Tendenze AI 2023/24 – Il piumino, un basic della stagione fredda

Budapest Select

Ultimo post dedicato alla moda Autunno Inverno 2023/24 prima di passare alle collezioni primaverili. E con cosa concludere se non con il piumino? Irrinunciabile per proteggersi dai rigori dei giorni della merla, perfetto per affrontare la neve, i temporali e il vento sferzante dei mesi gelidi, il piumino è ormai diventato un capo basic. Ogni anno, i fashion brand si sbizzarriscono nel crearne sempre più nuove e stilose versioni. Un esempio? Le passerelle dell’attuale stagione fredda hanno decretato il trionfo dei modelli cropped (che non arrivano neppure a sfiorare la vita) e gilet (che lasciano le braccia scoperte). In questa gallery trovate una selezione di piumini all’insegna della versatilità più squisita.

 

Ottolinger

Diesel

Zimmermann

Luisa Spagnoli

AZ Factory

Philipp Plein

Laretta

Rita Row

Shiatzy Chen

Junya Watanabe

Gonzalo Peixoto

Victoria Tomas

Daniela Gregis

Palm Angels

Chen Peng

 

L’abito bianco dell’Estate: 5 proposte firmate Zara

 

E’ fresco, pratico, luminoso. E soprattutto disinvolto, semplice solo in apparenza, versatile: basta combinarlo con accessori ad hoc e riesce a interpretare i più svariati stili. L’abito bianco è un must dell’Estate, vi accompagna ovunque. Prendo spunto dall’ ultima photostory di VALIUM (riguardala qui) per presentarvene cinque, rigorosamente low cost. Sono tutti firmati Zara, un marchio che vanta un sistema di produzione a zero impatto ambientale e nel pieno rispetto degli standard della sostenibilità.

 

 

 

Tendenze AI 2022/ 23 – Pellicce cruelty-free ad alto tasso di colore e di versatilità

Coperni

L’ affermazione dell’ eco-fashion e l’aderenza ai valori cruelty-free fa sì che oggi, per la gioia dei nostri amici animali, la maggior parte dei brand proponga esclusivamente pellicce sintetiche. Ciò non significa che siano meno opulente o sofisticate: la differenza in termini estetici è impercettibile, a cui si aggiungono dei plus come la disinvoltura, il colore e la versatilità. Le pellicce eco si declinano in una miriade di modelli e nuance; sono un’ ottima risorsa contro il freddo all’ insegna dello stile. In questa gallery, una selezione per tutti i gusti: scegli subito la tua!

 

Sportmax

Stella McCartney

Blumarine

Dolce & Gabbana

Michael Kors

Gucci

Bottega Veneta

Emporio Armani

Philosophy

Max Mara

Del Core

Zara

 

 

Il denim, top trend dei mesi freddi a partire dalle collezioni Pre Fall 2022

Burberry

Le collezioni Pre Fall offrono delle interessanti anticipazioni di quelli che saranno i trend dell’ Autunno Inverno 2022/23. Un esempio? Il denim. I designer si sbizzarriscono e creano interi look con il tessuto di jeans: gonne, camicie, abiti, capispalla, pantaloni di ogni foggia, gilet e giubbini. Gli stili, di conseguenza, si moltiplicano. Il denim viene declinato in incalcolabili versioni; diventa chic, grunge, glamour, boho, hippie, rétro, minimale…Che sia casual o luxury, il suo appeal rimane però invariato. Senza tempo ma profondamente attuale, perfetto per le quattro stagioni ma ideale per quelle intermedie, pratico ma super versatile, il denim viene rivisitato da un gran numero di brand. La rilettura guarda alla contemporaneità pur senza tralasciare i richiami all’ era gloriosa del jeans. Linee, volumi e lunghezze sono eterogenei come le gradazioni di blu: da quello scuro al délavé si passa attraverso un’ infinità di toni, oppure le varie nuance si uniscono in un intrigante mélange. “Di tutto e di più”, insomma, come recita un noto slogan: l’ importante è che sia denim.

