Il doppio volto del bianco

ANDREAS KRONTHALER X VIVIENNE WESTWOOD

Bianco uguale a puro, spirituale, divino…Non a caso, nel mondo occidentale è il colore dell’ abito che si indossa quando si ricevono i sacramenti e quando ci si sposa. L’ appeal del bianco è senza tempo, non conosce cedimenti o momenti “out”: prova ne è il fatto che lo ritroviamo puntuale in passerella. Le collezioni AI 2019/20 non sfuggono alla regola e propongono un gran numero di look in total white. Colpiscono abiti lunghi, accurati nelle forme e nei volumi,  che per svariati dettagli potrebbero essere confusi con – oppure utilizzati come – abiti da sposa. Qualche esempio? Una nuvola di volant in tulle, veli che ricoprono il volto, silhouette Rinascimentali, decori di piume…In questo post trovate cinque look rappresentativi griffati da altrettanti brand. Se non ad una mise nuziale, sembrano rimandare all’ immacolata veste dell’ “incantatrice bianca”, Ginevra (il suo nome, in gallese, ha quel significato): la loro allure, di volta in volta eterea o sobria, rievoca il fascino eterno ed immutabile della regina di Camelot.

 

ANN DEMEULEMEESTER

MARNI

VALENTINO

GENNY

 

 

Sparkling Nights

MICHAEL HALPERN

Scintillare, abbagliare, risplendere: verbi che sono dei veri e propri imperativi, durante le festività di fine anno. Paillettes e lustrini diventano i protagonisti di notti sfavillanti dove i look gareggiano in luminosità, per non parlare del 31 Dicembre: party “all night long”, cene, veglioni, speciali eventi luccicheranno come stelle per salutare il 2019 nel più festoso dei modi. Siete in cerca di qualche dritta sulle mise e sugli accessori da indossare? VALIUM vi viene incontro con una brillante – è il caso di dirlo! – selezione.

 

 

ALBERTA FERRETTI

MIU MIU

 

 

DOLCE & GABBANA

GUCCI – Orecchini con farfalla e cristalli

MARNI

TOM FORD – Crystal Headband

CASADEI – Collezione Blade The Party

 

 

N.21

 

MANILA GRACE – Fosca Crossbody Flap Glitter

CAROLINA HERRERA

PRABAL GURUNG

DOLCE & GABBANA

PAUL & JOE

PRABAL GURUNG

TOM FORD

 

GUCCI

ELISABETTA FRANCHI

JIMMY CHOO – Maple Shoes

 

 

SALLY LAPOINTE

 

CHANEL – Gabrielle de Chanel borsa Hobo

MICHAEL HALPERN

POLLINI – Collezione Shining Holiday

DOLCE & GABBANA

TOGA

 

On the beach with…

 

ERMANNO SCERVINO. Non è mai troppo tardi per una “vetrina”beachwear: nel pieno dell’Estate, VALIUM inaugura una nuova rubrica a tema. Sarà una rubrica “short-term”, perchè durerà lo spazio di una stagione e si interromperà a Settembre. Ma in queste settimane vacanziere, con il sole che picchia forte e l’afa ormai alle stelle, qualche spunto sui look da spiaggia mi sembra d’obbligo. Iniziamo subito con un bikini in total white griffato Ermanno Scervino. Impalpabile, prezioso, replica il mood delle passerelle e si declina in un tripudio di tulle. Il reggiseno a fascia viene  adornato da volants talmente fitti da somigliare al decoro di un abito con seduttivo scollo alla Bardot. La bordatura, in pizzo, è in perfetto pendant con gli inserti dello slip, di cui riprende i motivi. Il risultato è un bikini sartoriale, un capo che brilla di luce propria ed oltrepassa gli standard dello swimwear per agghindarsi di un romantico chic. Il tutto, all’ insegna di un abbagliante candore e di merlettate trasparenze che lo equiparano ad un’ autentica, ricercatissima mise couture.

 

Tendenze PE 2018 – Marsupio per tutti i look

Givenchy

Aveva già fatto delle apparizioni sporadiche, ma questa Estate, per il marsupio, è davvero boom. E d’altronde non stupisce: è un’ autentica minibag che ci segue ovunque, coniuga stile e comfort  e si adatta a un’ infinita varietà di look. Anzi, è proprio questo il suo atout maggiore. Il marsupio, oggi, si abbina indifferentemente a una mise sporty come all’ abito da sera, perchè è versatile, al tempo stesso chic e cool. Le collezioni Primavera Estate 2018 lo decretano parte integrante dell’ outfit e lo propongono in innumerevoli versioni: eccone alcune.

