Frutta d’Autunno: 6 marmellate a tema

 

 

L’Autunno, come abbiamo visto pochi giorni fa, sancisce il trionfo della frutta, che rafforza il sistema immunitario e ci mantiene in forma apportando benefici eccezionali per l’organismo. L’uva, ad esempio, è una miniera di vitamine, polifenoli e tannini, dei potenti antiossidanti che contiene nella buccia. Le sue proprietà la accomunano a svariati frutti autunnali: i fichi, tanto per citarne uno, oltre ad essere ricchi di fibre e sali minerali abbondano di antocianine, i flavonoidi che determinano il loro tipico colore viola, mentre le mele e i melograni (entrambi preziosi scrigni di vitamina A, C e del gruppo B) vantano spiccate virtù antiage grazie ai flavonoidi che racchiudono in dosi massicce. Non parliamo poi degli agrumi, autentiche bombe di vitamina C che combinano la funzione antiossidante con quella protettiva del sistema immunitario. I modi per usufruire delle doti della frutta sono innumerevoli: al naturale, a tocchetti da abbinare allo yogurt, come ingrediente basilare del porridge, essiccata per assaporarne al meglio la dolcezza…Ma la marmellata, senza dubbio, è una delle sue declinazioni più golose. L’ Autunno si rivela il periodo ideale per la preparazione di conserve e confetture. E’ la stagione delle provviste, quella in cui ci equipaggiamo per affrontare i rigori invernali e ci dedichiamo agli alimenti che ci accompagneranno durante i mesi più gelidi dell’anno. La frutta autunnale si presta in modo eccellente a questo utilizzo: i suoi colori e il suo gusto particolare la rendono attrattiva fuori e “dentro”. Su quali marmellate puntare, quindi, in vista dell’ Equinozio imminente? Ecco qualche spunto.

 

 

Marmellata di mele cotogne

Il punto di forza di questa bizzarra tipologia di mela, bitorzoluta e dal colore giallo brillante, è la pectina, una fibra solubile che contribuisce a mantenere stabili i livelli di colesterolo e di glicemia. Contrasta quindi le malattie cardiovascolari e, in connubio con l’acido malico contenuto nel frutto, favorisce il processo digestivo e la motilità intestinale. Il sapore della mela cotogna è inconfondibile, vagamente acidulo eppure soave, invitante, abbinabile sia con pietanze dolci che salate (ad esempio i formaggi). La marmellata che si ottiene dal frutto viene utilizzata soprattutto per guarnire le crostate e preparare deliziose merende.

 

Marmellata di castagne

E’ il sapore dell’ Autunno per eccellenza, concentrato e racchiuso in un vasetto. Le castagne sono un frutto super salutare: abbondano di fibre, proteine e sali minerali. Va evidenziata la presenza del ferro e dell’acido folico, che le rendono un efficace antidoto contro l’anemia, oltre che del fosforo, molto importante per rafforzare la memoria e l’intero sistema nervoso. La marmellata di castagne è ottima per la prima colazione: spalmata su una fetta di pane insieme al burro risulta semplicemente squisita, ed arricchisce molteplici tipologie di dessert. Per intensificare il suo gusto, gli esperti di cucina consigliano di accompagnarla alla cannella o alla vaniglia.

 

 

Marmellata di zucca

Un altro frutto tipicamente autunnale ed oltremodo iconico, essendo l’emblema di Halloween per eccellenza. La zucca contiene minerali quali il ferro, il calcio, il fosforo, un’ampia gamma di vitamine e di antiossidanti. Risalta la presenza del betacarotene, un precursore della vitamina A essenziale per mantenere in salute la pelle e la vista. E’ ricca inoltre di magnesio, che riduce lo stress ed ha effetti benefici sulla muscolatura, mentre il triptofano – un amminoacido racchiuso nel frutto – incentiva la produzione di serotonina, altrimenti detto l'”ormone del buonumore”. La marmellata di zucca ha un gusto delicato ed è molto versatile: si accompagna indifferentemente con il dolce o con il salato. Golosissima se gustata su crostate e dolci vari, è l’ingrediente principale della torta di zucca americana, la Pumpkin Pie del Giorno del Ringraziamento.

