Ode al bosco e ai suoi animali

 

“Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.”

(Henry David Thoreau)

 

Il bosco, in Autunno, è un’autentica meraviglia. Dello spettacolo del foliage abbiamo già parlato molte volte, è straordinario di per sé. Gli animali costituiscono un’altra magica attrazione della foresta: nel suo fitto vivono scoiattoli, cervi, daini, cerbiatti, cinghiali, porcospini, volpi, lupi, lepri, orsi…e l’ elenco è ancora lungo. Molti di essi si preparano per il letargo, chi parziale, chi totale, ma intanto animano il bosco con la loro presenza. Non ricordo più chi disse che gli animali mantengono intatta la purezza e l’innocenza (che alcuni siano dei predatori non c’entra, fa parte delle caratteristiche intrinseche della loro specie), perchè non sono stati cacciati dal Paradiso terrestre. E’ una frase che fa pensare, che si creda in Dio o meno. Perchè la natura, e quindi il bosco con i suoi alberi, i suoi ruscelli, i suoi stagni, i suoi sterpi, e non ultimo i suoi animali, è capace di stupirci e di emozionarci ogni volta, di farci apprendere immancabilmente qualcosa sulla sua perfezione. La nuova photostory di VALIUM è dedicata alla fauna del bosco immortalata nel periodo più incantevole dell’anno.

 

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

Salsedine: la collezione PE 2023 di Federico Cina si ispira ai colori e alla suggestività della Salina di Cervia

 

La palette esplora tutte le nuance del beige, del sabbia e del panna, sebbene non manchino tocchi di rosa, grigio, celeste e nero. Le forme sono disinvolte ma sensuali, sovrapposizioni e asimmetrie regnano sovrane. Tessuti e fantasie eterogenei convivono, esaltando drappeggi, increspature e pattern che sembrano finissime cesellature (infatti sono stati realizzati a mano). Il mood è decisamente avantgarde. La collezione Primavera Estate 2023 di Federico Cina non passa inosservata: ammalia sia grazie ai look che ai dettagli preziosi, frutto di una perizia sartoriale doc.

 

 

L’ispirazione a cui attinge il giovane designer nato a Sarsina, un comune in provincia di Forlì-Cesena, prende vita da luoghi e atmosfere della Romagna, la sua regione, dove ha scelto di tornare dopo gli studi fiorentini al Polimoda ed esperienze lavorative internazionali. Le radici, i valori e la cultura romagnola sono dei leitmotiv costanti, per Federico Cina. La collezione Primavera Estate 2023 non sfugge alla regola: intitolata “Salsedine”, è focalizzata sulla Salina di Cervia e sul suo parco naturale a sud del delta del Po. Uno scenario futuribile, dove le montagne di sale assumono colori cangianti che spaziano dal rosa al ruggine e riflettono i bagliori delle pozze d’acqua lambite dal sole. Sale e acqua si alternano in una distesa sconfinata, contraddistinta da panorami mozzafiato e da specie botaniche e faunistiche rare. Basti pensare che la Salina, per fare solo un esempio, è popolata da ben 2000 fenicotteri rosa. Quando di sera cala il silenzio, le montagne di sale emanano la stessa suggestività delle dune del deserto. Federico Cina ha rielaborato quel paesaggio avveniristico, le sue sfumature, l’idea della salsedine rimasta impressa sul corpo, dando vita a una collezione intrisa di fascino che conquista al primo istante.

 

 

 

Winter Forest

 

Gufi, volpi, renne, cervi, lupi, cerbiatti, scoiattoli…il bosco invernale, al contrario di quanto si pensa, è animato da una ricca fauna. Sulla neve candida risaltano i piumaggi multicolor dei più disparati volatili, le lepri trotterellano tra gli alberi scheletrici, i gatti selvatici appaiono e scompaiono ribadendo l’ enigmaticità che li contraddistingue. L’ estratto che ho pubblicato ieri su VALIUM, “Passeggiata d’ Inverno” di Henry David Thoreau, mi ha stimolato ad approfondire la meraviglia della natura nella stagione fredda. Lo faccio attraverso queste immagini, potentemente evocative: per esaltare tutto l’incanto che la fauna selvatica è in grado di sprigionare durante i mesi più gelidi dell’anno.

 

 

 

Una nuova fauna urbana

 

Gli animali condividono con noi il privilegio di avere un’anima.

(Pitagora)

Le città, svuotate dal lockdown, si riempiono di una fauna insolita: cigni, caprioli, scoiattoli, capre, anatre, cinghiali, volpi e chi più ne ha, più ne metta. Gli spazi lasciati liberi dagli umani vengono invasi dagli animali, che li percorrono con una nuova euforia. Senza più caos, traffico e inquinamento, la metropoli si depura e – quasi senza accorgersene – compie una metamorfosi che la tramuta in un habitat accogliente e del tutto inedito per quadrupedi e bipedi normalmente intimoriti dalle aree urbane. E’ uno scenario surreale, un’ esplosione di meraviglia che ci lascia increduli e, al tempo stesso, ci regala un sorriso. Un quadro idilliaco ma anche una presa di coscienza: riflessioni di cui fare buon uso. Di sicuro, questi frame rimarranno tra i ricordi più incantevoli incastonati nel dramma del Coronavirus.