 

Rochas

Solace London

Balenciaga

Salvatore Ferragamo

Anrealage

Marc Jacobs

Sportmax

Gucci

Anteprima

 

 

Capodanno e glitter à gogo: 5 look ad hoc

SAINT LAURENT: sexy e cosmico, enfatizzato dalle geometrie

Una data: Capodanno. 5 mise, un unico denominatore comune: glitter à gogo. Gli stili sono eterogerenei, i colori spaziano tra il nero, l’ argento e l’oro rosa per poi sfociare in un mirabolante arcobaleno. 5 modi di vivere la notte di San Silvestro, 5 interpretazioni – mai scontate – del look che scintilla di una miriade di bagliori. Per iniziare il nuovo anno all’ insegna di una luminosità totale.

 

RODARTE: bohemien, etereo e iper femminile

 

EMILIA WICKSTEAD: lo scintillio all over dell’ argento vivo addosso

 

JULIEN MCDONALD: sensuale e audace, da vera star

 

TOM FORD: mini lunghezze e allure da disco queen

 

ATTICO: il fascino potente e senza tempo dei colori rainbow

 

Il rosso, top color di stagione

Givenchy

Rosso: colore del Natale e nuance più gettonata dell’ Inverno. Energetico, passionale, deciso, non conosce mezzi termini e contagia tutti con il suo mood gioioso. La moda lo glorifica tingendo dei suoi toni vividi mise e accessori, ma non solo: anche il make up e le fragranze si inondano di total red. Le sfumature spaziano dal rosso scarlatto al rosso cardinale, passando per svariate tonalità intermedie. Al top delle tendenze resta comunque il rosso saturo, carico e squillante ad hoc per sfidare ogni metereologico grigiore.

 

Vivetta

Alexander McQueen

Prada

 

Rouge Malachite Eau de Parfum Limited Edition L’Or de Russie di Armani Privé

Alberta Ferretti

Miguel Marinero

Fendi

Versace

MSGM

L’Oréal, Rouge à Lèvres Color Riches x Balmain, 355 Domination

Prada

Oscar De La Renta

Givenchy

 

Miu Miu

Gucci

N.21

Berschka

Giambattista Valli

Prada

Blugirl

Alberta Ferretti

 

“Christian Dior, couturier du reve”: la grande mostra che celebra i 70 anni della Maison

Christian Dior, Bar suit, Haute Couture, Spring-Summer 1947, Afternoon suit, Shantung jacket , Pleated corolla skirt in wool crêpe, Musée des Arts Décoratifs, UFAC
© Photo Les Arts Décoratifs / Nicholas Alan Cope

Sono trascorsi 70 anni da quando il New Look, nel secondo dopoguerra, rivoluzionò in toto la silhouette femminile. Era il 1947 e la collezione Primavera/Estate di Christian Dior, contrapponendo uno charme elegante alle austerità imperanti durante il conflitto bellico, riscosse un successo tale da far sì che Parigi fosse ribattezzata “capitale della moda internazionale”. Da allora, la Maison Dior ha conosciuto un’ epopea di invariato splendore che in occasione del suo 70mo viene celebrata da una retrospettiva parigina: “Christian Dior, couturier du reve” è appena stata inaugurata presso il Musée des Arts Décoratifs e sarà visitabile fino al 7 Gennaio 2018. La mostra approfondisce ad ampio spettro l’ universo Dior, ripercorrendo il percorso inaugurato da Monsieur Christian fino ad approdare ai suoi illustri successori; il tributo è in grande stile, forse il più maestoso mai dedicato alla Maison. Agli oltre 300 abiti di Haute Couture selezionati viene affiancato, infatti, il fitto patrimonio intangibile costituito dalle emozioni, dalle storie di vita, dalle affinità e dalle ispirazioni, un heritage insostituibile documentato attraverso documenti, tele d’atelier, fotografie, schizzi, illustrazioni e reperti pubblicitari oltre che da accessori come i cappelli, le scarpe, le borse e dagli storici profumi Dior.

Christian Dior, Opéra Bouffe gown, Haute Couture, Fall-Winter 1956, Aiman line Short evening gown in silk faille by Abraham, Paris, Dior Héritage
© Photo Les Arts Décoratifs / Nicholas Alan Cope *

A dare il via al percorso espositivo, un approfondimento biografico sul “couturier du reve”: l’ infanzia a Grenville, gli Anni Ruggenti trascorsi in una Parigi effervescente dove inaugurò una galleria d’Arte, gli inizi nella Haute Couture come illustratore vengono evidenziati al pari delle sue passioni. L’ arte fu, senza dubbio, l’ amore principale di Christian Dior. Lo rivela il feeling che instaurò con nomi del calibro di Giacometti, Max Jacob, Dalì, Leonor Fini, Jean Cocteau e moltissimi altri habitué della galleria, ma anche la cospicua serie di dipinti, arredi, sculture, oggetti di antiquariato e d’arte esposti ad avvalorare la sua inclinazione. I curatori Florence Muller e Olivier Gabet hanno organizzato un excursus cronologico e tematico che si estende nei 3000 mq del Museo con dovizia di particolari: “raccontare” la Maison Dior significa anche, naturalmente, non tralasciare il prezioso ruolo che le creazioni fur di Frédéric Castet, i beauty look di Serge Lutens, Thyen e Peter Philips e le fragranze di François Demachy hanno rivestito nel forgiare la sua estetica. Fondamentale è poi lo spazio dedicato ai couturier che, dal 1957 (anno in cui Christian Dior morì improvvisamente) ad oggi, hanno portato avanti il suo heritage. Le creazioni di Yves Saint Laurent, Marc Bohan, Gianfranco Ferrè, John Galliano, Raf Simons e Maria Grazia Chiuri vengono omaggiate  in 6 gallerie che evidenziano le loro rispettive riletture di uno stile ormai leggendario.

