Oro regale

Roberto Cavalli

 

” Come è giunto l’oro ad avere il massimo valore? Perché non è volgare, non è utile e luccica di mite splendore; sempre esso dona se stesso. Solo come riflesso della virtù più nobile, l’oro giunse al più nobile valore.”
(Friedrich Nietzsche)

 

Oro: prezioso, opulento, regale. Ai party natalizi o a Capodanno, il total gold non può mancare. Perchè sbrilluccica, scintilla, abbaglia, cattura tutti gli sguardi. Ma anche perchè i fashion brand lo declinano nelle più svariate sfumature, dal platino all’ oro beige passando per le nuance vagamente ramate. Nessun colore se non l’oro è in grado di donare una allure sontuosa e molto teatrale: “No gold, no party”, insomma, parafrasando lo slogan di un noto spot pubblicitario.

 

Altuzarra

Moschino

Laura Biagiotti

LaQuan Smith

The Vampire’s Wife

Dolce & Gabbana

Balmain

Greta Constantine

Paco Rabanne

Dice Kayek

Christian Cowan

Georges Hobeika

Bronx and Banco

 

 

L’ accessorio che ci piace

 

La rosa, fiore-emblema del mese di Maggio, trionfa anche sugli abiti e sugli accessori. Un esempio? La sciarpa in twill di seta di Marni: il capo, dal formato quadrato, riproduce una rosa su sfondo azzurro polvere creata da Magdalena Suàrez Frimkess.  La collaborazione tra Marni e l’artista di origini venezuelane risale al 2018, ma si è ripetuta in occasione di una capsule dedicata all’ Anno cinese della Tigre. I disegni surreali, naif e coloratissimi di Suàrez Frimkess si incastonano alla perfezione nell’ universo del brand. Nata a Caracas e trasferitasi a Venice, in California, dopo aver sposato il ceramista Michael Frimkess, Magdalena Suàrez Frimkess è diventata celebre per i personaggi ispirati ai cartoon e per gli slogan e gli stilemi pubblicitari inglobati nelle sculture, nei vasi, nelle tazze e negli oggetti che realizza in ceramica. L’ ironia e la naiveté sono i cardini della cifra stilistica dell’artista, alla quale il LACMA (Los Angeles County Museum of Art) dedicherà una grande retrospettiva nel 2023. Anche la sciarpa che Magdalena ha pensato per Marni evidenzia il suo tratto caratteristico: la rosa ha l’aria di un disegno infantile, ma in realtà rivela un gioco di chiaroscuri incredibile e una profonda accuratezza nella raffigurazione delle foglie e dello stelo. La scritta “La rosa” (in una lingua che potrebbe essere l’ italiano o lo spagnolo indifferentemente) abbinata all’ immagine sottolinea l’ allure naif di un accessorio che è una vera e propria opera d’arte.

 

Neon Lights

 

Mentre Settembre avanza, le giornate si fanno sempre più brevi. Il sole tramonta intorno alle 19.30 e mezz’ora dopo è già buio. Ma è proprio in questo periodo, al calar della sera, che le città iniziano a prender vita: le insegne al neon si accendono una dopo l’altra, illuminando il cielo con un tripudio di bagliori lampeggianti. Durante l’happy hour, a fine estate, il crepuscolo scintilla dei colori più incredibili e svariati. Sono istanti tipicamente metropolitani, caratteristici delle città di grandi dimensioni (pensate solo a New York e alla sua Times Square), ma non necessariamente. Il post di oggi nasce, quindi, come omaggio nei confronti di queste settimane dell’ anno e di un’ atmosfera che mi affascina da sempre. Accanto alle insegne di negozi, cinema, hotel e locali, un travolgente sfolgorio in technicolor, risaltano i simboli e le scritte: cuori, frecce, fette di pizza e arcobaleni si alternano a slogan, motti e frasi apparentemente surreali. Ho già parlato abbastanza…E’ ora di dar voce alle immagini, d’impatto quanto basta per risultare eloquenti di per sè. Siete pronti ad addentrarvi insieme a VALIUM nella sfavillante giungla urbana?

