Aprile

 

“Quando Aprile con le sue dolci piogge ha penetrato fino alla radice la siccità di Marzo, impregnando ogni vena di quell’umore che la virtù di dar ai fiori, quando anche Zeffiro col suo dolce flauto ha rianimato per ogni bosco e ogni brughiera i teneri germogli, e il nuovo sole ha percorso metà del suo cammino in Ariete, e cantando melodiosi gli uccelletti che dormono tutta la notte ad occhi aperti la gente è allora presa dal desiderio di mettersi in pellegrinaggio.”

(Geoffrey Chaucer)

 

Arriva Aprile, e l’aria si fa improvvisamente tiepida. I fiori sbocciano nei prati e sui rami, in campagna viene piantata la quasi totalità delle sementi. La sera, complice anche l’ora legale, scende sempre più tardi. Aprile, insieme a Maggio, è uno dei due mesi centrali della Primavera. Le origini del suo nome sono controverse. C’è chi afferma che derivi da “Apro”, un termine etrusco proveniente da “Afrodite”, il nome che i Greci avevano dato alla dea della bellezza e dell’amore: non a caso, il mese di Aprile le era stato dedicato. Altri, invece, fanno risalire Aprile al verbo latino “aperire”, ovvero “aprire”, un chiaro riferimento al fenomeno della fioritura che avviene proprio in questo periodo. Nell’ antica Roma, dato che l’anno iniziava a Marzo, Aprile veniva subito dopo. La Primavera esplodeva in tutto il suo fulgore, e la rinascita veniva festeggiata con rituali che inneggiavano alla fertilità e al risveglio della natura. A causa dei cambiamenti climatici, oggi, il meteo di questo mese è piuttosto imprevedibile: al freddo può alternarsi un caldo anomalo, alla pioggia il sole. Certo è che le temperature sono già salite di qualche grado; non ci resta che osservare pazientemente l’evoluzione delle condizioni atmosferiche. Parlando di ricorrenze, Aprile esordisce con la tradizione globale del “Pesce d’Aprile” e prosegue di solito con la Pasqua, che essendo una festa mobile, però, non cade sempre lo stesso giorno. Quest’anno, ad esempio, è stata celebrata il 31 Marzo. Il 25 Aprile, invece, viene festeggiata la liberazione dell’Italia dal nazifascismo. I segni zodiacali del mese di Aprile sono l’ Ariete e il Toro, il suo colore è il verde (verde menta per i modaioli), la pietra a cui si associa è il diamante: candido e lucente, simbolizza la purezza ma anche la forza. Il suo nome, infatti, deriva da “adamas”, “invincibile” in greco.

 

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Rosso di Natale

Fendi

Oggi prendono il via le tradizionali passerelle che VALIUM dedica ai colori del Natale. E con quale cominciare, se non con il rosso? Caldo, vivace, avvolgente, è la cromia natalizia per eccellenza. I look che vi propongo, tutti tratti dalle collezioni Autunno Inverno 2023/24, sono accomunati dal total red e declinati nei più disparati stili: si spazia dal rosso per la sera a quello pensato per la quotidianità, non trascurando le “tappe intermedie”; quei modelli, cioè, indossabili – con qualche piccolo accorgimento – sia di giorno che di sera. La nuance che ho privilegiato è lo scarlatto, il rosso più vibrante e festivo. Una gradazione meravigliosamente evocativa della gioia che il Natale porta con sé.

 

Compte

Philosophy di Lorenzo Serafini

Dundas

Prada

Carolina Herrera

Habey Club

Victor von Schwarz

Ferragamo

Blumarine

Stella McCartney

Ganni

Y/Project

Proenza Schouler

Simkhai

Vivetta

 

 

Luci della sera

 

Allora andiamo, tu ed io, quando la sera si stende contro il cielo.”
(T.S. Eliot)

Ultima decade di Settembre. La sera arriva presto: alle 19.30 fa già buio, l’Equinozio d’Autunno è vicino. Ma le città risplendono. Quando scende il crepuscolo si riempiono di luci, bagliori scintillanti, scritte al neon. Un tripudio luminoso e variopinto ravviva i centri urbani, riaccende la loro attrattività dopo la pausa estiva. E sembra invitarci a immergerci in quegli spazi, che avevamo temporaneamente sostituito con quelli – marittimi o montani – delle località di villeggiatura. La città si fa bella per invogliarci di nuovo a viverla, e lo fa nel modo migliore. Perchè, dopotutto, il buio di Settembre permette alle luci di brillare ancora più intensamente. Ed è questo il concetto su cui ho incentrato la photostory che oggi pubblico. Buona visione!