Maria Grazia Chiuri for Christian Dior, Essence d’herbier cocktail dress, Haute Couture, Spring-Summer 2017, Ecru fringe cocktail dress, floral raffia and thread embroidery adomed with Swarovski crystals, derived from a Christian Dior original
© Photo Les Arts Décoratifs / Nicholas Alan Cope *

Quando il New Look trionfò, si impose una moda dai codici del tutto inediti: la linea a corolla, che sottolineava la vita e amplificava le gonne a dismisura, esaltava una nuova femminilità. Le spalle si arrotondavano dolcemente, il busto risaltava grazie a bar jacket aderenti e gli accessori – cappello, borsa, guanti – si tramutavano in parte integrante della mise. Al razionamento dei tessuti tipico della Seconda Guerra Mondiale venivano sostituite stoffe in metratura extra, la donna si riappropriava del gusto di abbigliarsi e di esibire glamour allo stato puro. La passione per l’arte e per l’ antiquariato divenne, per Christian Dior, sommo leitmotiv ispirativo: se ne rinvengono tracce sia nel design che nei pattern decorativi. Dal 1957 ad oggi, i couturier che gli sono succeduti hanno reinterpretato la sua cifra stilistica attingendo ai più svariati spunti. La raffinata audacia di Saint Laurent, lo chic lineare di Marc Bohan, le suggestioni architettoniche di Gianfranco Ferrè, la Punk couture teatrale di John Galliano, il rigoroso minimal di Raf Simons e il femminismo luxury di Maria Grazia Chiuri vengono analizzati, nella mostra, tramite outfit tanto splendidi quanto significativi.

John Galliano for Christian Dior, Shéhérazade ensemble, Haute Couture, Spring-Summer 1998 Evening ensemble , Ballets-Russes-inspired kimono, pyramid line with large silk velvet funnel collar, appliqué décor, embroidery and incrustation of Swarovski crystals, Long double satin sheath dress, Paris, Dior Héritage © Photo Les Arts Décoratifs / Nicholas Alan Cope *

A concludere l’ esposizione, la navata centrale si tramuta in sala da ballo per accogliere un novero di evening dress spettacolari. Alcuni di essi sono stati indossati da VIP del calibro della Principessa Grace di Monaco, Lady Diana Spencer, Charlize Theron e Jennifer Lawrence, affascinanti figure chiave dell’ iconografia Dior. Altre creazioni, sono per la prima volta visibili a Parigi. Tutti gli abiti contribuiscono, mirabilmente, ad illustrare la storia mitica di una Maison che del glamour ha fatto il suo emblema più sublime.

Gianfranco Ferré for Christian Dior, Palladio dress, Haute Couture, Spring-Summer 1992, In Balmy Summer Breezes line, Long embroidered and pleated white silk georgette sheath dress Paris, Dior Héritage © Photo Les Arts Décoratifs / Nicholas Alan Cope *

“CHRISTIAN DIOR, COUTURIER DU REVE”

Una mostra a cura di Florence Muller e Olivier Gabet con lo sponsor di Swarovski

Dal 5 Luglio 2017 al 7 Gennaio 2018

c/o Museé des Arts Décoratifs

107, Rue de Rivoli

Parigi

Per info: www.lesartsdecoratifs.fr

 

Raf Simons for Christian Dior, Haute Couture, Fall-Winter 2012
¾-length yellow duchess satin evening dress with Sterling Ruby SP178 shadow print, Paris, Dior Héritage, © Photo Les Arts Décoratifs / Nicholas Alan Cope *

Yves Saint Laurent for Christian Dior, Bonne Conduite dress, Haute Couture,
Spring-Summer 1958, Trapèze line, Smock dress in speckled wool by Rodier, Paris, Pierre Bergé – Yves Saint Laurent Foundation © Photo Les Arts Décoratifs / Nicholas Alan Cope *

Marc Bohan for Christian Dior, Gamin suit, Haute Couture, Fall-Winter 1961, Charme 62 line,Tweed suit, Short double-breasted jacket, Trapeze skirt and matching scarf Paris, Dior Héritage © Photo Les Arts Décoratifs / Nicholas Alan Cope *

Photo courtesy of Musée des Arts Décoratifs