Tempo di Castagne

 

Le castagne sono la pace
del focolare. Cose d’altri tempi.
Crepitare di vecchi legni,
pellegrini smarriti.
(Federico García Lorca)

 

“San Martino castagne e vino”, come recita un antico proverbio. Del vino novello abbiamo già parlato (rileggi l’articolo qui), e le castagne? A questo frutto simbolo d’Autunno, nel Medioevo chiamato “pane dei poveri” perchè grazie alle sue proprietà nutrienti e alla farina che se ne ricavava veniva consumato abitualmente da chi non aveva soldi per sfamarsi, ho voluto dedicare la nuova photostory di VALIUM. Ma ritorneremo prestissimo sull’argomento; le castagne lo meritano, soprattutto in questo periodo: domani le degusteremo in occasione della festa di San Martino, e i venditori ambulanti di caldarroste già proliferano ad ogni angolo di strada, dandoci la possibilità di deliziarci con un bel cartoccio di castagne fumanti. Sul frutto del castagno, inoltre, aleggiano innumerevoli leggende e anche un piccolo mistero. Sapevate, infatti, che le castagne hanno delle sorelle chiamate “marroni”? E che le differenze tra loro furono addirittura sancite da un regio decreto del 1939? Nei prossimi giorni scopriremo tutto al riguardo, perciò…Stay tuned su VALIUM!

 

 

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Ode al bosco e ai suoi animali

 

“Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.”

(Henry David Thoreau)

 

Il bosco, in Autunno, è un’autentica meraviglia. Dello spettacolo del foliage abbiamo già parlato molte volte, è straordinario di per sé. Gli animali costituiscono un’altra magica attrazione della foresta: nel suo fitto vivono scoiattoli, cervi, daini, cerbiatti, cinghiali, porcospini, volpi, lupi, lepri, orsi…e l’ elenco è ancora lungo. Molti di essi si preparano per il letargo, chi parziale, chi totale, ma intanto animano il bosco con la loro presenza. Non ricordo più chi disse che gli animali mantengono intatta la purezza e l’innocenza (che alcuni siano dei predatori non c’entra, fa parte delle caratteristiche intrinseche della loro specie), perchè non sono stati cacciati dal Paradiso terrestre. E’ una frase che fa pensare, che si creda in Dio o meno. Perchè la natura, e quindi il bosco con i suoi alberi, i suoi ruscelli, i suoi stagni, i suoi sterpi, e non ultimo i suoi animali, è capace di stupirci e di emozionarci ogni volta, di farci apprendere immancabilmente qualcosa sulla sua perfezione. La nuova photostory di VALIUM è dedicata alla fauna del bosco immortalata nel periodo più incantevole dell’anno.

 

 

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Luci della sera

 

Allora andiamo, tu ed io, quando la sera si stende contro il cielo.”
(T.S. Eliot)

Ultima decade di Settembre. La sera arriva presto: alle 19.30 fa già buio, l’Equinozio d’Autunno è vicino. Ma le città risplendono. Quando scende il crepuscolo si riempiono di luci, bagliori scintillanti, scritte al neon. Un tripudio luminoso e variopinto ravviva i centri urbani, riaccende la loro attrattività dopo la pausa estiva. E sembra invitarci a immergerci in quegli spazi, che avevamo temporaneamente sostituito con quelli – marittimi o montani – delle località di villeggiatura. La città si fa bella per invogliarci di nuovo a viverla, e lo fa nel modo migliore. Perchè, dopotutto, il buio di Settembre permette alle luci di brillare ancora più intensamente. Ed è questo il concetto su cui ho incentrato la photostory che oggi pubblico. Buona visione!

 

 

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