 

 

 

 

 

Tendenze AI 2020/21 – Pellicce eco-friendly contro il gelo

Miu Miu

Come affrontare il freddo polare di questi giorni? Naturalmente, con un capospalla ad hoc. La pelliccia rimane in top position: è soffice, massiccia quel tanto che basta per far da scudo al gelo, avvolgente. Specialmente ora che i trend la vogliono stretta in vita da una cintura. Ma – particolare non trascurabile – dev’ essere rigorosamente eco, per sancire quel rispetto più che mai necessario a una convivenza armoniosa con il patrimonio faunistico del nostro pianeta. Questa carrellata di faux fur, tutte tratte dalle collezioni Autunno Inverno 2020/21, si conclude in grande stile: a ribadire il concetto  eco-friendly è uno dei nuovissimi modelli fluo di Philipp Plein, che esibisce sul retro l’ormai celebre slogan “I’d rather go naked than wear fur” (“Preferirei girare nuda piuttosto che indossare una pelliccia”). Sono parole che, impresse sulla palette di fucsia, giallo e rosso al neon dei fake fur coat di Plein, spiccano con una grinta e una potenza senza pari.

 

MSGM

Max Mara

Gucci

Stella McCartney

Genny

Marc Jacobs

Standstudio

Shrimps

Bottega Veneta

Michael Kors Collection

Prada

Philipp Plein

 

 

“Andrà tutto bene”: il flash mob di VALIUM

 

In questi giorni, l’ Italia che “resta a casa” si fa protagonista di un nuovo fenomeno: il flash mob. Viene annunciato tramite i messaggi di WhatsApp o sui social, innescando un passaparola interminabile. Ci si dà appuntamento per un dato giorno, ad una data ora, con l’ intento di ritrovarsi tutti affacciati alla finestra o sul balcone. Lo scopo? Superare l’isolamento, farsi coraggio, sentirsi uniti nella lotta contro il COVID-19. Prende vita, quindi, un’ autentica performance collettiva. Si canta la stessa canzone, si accendono candele, si “spara” l’inno di Mameli a tutto volume, o magari si esplode in un fragoroso applauso rivolto a chi ogni giorno è in prima linea per sconfiggere il virus. Tra gli elementi ricorrenti del flash mob, ne spicca uno: un grande lenzuolo bianco su cui campeggiano un disegno dell’ arcobaleno e la scritta “Andrà tutto bene”. Perchè non poteva essere che l’iride, lo spettacolare arco che spunta dopo la tempesta, a simboleggiare la situazione attuale. I suoi colori incantevoli, la sua perenne meraviglia, sono un invito alla speranza  corroborato da uno slogan che è un concentrato di ottimismo e positività. E se è innegabile che il Coronavirus sia una tragedia di portata mondiale, nel nostro piccolo possiamo unire le forze per instaurare una vigorosa sinergia sia tra di noi che con chi combatte quotidianamente contro il “nemico invisibile”. Oggi anche VALIUM lancia un flash mob: questa parata di arcobaleni vuol essere un tributo a tutti coloro che, incentivando una nuova solidarietà, non smettono mai di credere che “andrà tutto bene”.

 

 

 

I “Fashion Statements” di Viktor & Rolf

 

Da un “No photos, please” che evoca il conflittuale rapporto tra paparazzi e star allo spiazzante “Trust me I’m a liar”. E poi, via via sempre più corrosivamente: “Sorry if I’m late, I didn’t want to come”, “Leave me alone”, “Go f…k yourself” e una miriade di ulteriori slogan a metà tra ironia e sarcasmo. Sono i “Fashion Statement” di Viktor & Rolf, il leitmotiv della loro collezione di Haute Couture Primavera/Estate 2019. Pensavate di essere abituate ai “claim” che invadono le creazioni di moda? Questa è tutta un’ altra storia. Viktor & Rolf li tramutano in spettacolari ossimori, dicotomie che fanno del contrasto il loro principale atout: i loro slogan campeggiano su long dress vaporosi come nuvole di tulle, eterei e rarefatti al punto tale da rievocare gli abiti delle Principesse delle fiabe. Pensate solo che, per realizzare questa collezione, il duo olandese ha impiegato ben otto chilometri di tulle! Forme scultoree, capolavori impreziositi da volant, fiocchi, balze e fitte ruche si svasano ad A o assumono una linea a clessidra accentuando una allure fortemente onirica, dove l’ elemento surreale si concentra nella contrapposizione tra le frasi “caustiche” e la leggiadria del tulle. La palette cromatica è deliziosa, un arcobaleno di colori pastello che non di rado virano al degradé e al fluo. Sul catwalk, le creazioni sono state accompagnate a un hairstyle “preraffaellita”, chiome lunghissime e ondulate come in un dipinto di Dante Gabriel Rossetti. Look imponenti, maestosi ma soavi al tempo stesso hanno stupito il pubblico grazie alla loro magnificenza scenografica: non è un caso che questi abiti abbiano già ammaliato celebrity del calibro di Julia Roberts, Poppy e Caroline Vreeland (la nipote della leggendaria Diana). Le foto di backstage del défilé risaltano la minuziosissima cura riposta da Viktor & Rolf nel definire ogni minima gradazione, ogni minima ruche. E’ il trionfo di una Couture avantgarde, contemporanea, che fonde sapientemente il sogno con la dimensione street. A suggellare il tutto, un regale long dress in balze di tulle rosa sul quale spicca la scritta “Less is more”: l’ ironia si converte nel cardine attorno a cui ruota una bellezza inedita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