 

Marmellata di uva fragola

Conosciuta anche come uva americana, l’uva fragola è una varietà singolarissima di uva: la buccia amarognola custodisce una polpa talmente dolce da ricordare il sapore della fragola. Le proprietà del frutto sono innumerevoli. L’uva fragola disseta, depura l’organismo ed è una bomba di energia. Ricca di vitamina A, C e del gruppo B, questa varietà d’uva abbonda di sali minerali come il magnesio, il manganese, il ferro, il fosforo, il calcio e il potassio. Massiccia è anche la presenza di flavonoidi e polifenoli, dei validissimi antiossidanti. La marmellata di uva fragola ha un sapore molto dolce: per evitare che lo sia in eccesso, è consigliabile aggiungere dello zucchero di canna anzichè il classico zucchero bianco durante la preparazione.

 

 

Marmellata di melograno

Il melograno è ricco di proprietà: contiene dosi massicce di antiossidanti rappresentati dai flavonoidi – ottimi per la salute dell’apparato cardiocircolatorio oltre che dotati di virtù antinfiammatorie e gastroprotettive – e dei tannini, che combattono i deleteri effetti dei radicali liberi. Abbonda poi di fibre e di minerali quali lo zinco, il rame, il manganese, il fosforo, il potassio; quest’ultimo svolge una potente azione drenante. Tra le vitamine contenute nel frutto risaltano la vitamina A, B, C, E e K. Questa prelibata marmellata non si trova facilmente in commercio. Per prepararla in casa, è essenziale imparare a sgranare bene il melograno; dopodichè, i chicchi ridotti a succo si fanno cuocere a fuoco lento insieme a dello zucchero di canna e a due mele tagliate a cubetti.

 

Marmellata di more

Raccogliere more nel bosco, per chi può, è un vero e proprio rito. La marmellata di more, in effetti, è rinomata per la sua bontà. Ma non solo: la mora è ricca di nutrienti e di proprietà salutari. Contiene acqua, fibre, zuccheri, proteine…Un ampio spettro di vitamine, in particolare la vitamina A, C, E, K, J, e molte vitamine del gruppo B. Tra i sali minerali presenti figurano lo zinco, il ferro, il calcio, il fosforo, il selenio, il rame e il magnesio. Non va poi tralasciato l’acido folico, che la mora racchiude in dosi massicce. Le virtù di questo frutto sono incalcolabili: è un ottimo antiossidante, depura, idrata, disseta, favorisce la digestione e la diuresi, contrasta il colesterolo “cattivo”, previene le patologie cardiovascolari e mantiene in salute il sistema nervoso. La marmellata di more è un prelibato igrediente dolciario ed è perfetta per preparare golosissime crostate. Se intendete fare incetta di more di rovo, però, prestate attenzione al loro colore: dev’essere un nero deciso e lucido. Questo indizio vi permette di individuare i frutti maturi al punto giusto.

 

 

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Andaluiza, il gioiello sensoriale che J.U.S. Parfums dedica all’ Andalusia

 

Questo mese abbiamo parlato spesso dell’Andalusia. Dapprima con un articolo sul duende e poi con uno, per la serie “Il Luogo”, relativo alla Feria de Abril di Siviglia. Oggi rimaniamo nella regione più caliente di Spagna per assaporarne i profumi, gli inebrianti aromi. E lo facciamo con una fragranza che le ha dedicato J.U.S. Parfums: Andaluiza, questo il suo nome, fa parte della Collezione di Gioielli Sensoriali che la Maison francese fondata da Brigitte Wormser, Thierry de Baschmakoff e Jean-Baptiste Roux ha creato in collaborazione con illustri maestri profumieri. Il terzetto delle novità olfattive include, oltre a Andaluiza, Spritzlove e Spicydelice, tutte fragranze che ottemperano alla carta di valori del brand. L’ obiettivo è la creazione di prodotti unici, altamente sensoriali, ideati da un team di giovani profumieri nella più totale libertà. Niente vincoli nè marketing brief, soltanto audacia e inventiva: un concetto che coinvolge persino il packaging dei profumi, coloratissimi e in materiali inediti ma rigorosamente all’ insegna della sostenibilità.