 

Max Mara

Ganni

Blumarine

Victoria Beckham

RtA

R13

Zara

Philosophy

Prabal Gurung

Givenchy

Valentino

 

 

Tendenze PE 2022 – La bralette è il nuovo top

Ermanno Scervino

Per VALIUM, ogni promessa è debito: ecco quindi il post tendenze dedicato alla bralette, protagonista principale dell’ Estate 2022. Ogni brand la reinterpreta a suo modo, esaltandone la versatilità. Etro la presenta in un’ affascinante versione esotico-tribale, un mood che adotta anche Missoni. David Koma e MSGM puntano sul fluo, Philosophy si ispira agli anni ’70. Per Fendi e Jonathan Simkhai diventa parte integrante di look che esibiscono tailleur pantalone iper glamourous. Giorgio Armani la rivisita a mò di top, declinandola nello stesso materiale di lunghe collane etno. Versace, dal canto suo, non rinuncia a plasmarla con uno dei suoi iconici foulard. Ermanno Scervino, Marco Rambaldi e Dolce & Gabbana optano per modelli lingerie preziosi e molto femminili, ma la vera novità sta nell’ abbinamento: quello con i pantaloni cargo è decisamente il top. Lo propongono, tra gli altri,  Tom Ford e Ermanno Scervino.

 

Etro

Philosophy di Lorenzo Serafini

Fendi

Tom Ford

Marco Rambaldi

Missoni

Ermanno Scervino

Giorgio Armani

Dolce & Gabbana

David Koma

Versace

MSGM

Jonathan Simkhai

La colazione di oggi: il cheesecake, a qualcuno piace freddo

 

Le fragole sono, senza dubbio, uno dei frutti più golosi della Primavera. Per rievocare le loro proprietà e i loro benefici cliccate qui. Se invece volete saperne di più sul cheescake alle fragole, continuate a leggere: oggi scopriremo questo delizioso dolce che sembra creato apposta per la stagione calda. Non va tuttavia tralasciato che la succosissima “Fragaria vesca” (questo il suo nome botanico) possiede una versatilità tale da venire utilizzata per preparare, o per guarnire, innumerevoli alimenti. Con le fragole si realizzano sciroppi, marmellate, frullati, gelati, yogurt…inoltre, arricchiscono dessert a dir poco deliziosi. Qualche esempio? Il tiramisù, il soufflé, la crema, la bavarese…per non parlare poi di torte e di dolcetti di ogni genere. Tornando al cheesecake, essendo un dolce freddo è estremamente veloce da preparare. Dall’ aspetto inconfondibile, è composto da due strati: una base di pasta frolla o pan di Spagna sormontata da circa 4 cm di panna e crema di formaggio aromatizzati. La base si ottiene grazie ad una serie di biscotti sbriciolati e amalgamati con il burro, oppure intinti nel liquore o nel caffè; lo strato superiore si avvale, invece, di formaggi estremamente soffici e soprattutto spalmabili, tipo il mascarpone e la ricotta. Per realizzare il topping non c’è che l’ imbarazzo della scelta: via libera alla marmellata, alla salsa di frutta (nel nostro caso, di fragole), alla crema di cioccolato, ai canditi e via dicendo.

 

 

Il cheesecake ha origini molto antiche. Il poeta e filologo greco Callimaco rinvenne riferimenti al dolce in un testo dell’ età ellenistica, il “Plakountopoiikón sýngramma” di Egimio, che eleva la preparazione delle torte al formaggio ad una vera e propria arte. In “De agri cultura”, Marco Porcio Catone descrisse diversi dolci simili al cheesecake nel 160 a. C.. Il Savillum è quello che lo ricorda di più: tra i suoi ingredienti, non a caso, spiccavano la farina, il formaggio, il miele e i semi di papavero. Esistono poi testimonianze relative a un dolce che, nel 776 a.C., in Grecia veniva offerto agli atleti dei Giochi Olimpici; il dessert, preparato combinando il miele con il formaggio pecorino, era noto anche nella Roma antica. A Roma, all’ epoca, si soleva servire inoltre un dolce a forma di pagnotta che conteneva miele, farina e ricotta. Dalle leccornie sopracitate derivano i moderni cheesecake italici, caratterizzati da ingredienti quali la ricotta (o in alternativa il mascarpone), l’ estratto di vaniglia e lo zucchero.

 

 

Come ben saprete, il cheesecake è diffuso in svariati paesi del mondo. E non sempre si tratta di un dolce crudo: negli Stati Uniti, per esempio, la variante cotta è predominante. I cheesecake cotti prodotti a Chicago, in particolare, esibiscono un sontuoso mix di pasta frolla, formaggio cremoso, zucchero e burro. Il cheesecake alla fragola, invece, è tipico soprattutto dell’ Irlanda e del Regno Unito, dove i topping a base di frutti di bosco e di “Fragaria vesca” spopolano letteralmente. 