 

 

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Le Frasi

 

“Un uomo verrà certamente, fra molti anni, in una calma sera d’estate, a chiedermi come si può vivere una vita straordinaria. Ed io gli risponderò certamente con queste parole: Rendendo abituali le azioni e le sensazioni straordinarie e facendo rare le sensazioni e le azioni ordinarie.”
(Giovanni Papini)

 

 

Estate

 

Ardono i seminati,
scricchiola il grano,
insetti azzurri cercano ombra,
toccano il fresco.
E a sera
salgono mille stelle fresche
verso il cielo cupo.
Son lucciole vagabonde.
crepita senza bruciare
la notte dell’estate.

(Pablo Neruda)

 

 

Le Frasi

 

” Tutti i grandi uomini sono dei sognatori. Vedono cose nella leggera foschia primaverile, o nel fuoco rosso della sera d’un lungo inverno.”
(Thomas Woodrow Wilson)

 

 

Neon Lights, September Lights

 

È di notte che è bello credere alla luce.
(Edmond Rostand)

8 Settembre, il sole tramonta alle 19.39. Il buio arriva sempre più presto, alle 20 il cielo è già quello della notte. Che cosa c’è di bello, quindi, nelle sere di questo mese? La risposta è molto semplice: il tripudio di luci che si accende sulla città. Che si tratti di antichi lampioni o di insegne luminose, il risultato non cambia: sono momenti ad alto tasso di suggestività. Luci e colori animano i centri urbani, li fanno vivere e risplendere anche in notturna. Se poi parliamo di luci al neon, l’ effetto è mozzafiato. Cromie vibranti, intermittenti, in technicolor animano la metropoli e diventano una sorta di termometro della sua nightlife: il numero di neon che sfavillano è direttamente proporzionale all’ offerta di locali, discoteche, ristoranti e bar di una determinata città. Come lo scorso anno, VALIUM dedica una speciale photostory alle “neon lights” di Settembre. Perchè, come dichiara Edmond Rostand nell’ epigrafe di questo articolo, “è di notte che è bello credere alla luce”. Soprattutto se è una notte settembrina.

 

 

 

 

Le notti azzurre

 

” A certe latitudini c’è un arco di tempo che precede e segue il solstizio d’estate, poche settimane appena, in cui il crepuscolo diventa lungo e azzurro. (…) Passi davanti a una vetrina, t’incammini verso Central Park e ti trovi a nuotare nell’azzurro: la luce è azzurra, e nel giro di un’ora questo azzurro s’infittisce, diventa più intenso proprio mentre si oscura e sbiadisce, infine si avvicina all’azzurro delle vetrate in una giornata limpida a Chartres, o all’azzurro dell’effetto Čerenkov, prodotto dalle radiazioni elettromagnetiche nelle barre di combustibile nucleare immerse nell’acqua. I francesi chiamavano questo momento del giorno «l’heure bleue». Per gli inglesi era «the gloaming», l’imbrunire. La parola stessa è densa di echi e riverberi – l’imbrunire, il crepuscolo, il tramonto – parole che evocano immagini di persiane che si chiudono, giardini che si oscurano, fiumi con argini d’erba che scivolano nell’ombra. Durante il periodo delle notti azzurre pensi che la fine del giorno non arriverà mai. Quando le notti azzurre volgono al termine (e finiranno, e finiscono) provi un brivido improvviso, un timore di ammalarti, nel momento stesso in cui te ne accorgi: la luce azzurra se ne sta andando, le giornate si son già fatte più corte, l’estate è finita. (…) . Le notti azzurre sono l’opposto della morte del fulgore, ma ne sono anche l’annuncio.”

 

Joan Didion, da “Blue Nights”

Neon Lights

 

Mentre Settembre avanza, le giornate si fanno sempre più brevi. Il sole tramonta intorno alle 19.30 e mezz’ora dopo è già buio. Ma è proprio in questo periodo, al calar della sera, che le città iniziano a prender vita: le insegne al neon si accendono una dopo l’altra, illuminando il cielo con un tripudio di bagliori lampeggianti. Durante l’happy hour, a fine estate, il crepuscolo scintilla dei colori più incredibili e svariati. Sono istanti tipicamente metropolitani, caratteristici delle città di grandi dimensioni (pensate solo a New York e alla sua Times Square), ma non necessariamente. Il post di oggi nasce, quindi, come omaggio nei confronti di queste settimane dell’ anno e di un’ atmosfera che mi affascina da sempre. Accanto alle insegne di negozi, cinema, hotel e locali, un travolgente sfolgorio in technicolor, risaltano i simboli e le scritte: cuori, frecce, fette di pizza e arcobaleni si alternano a slogan, motti e frasi apparentemente surreali. Ho già parlato abbastanza…E’ ora di dar voce alle immagini, d’impatto quanto basta per risultare eloquenti di per sè. Siete pronti ad addentrarvi insieme a VALIUM nella sfavillante giungla urbana?