 

 

Il mix tra materie prime naturali e molecole sintetiche è una costante, per J.U.S. Parfums. In Andaluiza, non a caso, predominano accordi di melograno e fiori di cisto a fianco del tonkalactone. Per afferrare appieno il mood della fragranza, è sufficiente dire che incarna  la multiculturalità della regione da cui prende il nome. Oriente e Occidente si fondono, dando vita ad un profumo seducente e dal forte imprinting sensuale. Andaluiza è stato creato dal profumiere Pierre Gueros, un globetrotter con la passione per i luoghi contraddistinti dalla commistione di culture. Ideando Andaluiza, Gueros si è ispirato ai caratteristici giardini dei patios andalusi, ampi cortili interni alle magioni: tra il verde risalta un tripudio di fiori, stagni, fontane dalla struttura ricercata; le pareti sono decorate con suggestivi affreschi mitologici. Ogni dettaglio contribuisce a evocare il Giardino del Paradiso musulmano.

 

 

In questo “giardino andaluso millenario”, come lo definisce Pierre Gueros, i profumi vibrano, travolgono, inebriano. Andaluiza, un fruttato orientale, esordisce con una sferzante essenza di scorza del mandarino del Madagascar unita a note di melograno. L’ intensità raggiunge il suo culmine in accordi ambrati di fiori di cisto e nell’ elisir del cedro di Alas, un legno “antico” e molto persistente. Il vetiver, l’ambra grigia e il tonkalactone stemperano l’aroma del jus, dotandolo di avvolgenti accenti olfattivi.

Racchiuso in un contenitore color vinaccia, dal design avveniristico e con il tappo svasato verso l’alto, Andaluiza è disponibile nei formati da 25, 100 e 200 ml. Il flacone, in linea con la filosofia eco-sostenibile di J.U.S. Parfums, è ricaricabile.

 

 

 

La colazione di oggi: la melagrana, un frutto magico e portafortuna

 

La melagrana (e non il melograno, che è il nome della pianta) è un tipico frutto autunnale; matura a Ottobre ed ha un aspetto molto particolare. Il suo nome, composto dai termini latini “melum” (ovvero “mela”) e “granatum” (“con semi”), è indicativo: a vedersi sembra una mela, alla quale lo accomunano la forma sferica e il rosso intenso della buccia, ma in realtà è una bacca – chiamata Balausta – dalla texture dura e massiccia. Sul lato opposto a quello del picciolo presenta una protuberanza circolare molto solida che altri non è che una rimanenza del suo calice floreale. All’ interno, la melagrana è suddivisa in sezioni che straripano di semi (gli arilli); la membrana che separa gli scomparti porta il nome di cica. Il melograno, l’albero dal quale la melagrana matura, in botanica è denominato Punica Granatum, appartiene alla famiglia delle Punicaceae e al genere Punica. La pianta è originaria della Persia e attualmente viene coltivata in Iran, nell’ India settentrionale, nel Caucaso e nel Mediterraneo. Per le sue proprietà e per i benefici che apportano, la melagrana è considerata un frutto miracoloso, addirittura magico: possiede potenti virtù antiossidanti e c’è chi la ritiene efficacissima persino contro il cancro.