 

Il focus

 

Un ritorno: la frangia corta. Le passerelle delle collezioni Autunno Inverno 2021/2022 l’ hanno vista protagonista in moltissimi show. Alcuni esempi? Da Etro (vedi foto di copertina), da Borbonese, da Sportmax, da Dior, per citare solo qualche brand. Ma a prescindere dalla sua versione mini, la frangia spopola letteralmente. Le declinazioni sono infinite: lunga fin quasi a coprire gli occhi, piena, scalata, pari, asimmetrica, più lunga ai lati…Possiede una versatilità che affascina, ma non è solo questo il suo punto di forza. Innanzitutto, ringiovanisce il viso. Poi, dona un tocco di volta in volta più fresco, intrigante, iconico e sbarazzino all’hairstyle. Basta adottare una serie di accorgimenti e scegliere la frangia che più si armonizza con i propri lineamenti, con la propria personalità e con il proprio look abituale. Troppo geometrica e squadrata, ad esempio, potrebbe “appesantire” il volto ed evidenziarne gli eventuali difetti. Con la frangia mini, in genere, si va sul sicuro. Tranne nei casi in cui il viso è troppo tondeggiante: lo farebbe sembrare ancora più tondo. Per il resto, via libera. Anche perchè si è ormai emancipata dallo stereotipo che la voleva associata al vintage, ai look rétro tipo “Summer Jamboree”. La frangia corta è perfetta con qualsiasi stile la si coniughi, o quasi: Etro, sul catwalk, l’ ha abbinata ad outfit ricchi di frange, velluti e paisley pattern, Borbonese ad una collezione che mixa suggestioni Cottagecore e linee nette, pulite, tipiche dello chic milanese. Sportmax, dal canto suo, l’ ha accompagnata rigorosamente agli occhiali scuri e a un’ eleganza urban, in cui predominano i look monocromo, mentre Dior ha puntato sulla frangia corta (tra le altre acconciature) per esaltare creazioni ispirate al mondo delle fiabe. E voi, con quali mise la sfoggereste?

 

Etro

Borbonese

Sportmax

Dior

 

 

Maygel Coronel: l’ ispirazione e l’ infinito

 

“Non ci sono limiti, me l’ha insegnato l’orizzonte infinito del mare”

 Maygel Coronel

 

La frase che avete appena letto è indicativa: racchiude la filosofia di un brand che mi ha letteralmente conquistato mentre setacciavo tendenze per il post sullo swimwear. Il suo nome è Maygel Coronel, lo stesso della designer che l’ha fondato nel 2017, ed è basato in Colombia, a Cartagena de Indias. Una città che vi ricorda qualcosa, giusto? Eh già, perchè nella nota meta turistica della costa caraibica colombiana ha vissuto a lungo Gabriel Garcia Marquez, che proprio lì ha ambientato “L’amore ai tempi del colera”. Maygel Coronel, esattamente come “Gabo”, nutre un forte senso di appartenenza nei confronti della sua città. Il vibrante mood del Caribe la ispira di frequente, spronandola a creare collezioni altrettanto inebrianti. Non è un caso che il beachwear proposto dal brand sia inconfondibile: è praticamente impossibile definire dove finisce il costume da bagno e dove comincia l’abito. “Versatilità”, di conseguenza, è una parola chiave che permea lo stile di Maygel Coronel. Ad essa si aggiungono “diversità”, ovvero un connubio di originalità e unicità, e “atemporalità”, perchè le creazioni della griffe colombiana prescindono dallo scorrere del tempo.

 

 

A fare da leitmotiv sono linee scultoree ma aerose: risaltano le maniche a sbuffo, i volants ornamentali, le fusciacche, gli scolli monospalla; il tutto, combinato con una caratteristica essenzialità di base. Maygel Coronel è un universo in continuo divenire, dove l’ esplorazione e la sperimentazione vanno di pari passo per valorizzare la silhouette femminile. Gli abiti sembrano fondersi con la pelle, mentre i dettagli sorprendenti catturano lo sguardo e sanciscono il fascino del capo. L’ accuratezza sartoriale e nella scelta dei materiali sono un must: “qualità” è un’ ulteriore parola d’ordine del brand. L’ obiettivo è realizzare creazioni che coniughino comfort e raffinatezza, un mix mirato a incentivare, a un tempo, la sicurezza e la femminilità della donna Maygel Coronel. L’ ispirazione riveste un ruolo molto importante. La collezione O L E A J E (moto ondoso), per esempio, nasce di fronte all’ orizzonte del mare, dove lo sciabordio delle onde esprime un senso di trasformazione costante pur rimanendo, quasi per contrasto, sempre uguale a se stesso. Il mare e il vento  irretiscono in un vortice di potenti emozioni; O L E A J E ci invita a danzare il valzer che li unisce in un rapporto eterno.

