“Gennaio”, una poesia di Rainer Maria Rilke

 

Respirano lievi gli altissimi abeti
racchiusi nel manto di neve.
Più morbido e folto quel bianco splendore
riveste ogni ramo, via via.
Le candide strade si fanno più zitte:
le stanze raccolte, più intense.
Rintoccano l’ore. Ne viene
percosso ogni bimbo, tremando.
Di sovra gli alari, lo schianto di un ciocco
che in lampi e faville , rovina.
In niveo brillar di lustrini
il candido giorno là fuori s’accresce,
diviene sempiterno, infinito.

(Rainer Maria Rilke)

 

 

Il luogo

 

Il mare. Ma al tramonto, quando diventa una tavola d’olio che riflette le cangianti sfumature del calar del sole. La spiaggia si svuota e al vocio, alla musica a palla diffusa dagli impianti stereo di alcuni lidi, si sostituisce il suono ipnotico della risacca. Le voci dei “bagnanti serali”, tutti coloro che preferiscono immergersi in acqua con nessuno intorno, vengono veicolate sulla riva dalla brezza. Sono momenti magici, da vivere con lo sguardo rivolto all’orizzonte e la mente sgombra, svuotata dal peso accumulato durante il giorno. Basta allertare i sensi per percepire le vibrazioni scaturite da quegli istanti di armonia cosmica, l’ atmosfera sospesa che aleggia mentre il sole, in un caleidoscopio di colori, sprofonda nella massa acquosa. Camminando sul bagnasciuga, ci si imbatte in chi  approfitta dell’ incanto del tramonto per praticare yoga o in qualche gabbiano che zampetta sulla sabbia prima di riprendere il volo. E’ ora di lasciar spazio al relax. Di sorseggiare un calice di vino frizzante e di ammirare l’ infinito perdendosi lungo la linea dell’ orizzonte. L’ immensità del mare si tramuta in un concetto, in un’ immagine emblematica; ci insegna a relativizzare e a meditare sul suo spazio senza limiti. Ma il mare è anche una porta aperta sul mondo, tangibile e intangibile. Al di là del mare esistono nuove terre, nuove culture, nuove lingue, nuove etnie. Ammirare il mare sconfinato è mettersi in contatto con l’universo sondando dimensioni altrettanto incommensurabili. Il mare, poi, ha un linguaggio proprio, che chi lo ama impara presto a decifrare: come disse Verga, ” Il mare non ha paese nemmen lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole. “

 

 

 

Alba e rinascita

 

Nessun sole sopravvive al tramonto, ma risorgerà e porterà l’alba.
(Maya Angelou)

Avete cominciato la giornata (o magari siete andati a dormire) ammirando lo scenario mozzafiato della foto qui sopra? Siete fortunati. Oggi, 1 Agosto, inizia il mese più torrido dell’ anno, e nella mente riaffiora subito l’ immagine del mare. Perchè si associa alle vacanze, certo, e al tempo stesso ai viaggi che ci permettono di esplorare nuovi orizzonti. Ma anche perchè il relax, la vita di spiaggia, ci consentono di staccare completamente la spina e di calarci in una dimensione meno condizionata dai rituali quotidiani. Quando si ha il mare di fronte è come avere di fronte l’infinito, possibilità inesauribili di vivere il futuro. Che cosa c’è oltre il mare? Dove si approda, attraversandolo? Non servono nozioni di geografia per avere una risposta, soltanto un pizzico di fantasia e le sensazioni. Perchè il mare, così a pelle, sembra metterci in contatto con l’universo. E veder nascere il sole proprio lì, sulla linea dell’ orizzonte, è uno spettacolo indescrivibile a parole: i colori meravigliosi che a poco a poco rischiarano il cielo è come se sorgessero dal mare. L’ atmosfera si impregna di un silenzio magico, spirituale. Il giorno che nasce si tramuta nell’ emblema di un nuovo inizio, della vita che ricomincia dopo ogni notte. Le ore di buio, sebbene dirlo appaia scontato, si dissolvono sempre con la luce. E’ un dato di fatto, ma anche una metafora. Forse il bello della vita sta proprio qui: nella possibilità di rinascere, di avere infinite opportunità da perlustrare.  Ecco perchè l’ alba e il mare, soprattutto in estate quando li si vive appieno, instaurano puntualmente un connubio che ci imbeve di energia cosmica. Fateci caso: molti di noi fanno nuovi progetti o decidono di dare una svolta all’ esistenza durante le vacanze. Agosto è il mese in cui si formulano più “buoni propositi” che a Capodanno. Possiamo esser certi che a fare da sfondo a questo desiderio di cambiare ci sia stato, ebbene sì, tutto l’ incanto di un’alba sul mare.