 

 

Ma quali sono i componenti che la rendono così salutare? Innanzitutto le vitamine, in particolare la vitamina e pro-vitamina A e la vitamina C: quest’ ultima svolge un’azione rafforzante sul sistema immunitario e protegge le cellule dai nefasti effetti dello stress ossidativo; impedendo la sintesi delle sostanze cancerogene, poi, pare che contrasti l’ insorgere dei tumori, soprattutto di quello allo stomaco. Gli arilli abbondano di acqua, zuccheri, fibre, proteine, lipidi e grassi insaturi, che riducono i livelli di colesterolo LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”) a favore del colesterolo HDL (il “colesterolo buono”). La melagrana è inoltre ricca di minerali come il potassio, il sodio, il fosforo, il ferro e il magnesio. Le calorie sono piuttosto contenute, tra le 52 e le 60 per ogni 100 grammi. Di conseguenza, se non soffrite di patologie come il diabete o l’obesità, gustare il frutto non ha controindicazioni di sorta. La presenza di fibre lo rende ottimo contro la stipsi, il potassio modula la pressione sanguigna, l’acqua combatte la disidratazione e reintegra i liquidi persi, ad esempio, con un’ intensa attività sportiva.  Altri benefici della melagrana possono essere riassunti in questo elenco: ha proprietà antidiarroiche, vermifughe, gastroprotettive, diuretiche, antitrombotiche e vasoprotettrici grazie a  una massiccia presenza di flavonoidi. La spremuta e il liquore di melagrana sono bevande ideali per usufruire al meglio delle sue doti salutari, ma esistono pietanze a miriadi che prevedono l’ utilizzo del frutto.

 

 

Con la Balausta, tra l’altro, si prepara una deliziosa marmellata: è decisamente perfetta per la prima colazione. La melagrana può essere mangiata al naturale oppure usata per guarnire i dolci, le torte, le crostate e la macedonia. Innumerevoli sono anche le ricette destinate ai pasti principali (il risotto, l’insalata e l’anatra alla melagrana, tanto per citarne qualcuna), ma in linea con il tema di questa rubrica daremo spazio agli alimenti del mattino. Appena alzati potete arricchire di arilli lo yogurt, le meringhe, la panna cotta, il budino, il semifreddo, il pancake, i cupcakes… Versate del succo di melagrana nel sorbetto per renderlo ancora più dolce, oppure assaporate le golose gelatine e confetture ottenute con l’ eclettico frutto. Spalmatele sul pane, utilizzatele per farcire le crostate: la bontà è assicurata.

 

 

Sapevate che la melagrana è un frutto portafortuna? Svariate culture la associano all’ abbondanza, al benessere, alla ricchezza, sin dalla notte dei tempi. Ciò è in gran parte dovuto ai suoi numerosissimi chicchi, gli arilli, incredibilmente succosi. E rossi come il sangue, che simbolizza il vigore e l’energia. Il melograno, inoltre, cresce e matura con ogni tipo di clima senza disdegnare i terreni brulli: non necessita di una quantità d’acqua particolare e resiste alle intemperie stoicamente. Queste caratteristiche lo hanno reso quasi magico presso gli antichi popoli asiatici. Nella Bibbia, il melograno viene citato spesso. Rappresenta un emblema di fertilità, è un dono di Dio molto importante; persino artisti del calibro del Botticelli e di Leonardo Da Vinci lo inserirono frequentemente nelle loro opere. L’ ebraismo sostiene che i semi della melagrana e i comandamenti della Torah siano entrambi 613. In Turchia è usanza che le spose lancino a terra una melagrana di fronte alla casa coniugale: se i semi fuoriusciti sono parecchi, sarà di buon auspicio per le finanze della famiglia e per la futura prole. Sempre in Oriente, il frutto – grazie alla gran quantità di semi racchiusi nella membrana interna – è un emblema di fratellanza e solidarietà tra i popoli. Tornando in Occidente, notiamo che la valenza beneaugurale della melagrana si è imposta anche in Italia. Qui si è soliti gustarla a Capodanno perchè, al pari delle lenticchie, i suoi arilli simboleggiano il denaro e attirano la ricchezza. Regalare questo frutto, di conseguenza, è un gesto dalla potente valenza propiziatoria.