 

 

Dibujo Libre, invece, è una collezione più specificamente swimwear. Maygel Coronel si è ispirata ai ricordi delle lezioni di educazione artistica, quando il professore esortava gli studenti ad eseguire un “disegno a mano libera”. La designer ha rievocato l’ entusiasmo di quei momenti, la possibilità di lasciar volare la fantasia e di esternare la sua interiorità senza bisogno di regole nè di dare spiegazioni: va da sè che Dibujo Libre sia una collezione dedicata alla libertà e alla libera espressione. Stilisticamente, spicca una bordatura ondeggiante che diventa di volta in volta nastro, fusciacca o decoro per costumi “assemblabili” a dir poco stupefacenti. Come in ogni creazione del brand, l’ attenzione alla forma predomina. In questo caso, la parola d’ordine potrebbe essere “armonia”. Un’ armonia che, rimarcando l’ equilibrio delle linee, esalta mirabilmente il corpo femminile.

 

 

I costumi e gli abiti che vedete nelle foto qui sopra fanno parte della collezione O L E A J E. Di seguito, alcuni scatti tratti dal lookbook di Dibujo Libre.

 

 

 

 

Tendenze PE 2021 – Il costume intero, sempre più versatile e couture

Zara

Bikini o costume intero? A voi la scelta. Per quanto riguarda lo one-piece, può essere ormai considerato un capo couture a tutti gli effetti: è sempre più difficile distinguerlo da un body. Viene impreziosito da volants, ruches (persino in tulle), cromie in dégradé o tie dye. E’ indubbiamente un basic del beachwear, versatile, abbinabile con un’ infinita varietà di indumenti e stili. Si rivela perfetto, infatti, sia per il giorno che per la sera. Di giorno, sulla spiaggia, nel ruolo ufficiale di costume da bagno. Di sera, osando gli accostamenti più disparati, come base di innumerevoli look. In questa gallery trovate modelli per tutti i gusti: qual è il costume che fa al caso vostro?

 

Anjuna Collection

Juan de Dios

Lido

All Sisters

Peech

Eres Paris

Alberta Ferretti

Otra Vez

Kinda Swimwear

Banana Moon

allyLikes

Maygel Coronel

 

 

 

 

L’ accessorio che ci piace

 

I Mou (basta citare il marchio per identificare la calzatura) si fanno sempre più preziosi. La tendenza dell’ Inverno 2020/21 vede prevalere i modelli in nuance metalliche quali l’argento e il rose beige, ma a completarne la ricercatezza è un dettaglio del tutto inedito: un patch sul retro tempestato di cristalli e strass. Lo sfoggia l’ iconico Eskimo 24, un cult del brand, coniugando il proverbiale comfort dei Mou con i più squisiti dettami fashion. Alto 24 cm, caldissimo e pratico, l’ Eskimo è ornato dalle tipiche cuciture in lana all’ uncinetto, poggia su una suola solida composta da un mix di etilene vinil acetato e gomma e si avvale di un rinforzo interno sul tallone. La lavorazione artigianale, unita ad un design inconfondibile, rende l’ Eskimo un autentico pezzo unico: i Mou hanno definitivamente sdoganato il loro status di “scarpe da neve” per risultare perfetti con qualsiasi meteo, sia di mattina che di sera. L’ argento, pur rimandando alla “primigenia” associazione tra l’ Eskimo e le lande innevate, gli dona un nuovo volto e lo avvolge di una magica allure lunare. E’ il suo punto di forza, che va ad aggiungersi a uno stile sempre cool e a una funzione antifreddo ormai ben nota. Ci piace proprio per questo, per la versatilità e la capacità di rinnovarsi: le ultimissime cromie metal regalano un twist in più alla calzatura che, dal 2002, è un irrinunciabile must dell’ Inverno.