London Fashion Week: 10 flash dalle collezioni AI 2019/20

SIMONE ROCHA – I virtuosismi in tulle si alternano ad una vernice molto fetish che rimanda alla pellicola “Peeping Tom” di  Michael Powell. Maniche a sbuffo e forme a palloncino predominano, abiti impalpabili sorprendono grazie a reggiseni a vista, culotte intraviste tra le trasparenze e calzettoni evidenziati dalle lunghezze mini. La collezione è un’ omaggio a Louise Bourgeois, l’ artista che da sempre ispira Simone Rocha.

VALIUM prosegue nel suo viaggio verso le capitali della moda. Oggi è la volta di Londra e della sua Fashion Week: dalle sfilate delle collezioni Autunno/Inverno 2019/20 ho, come sempre, selezionato dieci look emblematici. La capitale inglese sancisce il trionfo delle piume, delle linee a uovo o palloncino e delle morbide maniche a sbuffo, alternando silhouette essenziali ad una sartorialità scultorea. Il tulle si conferma tessuto al top ed ancora una volta è Molly Goddard a dotarlo di  un twist potentemente iconico, mentre sul versante pattern predominano svariate declinazioni del “mix and match”. Il colore esplode in pennellate vivide, non di rado fluo, mentre un tripudio di nuance pastello esalta creazioni sognanti. Da segnalare l’ evoluzione stilistica di Burberry guidato da Riccardo Tisci: un inedito e sbalorditivo amalgama in cui il Dna del brand si fonde con lo sportswear e con la lingerie più cool.

 

VICTORIA BECKHAM – Una femminilità decisa ma soft al tempo stesso, fatta di silhouette essenziali e fluide. Pantaloni ampi, attillati maglioncini in cachemire e gonne longuette delinano uno chic che si accende di squarci di rosso vivo. Coloratissimi anche gli stivali, aderenti come una seconda pelle e declinati in versione open toe. Lady Beckham, che ha appena lanciato il suo canale YouTube, è senza dubbio un vulcano di energia.

 

ERDEM – Eleggendo a musa la Principessa Orietta Doria Pamphilj, la collezione pullula di sofisticate linee a uovo, piume, fiocchi avvolti attorno al collo e profusi sugli abiti longuette a balze. Non mancano full skirt dal sapore anni ’60, mentre i fiori tanto amati dal designer si alternano ad  un pattern check in stile “bon ton”. Lunghi veli neri ricoprono il volto e gli outfit accentuando una allure misteriosa, vagamente dark, che ben si accorda con l’aristocratica eleganza delle creazioni.

 

MOLLY GODDARD – Gli abiti in tulle, un “trademark” dello stile Goddard, raggiungono l’apice della ricercatezza sartoriale: sbuffi, balze e fitte ruches ne fanno dei veri e propri capolavori scultorei. Per questa stagione si tingono di colori fluo e si indossano rigorosamente con i pantaloni, abbinati agli scarponcini casual che Penelope Chilvers ha creato per il fashion show. Tra gli accessori clou rientra anche un passamontagna che lascia scoperto il volto, di frequente annodato intorno al collo a mò di sciarpa.

 

BURBERRY – Con “Tempest” (questo il nome della collezione), Burberry consolida l’ iter della sua nuova fase creativa. Riccardo Tisci si rifà a due distinti filoni tematici, rielaborando suggestioni 90s nel primo, dove lo sportwear e rivisitazioni avantgarde del “check” prevalgono, e donando una allure inedita (top sleeveless in pelle, mantelle che adornano il trench come fossero strascichi) al secondo, più prettamente riferito all’ heritage del brand.

 

PETER PILOTTO – L’ ispirazione attinge a Zsolnay, celebre brand ungherese di ceramiche, e tutta una serie di look “acquarellati”, in sognanti tonalità pastello e dalle linee arrotondate, cattura letteralmente l’occhio. In un tripudio di frange, piume e pattern floral che rievocano carte da parati rétro, risalta lo scintillio metal di mise ultraplissettate come le tuniche di certe sculture della Grecia Antica.

 

CHALAYAN – Pochi colori: il bianco, il nero, il blu, il burgundy, il grigio, giostrati tra la tinta unita, il pattern fiorito e quello a righe. Linee nette ben si coniugano con asimmetrie e sapienti drappeggi. Materiali suddivisi tra tessuto e pelle accentuano il vigore di creazioni dalla femminilità essenziale, costantemente combinata con dettagli di corsetteria. Chalayan celebra il suo 25mo e manda in scena tre look che declamano il verbo “Essere” coadiuvati dai marionettisti di Bunraku.

 

CHRISTOPHER KANE – “Liquid Ladies”, ovvero il fetish in chiave chic: Kane esplora le declinazioni del desiderio a 360° e si addentra nell’ universo dei “Looners” (attratti dai palloni), dei “Rubberist” (fan della gomma) e degli “Sploshers”(amanti del liquido spalmato sul corpo), rendendo queste denominazioni degli slogan ricorrenti nella collezione. Look eleganti/intriganti evidenziano catenelle di cristalli a multiplo giro, bordature borchiate e numerosi dettagli in gomma.

 

MARY KATRANTZOU – Ispirandosi ai quattro elementi (fuoco, terra, aria, acqua), Katrantzou dà vita ad una collezione di raffinatissima couture. Trionfano ruches e piume di struzzo, la palette cromatica è un’ esplosione di colori arcobaleno. In quanto principi fondanti di vita, i quattro elementi si traducono in look che evocano una natura rigogliosa, straordinarie infiorescenze, galassie stratosferiche: un viaggio nelle meraviglie della creazione primordiale.

 

VIVIENNE WESTWOOD – Una collezione attivista per Dame Vivienne Westwood, paladina dell’ eco-sostenibile e della salvaguardia ambientale. In un travolgente mix di pattern si alternano culottes a vista, mantelle asimmetriche e completi check, senza tralasciare t-shirt “manifesto” che divulgano le ultimissime battaglie della designer. In testa, corone di cartone colorato recitano “Angel” e “World” come slogan, mentre parigine a metà coscia potrebbero essere scambiate per dei variopinti tattoo tribali.

 

 

 

Alta Moda PE 2019: flash dalle sfilate di Parigi (parte 3)

1. JEAN-PAUL GAULTIER I fondali marini incontrano il Giappone: la fauna e la flora subacquea sono il fil rouge di una collezione che li tramuta in sartorialità pregiata “navigando” verso il Sol Levante. Abiti con plissettature che ricordano le increspature delle onde e reggiseni impreziositi da coppe che riproducono le fattezze delle spugne di mare si alternano all’ iconica “marinière” (notevole la sua versione in tulle) e ad accenti di giapponesità nelle linee. Risaltano le spalline vistose, over, a punta di squalo, che  delineano un tributo agli anni ’80 in puro stile Gaultier.

 

2.

3.

 

1. VIKTOR & ROLFOtto chilometri di tulle per dar vita ad abiti fiabescamente spettacolari. Linee ampie e maxi svasature vengono arricchite da un tripudio di balze, volants e ruches: l’ allure è principesca, onirica. E si fa decisamente surreale grazie ad una serie di slogan che campeggia, a contrasto, sulle creazioni impalpabili. Scritte sarcastiche si contrappongono all’ eterea palette di nuance pastello creando una sorta di ossimoro: il risultato è scioccante, ma conquista. Non è un caso che uno degli abiti sia già diventato un pezzo da museo (lo troverete infatti, prossimamente, al Boijmans van Beuningen di Rotterdam).

 

2.

3.

 

1. VALENTINOLa bellezza suprema: 65 abiti che hanno lasciato a bocca aperta il parterre. Pierpaolo Piccioli si ispira alla meraviglia della natura, allo splendore dei fiori, e crea dei look spettacolari per forme e colori. Volumi importanti, balze e ruches a miriadi, pizzi minuziosi, tessuti di volta in volta soavi o ricchi, ma sempre fluttuanti, si coniugano con un’ assoluta ricercatezza nelle lavorazioni. Le nuance, di forte impatto, spaziano dal living coral all’ indaco passando per stupefacenti accostamenti di rosso e lilla. Sfilano numerose modelle di colore e, a sorpresa, Naomi Campbell chiude uno show concepito come tributo alla rivista afroamericana “Ebony” ed al concetto di moda inclusiva.

 

2.

3.

 

1. BALMAIN – Olivier Rousteing debutta con la sua prima collezione di Haute Couture: per Balmain è un ritorno all’ Alta Moda dopo un’ assenza durata 16 anni. Nella boutique di rue Saint-Honoré sfilano look che inneggiano alla perla ed al suo fascino puro, candido, splendidamente siderale. Perle oversize plasmano miniabiti, diventano gonne a palloncino, si declinano in minaudière ed in bracciali; le ritroviamo, in dimensioni ridotte, addensate in preziosi motivi ornamentali. Nuance glaciali nei toni del bianco, dell’ azzurro e del rosa predominano, avvolgendo di luminosità perlacea mise costruite su maxi fiocchi e virtuosismi scultorei. Perlati anche il beauty look e l’hairstyle, che emanano una allure galattica iper scenografica.  

 

2.

3.

 

 

Vivienne Westwood & Burberry, quando “heritage” fa rima con “British”

 

Annunciata mesi fa, era attesissima. E in questi giorni è stata finalmente lanciata: Vivienne Westwood & Burberry, la collezione in limited edition scaturita da una sinergia tra Riccardo Tisci, Vivienne Westwood e Andreas Kronthaler, campeggia ora nei flagship Burberry di Londra e di innumerevoli metropoli internazionali. Per “raccontarla” in sintesi, potremmo definirla l’ incontro tra due heritage iconici. Il glorioso archivio Punk di Vivienne Westwood viene reinterpretato, infatti, in connubio con lo storico motivo check di Burberry, instaurando un trait d’ union tra due veri e propri pilastri dello stile britannico. Due stili a contrasto, ma non inconciliabili: è dalla loro fusione, anzi, che nasce il prorompente appeal di questa capsule. Il mood sovversivo del Punk (avete notato, a proposito, come questa settimana gli articoli di VALIUM si snodino all’ insegna di un fil rouge ben preciso?) si intreccia con la tradizione e il mix che ne risulta è un’ esplosiva combinazione di passato e futuro. In linea con l’ imprinting unisex che caratterizzava il Punk, la limited edition celebra capisaldi dello stile Westwood come il minikilt, le maxizeppe stringate,  la t-shirt con lo slogan, il basco cosparso di spille, gli enormi colli a punta, che adottando il pattern tartan di Burberry sfoggiano un twist del tutto inedito. Associata a una magnifica campagna pubblicitaria scattata da David Sims, Vivienne Westwood x Burberry nasce con l’ intento di sostenere Cool Earth, associazione no profit che si batte contro la deforestazione e i cambiamenti climatici: una causa abbracciata dalla “Mother of Punk” ormai da tempo. Nelle foto, alcuni pezzi chiave della capsule (per ammirarla per intero, cliccate qui).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Milano Fashion Week: flash dalle collezioni AI 2018/19 (parte 4)

GIORGIO ARMANI

Quarto ed ultimo appuntamento dedicato alla Milano Fashion Week. A conclusione di questa breve sintesi delle collezioni Autunno/Inverno 2018/19 – lo spazio obbliga a una selezione, e Parigi già chiama! – le proposte di Giorgio Armani, Marni, Dolce & Gabbana e MSGM: visioni eclettiche che esprimono una personale concezione della femminilità e dello stile. Più fedeli al proprio heritage Giorgio Armani e Marni, impegnati in una ricerca che valorizza i codici signature dei rispettivi brand: e se Armani manda in scena un’ eleganza sublimata da colori esotici e blu “notturni” in ton sur ton, Marni opta per nuance shock declinate in forme over ed esaltate dal vinile. Dolce & Gabbana inneggiano alla “Fashion Devotion” rivisitando, con vis giocosa, il loro tipico coté sacrale: tra creazioni di ispirazione ecclesiastica spiccano slogan come “Fashion sinner” o “Santa Moda”, mentre MSGM si affida alle scritte per citare i più leggendari bar di Milano e porge un tributo alla città meneghina.

 

2

3 – Lo chic globale di GIORGIO ARMANI

 

1

2

3 – La femminilità a tinte shock di MARNI

 

1

2

3 – La Fashion Devotion di DOLCE & GABBANA

 

1

2

3 – La milanese stilosa e pop di MSGM